Tartarughe rosa e...

Post N° 383


Ti guardo.Indaffarata come tutte le volte che rimani qualche giorno a casa tua…Col tuo metro e cinquanta temprato dal sole di campagna riesci a far cose che io nemmeno mi sogno… Passi svelti da una stanza all’altra… Hai le braccia forti…letti, vetri, pavimenti… Usi ancora la cera e poi ci passi su con le pattine…Perfetta quella casa che mi piace tanto, è lì che son rimasti appiccicati i ricordi dei pranzi delle mie domeniche bambine…una sì, una no…insieme a tante persone che avrebbero dovuto esserci, ma che già non ci sono più…Nella camera da letto piccola, c’è la matassa della lana che fino a ieri era da sbrogliare ed ora è lì, pulita e cotonata, pronta per esser messa, morbida, nei cuscini…Cose che non si fanno più e che probabilmente non ripeterò nemmeno io…Pensi a tutti, perché nessuno rimanga male…ti fai tanti problemi, perché credi che qualcuno ti giudicherà…Ti ho detto di fregartene così tante volte, ma tu NO…perché appartieni a quel mondo che non esiste più…E ti guardo le mani, piccole e rapide…Quelle mani che sanno di terra e sole, con le dita storte e forti…Mani veloci che ora affondano nella farina e vigorosamente CREANO sapori che solo  tu sai fare così…Ti chiamo NONNA… biologicamente non lo sei, ma per il resto lo sei sempre stata…