by-siddharta....

Post N° 12


MASS MEDIA e RAGAZZI Un ruolo molto importante viene assunto dai media… televisione, libri , giornali, entrano nelle case di milioni di Italiani e ne condizionano sicuramente i comportamenti, da medico non trascuro l’aspetto comportamentale e psicologico delle persone e mi capita sempre più spesso di vedere persone che rispondono agli stereotipi dettati dai media.Certamente i soggetti più colpiti, in quanto maggiormente influenzabili sono i giovani… i giovanissimi… i bambini che vengono “bombardati” da messaggi che celano prevalentemente interessi pubblicitari, quindi economici…. Lo stesso mondo editoriale, televisivo, pone al primo posto le vendite, gli ascolti, quindi qualsiasi argomento fa audiens…. va bene…. ecco perché pullulano sui canali, anche importanti, trasmissioni demenziali che trasmettono modelli di vita discutibilissimi e si offre come modello di vita il concetto di avere più di quello di essere… avere il telefonino alla moda… il vestito firmato… gli oggetti griffati con le immagini dei personaggi di cartoni animati di dubbia educatività….A questo si aggiunge la corsa delle testate d’informazione (stampa e telegiornali ) allo Scoop … notizie sempre più cruente e descrizione di fatti di cronaca nera che esaltano la fantasia delle persone psicologicamente più labili… basti pensare che dopo un “caso” clamoroso alla ribalta…. ne seguono altri analoghi…. specie nell’ambito della follia “domestica”…. i ragazzi che sentono di altri ragazzi che hanno massacrato la propria famiglia, si sentono giustificati, di fronte al disagio a fare lo stesso…. analogamente la madre che ammazza il proprio figlio o il marito che trucida la moglie…. e l’elenco potrebbe allungarsi.Deleterie sono le finction sulla delinquenza… o sulla violenza urbana che dilaga… basta vedere ciò che dilaga nelle scuole, dentro e fuori degli stadi e negli ambienti di lavoro…. mi viene spontaneo di pensare che l’esaltazione di taluni modelli, la carenza di eventi realmente educativi e formativi stanno arrecando gravi danni alla nostra società… ed il ruolo dei media è fondamentale… nel bene o nel male….Probabilmente , queste considerazioni possono dar “fastidio” ai gruppi editoriali che gestiscono i poteri dell’informazione stampa e radio televisiva, quindi ci sarà qualche esitazione sul seguito da dare a questa “lettera” che ho cercato di condensare in poche righe…. Non so se avete figli… io ne ho uno, di quattro anni, che mi da filo da torcere proprio perché bombardato da continui messaggi che entrano senza possibilità di filtro in casa… nella scuola….anche per strada …. E vedo un futuro molto incerto per le generazioni giovani e per quelle future che scarseggiano sempre più di modelli di vita costruttivi a favore di modelli futili e talvolta dannosi… basta vedere quanti giovani muoiono per incidenti stradali, per droga, per delinquenza….Non so che seguito avrà questa lettera, se qualcuno mi risponderà… e cosa mi risponderà, ma auspicherei l’inizio di un dialogo che prosegua nel futuro…. che coinvolga persone e coscienze…. perché, finchè una cosa capita anche al vicino di casa…. siamo pronti a dimenticarla presto…. ma se ci colpisce in prima persona…. lascia segni devastanti. ELEZIONI: SULL'EMERGENZA EDUCATIVA LA POLITICA TACELe proposte di Olivero (Acli), Stroppiana e Sala (Agesci), Betti (Cisl), Costantini (Csi), Baffigi (Centro oratori romani), don Sabbadini (Federazione oratori milanesi), don Battaglia (Federazione delle comunità terapeutiche), don Mazzi (Fondazione Exodus)Roma, 20 marzo 2008 - Il «nodo cruciale» dell'educazione e della crescita dei ragazzi e delle ragazze versa nel nostro Paese in uno «stato di abbandono», mancano «prospettive condivise e di efficacia concreta». La politica, dal canto suo, anche in questa campagna elettorale sembra trascurare il tema. Per questo le associazioni e le organizzazioni del Laboratorio Educativo Permanente - Acli, Agesci, Cisl, Csi, Centro oratori romani, Federazione oratori milanesi, Federazione delle comunità terapeutiche, Fondazione Exodus - hanno deciso di scrivere una lettera aperta ai candidati premier, per chiedere loro un impegno ed indicare priorità e proposte, a partire da «uno sguardo educativo su tutte le dimensioni sociali che coinvolgono i ragazzi»:  la famiglia, la scuola, la formazione, il disagio, il tempo libero.«Se è vero che il futuro di una nazione sta nella sana crescita dei suoi ragazzi - si legge nella lettera aperta - allora ogni scelta deve prendere le mosse da questo punto di vista. Per farlo occorre non disperdere le poche risorse disponibili in azioni estemporanee e nella frammentazione delle competenze, ma occorre piuttosto individuare la forma per una direzione politica che assuma integralmente la guida delle politiche giovanili».Le organizzazioni indicano dunque un piano di intervento articolato, che muove dall'esperienza e la competenza del «quotidiano impegno accanto ai bambini, agli adolescenti e ai giovani». Parlano di una politica della famiglia «capace di interventi strutturali», per «favorire fattivamente la nascita di nuove famiglie, il sostegno e l'educazione dei figli». E propongono una «formazione permanente per i genitori», con l'istituzione di «Centri sperimentali dislocati su tutto il territorio nazionale per la formazione alla genitorialità». Ma chiedono per questo anche un aiuto ai mass media - «attenzione alla trasmissione dei modelli» - e alla tv pubblica «al fine di dare spazi adeguati a programmi culturali e di contenuto educativo ed alle iniziative di impegno sociale della popolazione giovanile».I firmatari della lettera vogliono una scuola capace di affrontare la sfida rappresentata dai "ragazzi difficili"; mediatori culturali per aiutare i docenti non solo ad accogliere ma anche istruire i giovani provenienti da altri Paesi; contrasto alla dispersione scolastica attraverso «l'allargamento, in tutte le regioni, dell'offerta formativa per l'assolvimento dell'obbligo di istruzione anche nelle strutture formative accreditate». Chiedono un impegno alla formazione ai valori civili attraverso il sostegno concreto del volontariato, del servizio civile, delle iniziative di educazione alla pace, alla legalità, al rispetto dell'ambiente. Domandano «spazi per i giovani» e buone occasioni per il tempo libero: sostegno alle associazioni, i centri giovani e gli oratori che si occupano dell'educazione degli adolescenti; facilitazioni per la pratica sportiva, tessere per l'ingresso a musei, monumenti, rassegne musicali e teatrali.Sul piano del disagio e della devianza minorile, le organizzazioni del Laboratorio Educativo puntano innanzitutto sulla prevenzione, attraverso un sistema di mediazione sociale oggi reso poco efficace da una scarsa collaborazione interistituzionale. Andrebbe incentivata su tutto il territorio la nascita di «progetti diurni e residenziali per adolescenti che commettono reati». Quanto alle dipendenze, viene chiesta la «sperimentazione di progetti e servizi diversi rispetto alle tradizionali Comunità e ai Sert»; la produzione di norme ispirate al principio che "Drogarsi non è un diritto", fondate sulla «centralità della dimensione educativa e non su quella sanzionatoria» e che garantiscano «il recupero e la risocializzazione».Infine  la lettera, qui allegata,  si conclude con una richiesta ai leader di una politica capace di accoglienza e inclusione sociale, che stimoli la partecipazione attiva dei cittadini, che valorizzi gli organismi di rappresentanza dei giovani, e che mostri il giusto «rispetto per la Costituzione del nostro Paese».