Pioggia Sottile

Capodanno particolare!


Buon anno a tutti! Ho trascorso un capodanno tutto sommato piacevole ma piuttosto trasgressivo forzando un po’ la mia natura riservata e solitaria. Ho vissuto un’esperienza legata alla biodanza. Per chi non la conoscesse, è bene sapere che, secondo il mio modesto parere, è qualcosa che va ben oltre una semplice attività quale potrebbe essere un corso di yoga o di ballo. Seduti in cerchio, l’insegnante spiega ai nuovi arrivati che cosa è e come nasce la biodanza. Secondo il fondatore Rolando Toro, esistono 5 pilastri sui quali *lavorare* al fine di godere appieno della vita su questa terra, essi sono : la vitalità, la creatività, l’affettività, la sessualità e la trascendenza. Quello che mi lascia perplessa è il fatto che il signor Rolando (il quale dovrebbe non dico condurre una vita pienamente felice ma quasi, poiché, secondo la mia logica, se ciò non fosse vero significherebbe che il suo metodo non funziona) abbia avuto 7 mogli (+ 16 figli)  ed, attualmente, anche se anziano, ha moglie, amante e fidanzata. Sarò anche influenzata dall’educazione, dal fatto che sono nata in una nazione cattolica, ma tutto ciò non mi sembra una grande conquista verso la felicità! Come viene inteso l’Amore? E l’Anima? Possibile che tutto si fermi alla superficie? Baci, abbracci, carezze e coccole di gruppo certo aiutano e migliorano l’autostima facendosi sentire accettati ma tutto questo mi ricorda un po’  la filosofia hippy, l’amore libero a 360 gradi.Ciò non toglie, che chi la pratica, insegnanti compresi, siano davvero in buona fede ma mi trovo d’accordo con il dott. Rocco Chiriacò  quando dice “Gli adepti della biodanza dopo anni di ronde e di balli di gruppo in cui hanno imparato ad abbracciare, baciare ed accarezzare corpi di sconosciuti, pretendono di aver superato ogni morbosità in materia di sesso se non addirittura di aver superato addirittura la stessa sessualità approdando a una sorta di completezza emozionale.”Tutto questo mi ha portato alla seguente riflessione:Ciò che è in superficie rimane in superficie, ciò che è in profondità può essere ritrovato solo con un certo sforzo e spesso passando attraverso la sofferenza. Ciò che ci fa crescere è l’esperienza, ciò che aumenta la nostra consapevolezza è il contatto con la nostra anima.Nessuno è esente dal dolore, nessuno può evitarlo ma è grazie ad esso che molto spesso comprendiamo la gioia di vivere.