Rivotorto

Potere


Ogni potere fa riferimento a Dio. Sempre.Sia quello spirituale che, anche se in modo diverso, quello temporale: politico, economico, giuridico, burocratico…Facendo riferimento a Dio, che è il Signore assoluto, l’uomo lo esercita in senso relativo, cioè nella pienezza, ma limitato in alcuni settori.Così la Chiesa non ha potere né sulla fede, se non garantendone l’integrità e approfondendola, né sulle coscienze, e il potere temporale deve essere conforme alla legge morale naturale e al bene comune, nel rispetto delle libertà personali e del principio di sussidiarietà.Il  fatto, però, è che, col peccato originale, l’uomo è incline ad abusare del suo potere, sia che sia un uscere che può far saltare una file col compenso di una mancia, sia che sia un maresciallo che scrocca un taglio gratis dal barbiere (a meno di una vera amicizia), fino ad arrivare a chi detiene poteri molto grandi, come quello dell’informazione, che può “piegare” la verità per i propri fini.Come la Chiesa non può entrare nel dibattito scientifico sui cambiamenti climatici millantando certe opinioni alla moda come fossero verità di fede, ma deve attenersi solo ai principi che devono regolare la ricerca e le eventuali decisioni politiche (ad esempio, si è espressa favorevolmente sulla moralità dei trapianti di certi organi come il cuore, purché vengano espiantati a morte certa avvenuta, cosa che sta alla scienza constatare, che però dice che per espiantare il cuore occorre che sia battente, e perciò, di fatto, tali trapianti sono immorali), così il potere temporale, che non si basa su nessuna rivelazione, deve poter essere frazionato e controllato in ogni suo aspetto.Non ha importanza il sistema di esercizio del potere: può essere elettivo e a tempo, come lo è il sistema parlamentare occidentale, o fino alla pensione, come nel caso di certi burocrati e magistrati, ecc.: l’importante è che sia ristretto e controllato. E, in ogni caso, a meno di casi particolari, gli abusi possono, e spesso devono, essere disubbiditi.Così un monarca non deve essere assoluto, a meno che non faccia direttamente riferimento a una costituzione precisa o alla legge morale, che ne delimitano chiaramente l’azione di abuso sulla vita dei sudditi.E in campo economico occorre che le regole siano imposte dallo stato a difesa dei più deboli, e in ogni caso l’accumulo continuo delle risorse va scoraggiato e, anche, impedito.L’esperienza dimostra che, in genere, chi può fare una cosa di cui ha voglia, la fa senza pensare al diritto: basta averne le possibilità, cioè il potere di fatto, anche se supera quello di diritto.Così se un magistrato può dare giudizi contro una parte politica senza subirne le conseguenze, lo farà, anche se non ne ha il diritto. Per questo occorrono controlli che, però, non blocchino o rallentino la società.La gestione della società dovrebbe moralmente ispirarsi alla famiglia (sebbene anche là non di rado ci sono abusi, che vanno impediti). Per cui dovrebbe ispirarsi anche a una gestione di potere paternalista, nel senso migliore del termine, e non nel senso che gli hanno dato gli anti cristiani.Ma il problema è che, in pratica, chi prevarica il diritto può diventare così potente da imporre la propria egemonia.Questo è il potere del male, da cui, naturalmente, ci si può difendere nei modi opportuni, anche, se è il caso, attraverso l’uso proporzionato della forza.Ma rimane il fatto che il male tende ad accumulare potenza, mentre il bene tende a distribuirla.Come contrastare il potere del male?Se i buoni lo contrastassero con la sua stessa logica, allora, non avendo di solito gli stessi mezzi, a livello temporale, confidando esclusivamente nel diritto a difendersi, soccomberebbe il più delle volte.Ma poiché ogni potere va riferito a Dio, i buoni devono confidare in lui, che è il Signore della storia.Non si può, infatti, separare la vita concreta da quella spirituale, semplicemente perché per Dio è come un tutt’uno, e la realtà è quella che vede Dio, che l’ha creata. Il resto è solo un semplice e ridicolo schema, è solo utopia e ideologia.Materia e spirito hanno leggi proprie, anche se spesso si somigliano, ma la materia e lo spirito dell’uomo interagiscono, e tutto ricade nella diretta volontà, o nella permissione, di Dio.Per questo il cristiano fa la storia.Male e bene sono spesso mischiati (anche se separati). Buoni e cattivi sono mischiati.Ma il bene, ovunque sia, è conforme alla dottrina di Cristo, e, in più comporta la grazia, che si riconosce col fatto che la vittoria del bene arriva attraverso la debolezza. E, anzi, dove abbonda la debolezza (essenzialmente come disposizione interiore e di apertura a Dio e al suo amore), sovrabbonda la vittoria.