Rivotorto

L'insegnamento di Papa Francesco


Fides e ratio: fede e ragione. La fede supera la ragione e la ragione giudica in conformità alla fede, smascherando gli errori.E se è vero che la ragione è fallibile a causa del peccato, è anche vero che la Chiesa, e personalmente il Papa, per volere divino può approfondire la fede e confermarla.In ogni caso, sebbene la ragione possa fallire, se è vera ragione riesce sempre a capire quando viene negata chiaramente un’affermazione come un chiaro articolo di fede, che sia dogmatico o di dottrina irreformabile.  Ad esempio, per qualunque ragione si dicesse che i rapporti omosessuali non sono materia di peccato grave, si contraddirebbe la fede.Il problema di oggi non è tanto quello che ci sono Pastori che si dichiarano apertamente in contrasto con le verità delle fede, cioè non ci sono Pastori formalmente eretici, ma a volte alcuni sembrano favorire gli errori.Per cui non è vero che il Papa è eretico, né potrebbe esserlo, visto la promessa di Cristo, ma a volte è sembrato potesse scandalizzare non facendo una chiarezza che tutti potessero afferrare o permettendo cose, come la venerazione dell’idolo della Pachamama in vaticano, che sembrano contrastare con tutta la prassi bimillenaria della Chiesa, basata sulla fede.Com’è possibile questo?Per alcuni il Papa, pur essendo infallibile come dottore universale, può sbagliare come dottore privato, mentre per altri egli, sebbene come dottore privato non sia infallibile, cioè non abbia il soccorso divino per insegnare infallibilmente una nuova dottrina, anche come dottore privato non può sbagliare, cioè non può contraddire volutamente la dottrina tradizionale della Chiesa.Consideriamo, riguardo al caso della Pachamama, questa seconda ipotesi che, sebbene non faccia parte della dottrina irreformabile (almeno non pare farne parte), tuttavia sembra la più probabile.Se è vero che il Papa non ha insegnato che l’idolatria è lecita, a quanto pare l’ha permessa.Di conseguenza ci si può domandare se il Papa, se davvero ha permesso il culto verso la Pachamama, possa essere giudicato in peccato mortale (a meno finché non si pente pubblicamente facendo rientrare lo scandalo), in quanto non è possibile che abbia una coscienza erronea.A meno che, tra la coscienza e la psiche che la dovrebbe manifestare, non vi sia la piena corrispondenza, cosicché egli possa avere percezioni non aderenti alla piena realtà in modo che anche per lui sia possibile seguire la propria coscienza in modo distorto, tanto da poter arrivare ad avere una consapevolezza psicologica invincibilmente erronea. In tal caso sbaglierebbe solo sull’approccio pastorale a causa di percezioni psicologiche non corrispondenti alla fede. Un’ipotesi che, però, pare azzardata.Escludendo questa possibilità, c’è sempre l’ipotesi di una mancanza di realismo, che fa sì che fa sì che egli possa dare giudizi storici, sociologici, psicologici, filosofici… sbagliati, e perciò, sotto questo aspetto, può produrre una pastorale non all’altezza e in se stessa perfino controproducente.