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Post n°139 pubblicato il 19 Marzo 2011 da pioggia_sottile0
Può una tradizione farci rivivere delle emozioni? Lo spero con tutto il cuore. La sera dedicata a San Giuseppe è passata e neppure quest’anno sono riuscita a ritrovare quel tepore, quel senso di euforia e di mistero, che ti avvolge e che ti fa sentire che al mondo non sei solo. Mi sento come un viandante nostalgico in attesa di ritrovare il suo tesoro, che con pazienza, aspetta ogni anno perchè non vuole arrendersi.
Si mangia verso le sette di sera a casa mia, ma da fuori si sente già un lieve fervore … Alcuni dei miei vicini, hanno già acceso dei piccoli fuocherelli in campagna …. Finisco di cenare in fretta, perché non voglio perdermi lo spettacolo, apro la finestra e arriva l’odore pungente del fumo … le strade buie sono ora illuminate da piccoli fuocherelli danzanti .. nessuno mi può più trattenere, corro euforica fuori di casa : il momento è arrivato! Arriviamo finalmente alla grande montagna di legna … il padre dei miei amici prende una tanica di benzina e così ha inizio la focarina. Poi lentamente il declino. Si soffia sulla cenere ardente ed è molto facile ridare vita a una piccola fiamma. Chi lancia un cartone, chi cerca dei rami attorno…. Si cerca di prolungare quel calore a noi tanto caro. |
Post n°138 pubblicato il 16 Marzo 2011 da pioggia_sottile0
Ieri nella mia via , l’hera ha tolto l’acqua senza preavviso, per un paio di ore circa.Anche se il disagio è stato piccolo, perché avrei dovuto lavare i piatti, avevo i capelli sporchi, ecc… Ho pensato a quei paesi nei quali invece l’acqua manca tutti i giorni, noi ne consumiamo tanta a volte senza neppure accorgercene. Basterebbe avere un po’ di attenzione in più perché in fondo diamo per scontato questa risorsa e non ci rendiamo conto di quanto preziosa possa essere! |
Post n°137 pubblicato il 04 Marzo 2011 da pioggia_sottile0
In un’azienda lavoravano tre donne. La prima soleva arrivare in ufficio con un’entrata degna di un’attrice di Holliwood, non un capello fuori posto, passo grande e sicuro , si divertiva a sfilare davanti agli sguardi attoniti degli altri colleghi che la vedevano indossare ora, un abito di Armani, ora, un completo di Versace o di altri stilisti famosi. Con una forma fisica splendida, ogni giorno, sempre impeccabile, arrivava alla sua scrivania , gesticolando appena un po’ per far notare l’ultimo suo anello di brillanti. La sua, era una scrivania speciale, era quella della capo-reparto, e solo lei sapeva cosa aveva dovuto fare per ottenere quel posto! Di scrupoli non se n’era mai fatta, la sua ambizione aveva sempre prevalso su ogni altra cosa. La seconda era una semplice segretaria e stava nell’ufficio accanto. Arrivava in ufficio con un’andatura traballante e, con un sorriso stampato sulla bocca, salutava i colleghi, buttando qua e là qualche frase spiritosa, giusto per ravvivare l’ambiente e iniziare bene la giornata. Appena seduta alla scrivania, guardava la foto del figlio grande e già sposato. Separata da diversi anni nel suo io più profondo si sentiva sola, ma questi pensieri non osava ammetterli neppure a sé stessa. Invece ciò che faceva trapelare a tutti, era una vita dinamica, piena di interessi, soprattutto di attività umanitarie. Accanto alla foto del figlio ce n’erano altre due, ritraevano due bimbi di colore palesemente in posa, entrambi molto magri, con due occhioni grandi e un timido sorriso forzato. Erano i due bimbi che aveva adottato a distanza. Nei momenti di pausa, non mancava poi di fare qualche telefonata all’ospedale presso il quale prestava volontariato. La terza donna, era praticamente invisibile a tutti, era la donna delle pulizie. Arrivava nel reparto prestissimo, quando ancora gli impiegati se ne stavano o a casa nel loro letto o a fare colazione. Spingendo il suo carrello, carico di secchi, scope e scopettoni, con una velocità impressionante, aveva già lucidato il pavimento, raccolto carte e cartacce, svuotato i cesti della spazzatura, ordinato e pulito le scrivanie. A volte le capitava di incontrare qualche impiegato che arrivava mentre lei se ne stava andando, allora , con il capo un po’ abbassato s’impegnava di sorridere e accennare ad una specie di saluto. Ora, sul davanzale della finestra, due passerotti guardavano, divertiti ogni giorno questa stessa scena. - - Come sono buffi gli umani! – disse il primo. - - Buffi, ma è un po’ difficile capirli – disse il secondo. - - Senti, un po’, di questi esempi qual è , secondo te, il più egoista? – chiese il primo al secondo che era più anziano. - - Caro amico, è forma grande di egoismo e superbia mettersi in bella mostra, accumulare beni materiali, accaparrarsi amicizie altolocate e ricoprirsi di medaglie e gioielli, ma non meno egoista è colui che con atteggiamenti esterni ed ipocriti, si butta in attività assistenziali proprio per valorizzare il proprio straripante ego, per sentirsi più buono e più bravo, quindi superiore agli altri. Mentre è degno di lode colui, le cui azioni, sono finalizzate alla sola utilità degli altri, senza secondi fini. Eppure caro mio, tutte tre le donne sono in qualche modo, protese verso gli altri. Perché nulla di tutto ciò, avrebbe senso se esse esistessero in un mondo a parte. Ognuna di loro , se pure con motivazioni diverse, ricerca il mondo esterno e quindi i suoi simili. Chi ricerca di potersi valorizzare agli occhi altrui, come potrebbe farlo senza gli altri, cui carpirne applausi e soddisfazioni varie, come potrebbe esaudire i suoi desideri? |
Post n°136 pubblicato il 03 Marzo 2011 da pioggia_sottile0
neppure oggi sono riuscita a chiudere il blog! Perchè? Perchè forse a distanza di anni, mi sento una persona che ha maturato idee diverse. Niente è più uguale a prima, ogni giorno mi ha portato su una strada, a volte sono tornata indietro, ho ripreso la vecchia lasciata e mi sono accorta di bivi che non avevo considerato. |
Post n°135 pubblicato il 25 Dicembre 2010 da pioggia_sottile0
La mia giovane cagnolina non ce l’ha fatta ad aspettare il mio compagno che tornava dal turno di notte. Durante la notte di Natale, mentre io dormivo, si è divertita ad aprire i pochi pacchetti sistemati sotto l’albero. Ha strappato la carta ed ha portato tutto sul suo divano preferito. Credo sia impazzita di gioia nel vedere che un paio di pacchetti contenevano due adorabili coppie di calzini! Ha mangiato la profumata crema per le mani che avevo confezionato per Francesco, conservando per lui il bigliettino, e un po’ l’ha distribuita sul suo divano (un po’ di profumo non guasta mai per una “signora” ;-)). Questa mattina aspettavo, un po’ per gioco, un po’ per tradizione di aprire i pacchettini assieme a Francesco invece mi sono trovata di fronte ad un mezzo disastro (per fortuna i regali si sono salvati quasi tutti ) . Dopo la delusione e l’arrabbiatura iniziale, ho capito che questa cagnolina mi ha insegnato qualcosa di importante. La festa del Natale che riguarda la nascita di Gesù Bambino non chiede nessun regalo, non è giusto “accumulare” nulla perché è con niente che Lui è venuto fra noi. |
Inviato da: pioggia_sottile0
il 17/01/2012 alle 11:56
Inviato da: antoniobigliardi
il 12/01/2012 alle 17:49
Inviato da: antoniobigliardi
il 12/01/2011 alle 20:25
Inviato da: pioggia_sottile0
il 25/09/2010 alle 18:18
Inviato da: fabpat72
il 25/09/2010 alle 11:39