Pippo Di Vita

La scuola non è dei dirigenti scolastici


Foligno, 19 marzo 2020 Comunicazione FacebookAi DS firmatari del comunicato stampa, pubblicato in data 18 marzo 2020, dal titolo "La scuola non è dei sindacati, è degli studenti"Gentili DS,VI invio questa nota in risposta al comunicato stampa, pubblicato in data 18 marzo 2020, che ha per titolo "La scuola non è dei sindacati, è degli studenti" (Link del testo su internet: http://www.indire.it/wp-content/uploads/2020/03/comunicato-stampa.pdf) , e sottoscritto da 20 DS, di alcune regioni italiane, su un totale, a livello nazionale, di ben 7.859 Dirigenti Scolastici, pertanto per nulla rappresentativi.Già questi numeri rappresentano un dato importante, in quanto attribuiscono alla vostra nota un valore più che minoritario, in termini di peso specifico, rispetto al valore istituzionale che i cinque sindacati rappresentativi della scuola hanno, nella propria azione sindacale.Ma lo stesso titolo del comunicato la dice lunga sullo stato emozionale di quanto contenuto e da lei sottoscritto: "La scuola non è dei sindacati, è degli studenti". E bene, la scuola non è né dei sindacati, che semplicemente la sorvegliano e la supportano, ma nemmeno solo degli studenti, a cui è fondamentalmente rivolta, per la formazione dei futuri cittadini. La scuola è di tutti quelli che la costituiscono e la realizzano, nel loro lavoro comune.Ma su questo e sul vostro attacco agli altri sindacati non mi soffermo. Intendo sottolineare, piuttosto, l'attacco specifico che Voi (questi venti DS) avete fatto contro lo SNADIR, di cui mi sento toccato, in quanto sono Coordinatore regionale di Umbria, Marche e Abruzzo, e tra i firmatari del comunicato, due DS sono uno dell'Umbria ed uno delle Marche.Testualmente voi dichiarate: "Un altro di Snadir invoca la libertà di insegnamento per contestare la didattica a distanza. Noi dirigenti scolastici vorremmo farvi avere un messaggio semplice: VERGOGNATEVI! E abbiate la dignità di tacere."Io non rispondo con la vostra stessa moneta, VERGOGNATEVI, ma rispondo evidenziando il lato autoritario, poco professionale ed offensivo, oltre che pericoloso, con cui voi vi esprimete, là dove voi ci chiedete di "tacere", di mussoliniana memoria.Pericoloso, perché, oltre che antisindacale, il vostro atteggiamento è soprattutto antidemocratico, in uno stato dove non esistono Dirigenti che impongono, con rabbia, il silenzio, e non devono esistere.Ma vado ancora avanti.Nel finale della nota l'attacco allo SNADIR è ancora più chiaro e diretto: "In ultimo chiediamo a chi urla ai quattro venti invocando la libertà di insegnamento, di informarsi bene. Il docente non è libero di insegnare oppure no. E nemmeno di scegliere cosa insegnare. Il docente si allinea al PTOF della sua scuola, si attiene alle Indicazioni Nazionali, organizza il suo lavoro in raccordo con i documenti della scuola in cui esercita il suo ruolo, e alle disposizioni che il Ministero emana, come in quest'ultimo caso. Siamo stanchi della scuola ostaggio di lobbies sindacali cieche e sorde ai reali bisogni formativi dei nostri studenti".Ecco il motivo per cui Vi scrivo, non per attaccarvi, ma dato che voi invitate il nostro sindacato ad "informarsi bene", io desidero informarvi che quello che scrivete è arrogante e senza una briciola di senso. Direi che è deontologicamente immorale, soprattutto quando usate la parola "allinea", come se i docenti dovessero, militarmente, a mo' di regime, allineare la propria attività a dei diktat che calano dall'alto. È una visione della scuola, arcaica e di gentiliana memoria, oltre che pericolosa e lontana dalla realtà professionale dei docenti.Intanto, per puro spirito informativo, vi informo che l'Articolo 33 della Costituzione Italiana, così recita: "L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione...", e su ciò non intendo soffermarmi per commentare, dato che più chiaro di così, non si potrebbe scrivere, ma a supporto del dettato costituzionale, esiste una normativa chiara, che voi, a quanto pare, non conoscete.Vi riporto il Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297 - Testo Unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado (s.o. G.U. n.115 del 19/5/1994). L'Art. 1 specifico sulla "Formazione della personalità degli alunni e libertà di insegnamento", al comma 1 recita: "Nel rispetto delle norme costituzionali e degli ordinamenti della scuola stabiliti dal presente testo unico, ai docenti è garantita la libertà di insegnamento intesa come autonomia didattica e come libera espressione culturale del docente". E prosegue al comma 2: "L'esercizio di tale libertà è diretto a promuovere, attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la piena formazione della personalità degli alunni". Ancora, al comma 3, se fossero rimasti dei dubbi, così è scritto: "E' garantita l'autonomia professionale nello svolgimento dell'attività didattica, scientifica e di ricerca".Ma, ancora più incisive sono le indicazioni normative contenute, nel D.P.R. 275/1999 (Regolamento dell'autonomia scolastica) e nella L. 30/2000 (Legge di riforma dei cicli).L'art.1, al comma 2, del Regolamento dell'autonomia scolastica stabilisce che "L'autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l'esigenza di migliorare l'efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento".Come potete notare (mi sono limitato alla sola esposizione della normativa, data la evidente chiarezza, senza alcun commento da parte mia), siamo ben lontani dal vostro tono supponente ed autoritario, d'altronde, se il sindacato si è occupato di insegnamento a distanza, lo si deve per atteggiamenti spregiudicati e minacciosi di DS, che hanno creato stress e tensioni, tra i docenti, come se il coronavirus, già da solo, non bastasse.Cordialmente.Il coordinatore regionale Snadir   Umbria, Marche ed Abruzzo         Prof. Pippo Di Vita