Rivotorto

Magistero papale


Il magistero papale è tale solo se in continuità con quello di 2000 anni di Tradizione.In quanto agli insegnamenti del Papa come dottore privato (e perciò non come Pastore universale), almeno non devono contraddire la dottrina consolidata di 2000 anni di Tradizione.Infatti, se nella Pastorale il Papa, sebbene sorretto da una grazia speciale, può essere soggetto a errori di interpretazione riguardo alla realtà del mondo, quando insegna, anche privatamente, sebbene non sia infallibile (nel definire una dottrina), comunque non può sbagliare (cioè contraddire una dottrina ammessa, anche se ancora non fosse definita).Secondo questa tesi, che la Chiesa però non ha definito, cioè che è assurdo il solo ipotizzare che il Papa sbagli consapevolmente (a parte imprecisioni espressive), se un Papa dicesse chiaramente e ostinatamente una cosa che devia dal cammino di 2000 di Tradizione, non sarebbe un vero Papa, ma un falso Papa.Ma c’è anche una seconda tesi che verso cui la Chiesa non si è mai pronunciata definitivamente, e cioè che il Papa come direttore privato, sebbene sorretto da una grazia speciale, possa sbagliare.Parlando di Papa Francesco, è assurdo definirlo eretico. Può aver usato espressioni che si prestano all’equivoco e che, a volte, ha successivamente aggiustato, ma tutto ciò che ha detto riguardo alla fede e alla morale può essere, con un po’ di buona volontà, ricondotto alla dottrina della Tradizione.Non è dunque sulla dottrina che sbaglia ma, semmai, in altri campi e in certi modi.Ma è soprattutto nel campo della pastorale, in cui, pur possedendo una speciale grazia di stato non è garantito dagli errori, che, sebbene è da presupporre in buona fede, in certi casi ha sbagliato fino a dare scandalo.Riguardo alla pastorale, infatti, che si basa sulla lettura dei fenomeni sociali, storici e psicologici, il Papa può essere condizionato da una poca o cattiva informazione, dalla scarsa conoscenza di certi fenomeni sociali e storici, e, anche, da ideologie, paure e preconcetti.Un esempio chiaro è la dichiarazione “fiducia supplicans”, del Dicastero per la Dottrina della Fede, ma da lui approvata, sulla benedizione delle coppie irregolari, comprese le coppie omosessuali.Dottrinalmente non ci sono errori, perché il documento mette in chiaro fin dall’inizio che le coppie irregolari non sono in alcun modo riconosciute dalla Chiesa e rappresentano un disordine morale oggettivo, eppure pastoralmente si permette, in contraddizione alla dottrina, di poter benedire le coppie irregolari.Scandali simili, più o meno evidenti, sono stati: il la processione dell’idolo pagano della Pachamama in Vaticano, e il prostrarsi ad essa di alcuni, anche ecclesiastici; l’elogio, come politico, dell’abortista militante Emma Bonino; il poco impegno dimostrato nel combattere i poteri forti e le lobby internazionali; la mancata risposta ai “dubia” di alcuni cardinali in seguito alla pubblicazione dell’Esortazione Apostolica “Amoris laetitia”; il poco impegno nel favorire il diritto a non emigrare; l’essersi circondato di collaboratori progressisti e, a volte, omosessualisti, o comunque accusati di abusi o di aver protetto degli abusatori…Ciò però non toglie che ha anche detto e fatto anche molte cose buone, che va rispettato, e che va ubbidito (a meno che non ordinasse di commettere un peccato).