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Da una idea di Elliy writer. una tenera idea come tante delle sue....


Quell’anno la primavera tardava ad arrivare e quel mattino Edo fece soltanto pochi passi sotto la solita pioggerellina di quello strano mese di aprile, quando all’improvviso... Quando all’improvviso la pioggerellina divenne un temporale di quelli che si rovesciano giù in estate, e corse via a trovare un rifugio.La casina era invitante, non era neppure una casa era una specie di grande chiosco in muratura, con grandi vetrate e pieno di fiori. Una serra. Pieno di fiori colorati e grandi foglie verdi. Silenzioso e vuoto di esseri umani sembrava accogliente come un rifugio costruito sui rami di una quercia, rassicurante come l’asilo in cui andava fino a qualche anno fa. Piano piano il broncio  sucitato dalla mamma stava passando. Proprio non gli piaceva che non gli prestasse tutta la sua attenzione. Era la mamma o no ? Perbacco !Ma quelle stesse roselline virtuali che lei stava guardando nel pc, erano decisamente più belle viste dal vero. Profumavano come l’acqua di colonia della nonna,  non sembravano neppure tanto stropicciate e poi… poi …..parlavano !!!! Ce ne erano un gruppetto rosse come …una Ferrari.. che attiravano la sua attenzione con risatine  timide.  Una data nel cartellino sotto di loro 1985  “..noi siamo le prime rose regalate alla tua mamma”. Dietro di loro una dozzina di rose screziate, dal gambo lunghissimo, che facevano a gara per raccontare “ lei era a cena per festeggiare la sua laurea quando è arrivato il cameriere ed anziché il secondo  ha portato noi , lei guardava noi , il cameriere e l’uomo che cenava con lei e non riusciva a capire se fosse un regalo del Ristorante o dell’amico..che risate!”In un vaso di cristallo dal collo lungo e stretto come un cigno, una rosa meravigliosa sorrideva con un velo di tristezza  “..io ho conosciuto tuo nonno sai , mi ha chiesto lei di fargli compagnia in quel viaggio lì..” intanto le tre foglie di quel lungo ramo sfioravano i petali di altre sorelle allegre e colorate “ noi siamo venute ad accoglierti quando sei nato tu..Il piccolo Edo rimase così…. frastornato e divertito, un po’ cresciuto e un po’ più piccolo. Meraviglioso con quella rosellina tra le mani da portare alla mamma.