Rivotorto

Sesto comandamento


Molti “laici” affermano che la sessualità devenecessariamente essere espressa anche attraverso la genitalità, anche se non siè sposati, per cui per loro è innaturale che preti e monache vivano in castità,perché o non è vero che ci vivono, o sono persone frustrate. Ma ovviamentesbagliano.Ad esempio, in considerazione che la procreazione èindissolubilmente legata alla genitalità: anche se deiconiugi non possono avere figli, sebbene vi possanosoffrire, possono realizzarsi pienamente non solo come individui, ma anche comefamigliaNon esiste, infatti, un diritto alla paternità e allamaternità biologiche e se lo si pretende si va contro la morale e perciò controciò che realizza l’uomo e la società (del resto cose come l’utero in affittosono evidentemente possibili solo grazie all’ingiustizia sociale, che, se nonvi fosse, sarebbero irrealizzabili).Ma uomini e donne hanno sempre la chiamata a vivere lapaternità e la maternità spiritualmente, in quanto è una condizionecostituzionale della loro sessualità e perciò della loro persona: lo dimostrail fatto che, con certe caratteristiche irrinunciabili a tutela dei bambini, sipossono adottare dei figli come fossero “propri”.Perciò chi ha fatto voto di castità può realizzarsipienamente come persona sessuata senza contravvenire al suo voto e, se develottare, anche la lotta sarà un cammino verso la sua realizzazione, che avvieneattraverso il dono di sé a Dio e agli altri.