Creato da siddharta2005 il 31/10/2005

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Arti Marziali e filosofie ORIENTALI ... scuole di vita e di pensiero....

 

 

Messaggio #2 »

La politica ambientale nel nostro paese e nel mondo

Post n°1 pubblicato il 02 Novembre 2005 da siddharta2005

L’undici Settembre ha segnato una svolta nel cammino dell’umanità; da allora il terrorismo Islamico tiene sotto scacco il mondo occidentale, questo comporta una crisi economica di livello mondiale legata all’impennata del costo del petrolio.

Il nostro paese, con l’ingresso dell’euro ha visto crollare paurosamente il potere di acquisto dei salari, mentre il deficit pubblico aumenta per gli enormi sprechi delle amministrazioni pubbliche.

La violenza è diventata la norma; stragi terroristiche (Ultima in ordine cronologico, quella di Londra del Luglio 2005); violenze nelle mura domestiche, bambini massacrati dalle madri, rapine e rapimenti, malavita organizzata e microcriminalità legata alla droga ed alla prostituzione sono all’ordine del giorno e vedono spesso come protagonisti extracomunitari che affluiscono clandestinamente sempre in numero crescente nel nostro paese. Anche se la classe politica gioca a ping-pong sulle responsabilità di tutto questo, viene spontaneo chiederci cosa fa ciascuno di noi di fronte a questo degenerarsi della società ?

I protocolli a favore dell’ambiente, i vari G8, le organizzazioni pseudo-umanitarie governative e non governative hanno la sola funzione di prenderci in giro illudendoci di fare qualcosa, ma sprecando solo immani quantità di denaro per favorire lucri personali (vedi gli stipendi dei funzionari ONU).

Eccolo il nodo della questione… il potere economico !!! Milioni di dollari ed euro spesi per armamenti e guerre, in nome di una fantomatica libertà di popoli che vivono nella povertà, nella miseria e nell’ignoranza e che si aggrappano alla promessa di gloria in nome di un fanatismo religioso che li porta a farsi saltare in aria carichi di tritolo nel nome di Allah.

La corsa al petrolio rende sempre più debole l’economia mondiale e più inquinato il pianeta con sconvolgimenti climatici sempre più evidenti e catastrofi le cui cause sono definite naturali, ma le cui origini potrebbero essere provocate dalla mano criminale dell’uomo… ultimo esempio il bombardamento di una cometa da parte di un missile NASA … quali conseguenze potrà avere sull’equilibrio cosmico? Spostamenti di decimi di millimetri in gradi, proiettati a distanze di anni luce possono diventare metri o kilometri … quali conseguenze avranno nei prossimi anni?

Questa incoscienza planetaria in nome di una Scienza che perde sempre più i connotati della ragione a cosa ci porterà?

È proprio dallo spazio potrebbe arrivare la nostra salvezza… il Sole anche se dicono che perde energia e che tenderà a spegnersi (fra milioni di anni) potrebbe fornirci l’energia utile a ridurre lo strapotere del petrolio e dei paesi che lo producono e gestiscono.

Anche se la stragrande maggioranza della popolazione, per incolpevole ignoranza, non conosce la gravità del problema, cerchiamo di divulgare questi principii per creare una coscienza civica sulle problematiche dell’ambiente, dell’energia e delle politiche ad esse correlate.

Consumiamo meno petrolio riducendo gli sprechi di carburante, di elettricità ; riduciamo l’inquinamento ambientale da parte dei rifiuti utilizzando i “veri” termovalorizzatori; un altro patrimonio da salvaguardare è l’acqua… riduciamone lo spreco .

Stimoliamo le nostre classi politiche ad incentivare le fonti di produzione di energie alternative (solare, eoliche, geotermiche ecc.).

Sul discorso potrebbero scriversi trattati di migliaia di pagine… questa singola pagina è una goccia nell’oceano che però sta a noi ed a voi moltiplicare e diffondere, poichè anche un oceano è fatto da gocce di acqua.

A:V.

Commenti al Post:
sognolamorevero
sognolamorevero il 09/11/05 alle 22:06 via WEB
E' proprio vero, sul discorso si potrebbero scrivere lunghi trattati, ma non servirebbero a niente.....e poi, io eviterei di dare la colpa all'euro......anche in Spagna c'è stata l'introduzione dell'euro, anche nei paesi bassi, Finlanda, Danimarca, ecc, ma in nessuno di essi si è verificato la retrocessione, gli effetti sul potere d'acquisto, sul livello del benessere percepito, sulla disoccupazione-anche se i dati Istat dicono che l'occupazione è aumentata, senza tener conto che grazie alla bufala Bossi-Fini sono emersi 800000 lavoratori extracomunitari irregolari prima, quindi invisibili_ che ha avuto in Italia. Sono d'accordo con te, si dovrebbero cercare nuove forme di energia, ma soprattutto, si dovrebbe cercare di evitare che teste di caxxo del calibro di Berlusconi e Bush possano governarci! Ciao
 
 
siddharta2005
siddharta2005 il 27/12/05 alle 12:28 via WEB
.... sono daccordo sullo scetticismo generale, ma non dobbiamo mollare !!! passaparola.... ciao sviluppa il discorso fra conoscenti amici e fatti sentire. Antonio
 
Mellville
Mellville il 20/11/05 alle 17:00 via WEB
Il problema ha radici anche culturali: ti risulta che si stia facendo qualcosa per incentivare la ricerca scientifica, nell'ambito della produzione di energia alternativa al petrolio??Io mi devo ancora documentare... ma non credo proprio che ci sia una forte tradizione in tal senso. Il problema dell'acqua poi... peggio ancora!Forse si stanno aspettando nuove moticìvazioni per nuovi conflitti: immagini la guerra per il monopolio dell'acqua? Non è fantascienza..
 
 
siddharta2005
siddharta2005 il 27/12/05 alle 12:31 via WEB
... la ricerca scientifica va aanti, ma si scontra con li interessi ecoomici e politici....diceva Zichichi che il problema sta nelle volontà dei governanti ( potere economico e potere politico ) ma non dimentichiamo che i govenanti nelle democrazie li eleggiamo noi..... comunque parliamone ancora.... insisti.... e passaparola Ciao a presto Antonoo
 
rocinante
rocinante il 29/11/05 alle 18:53 via WEB
A questa goccia aggiungo che ci siamo. Siamo in pochi ad avere coscienza di questi argomenti, ma ci siamo. Io mi scontro quotidianamente con la burocrazia e la politica per poter realizzare impianti eolici. Ti assicuro che tra noi, con volontà di dipendere sempre meno dal petrolio, ci sono infiltrati farabbutti che usano l'ambiente come pretesto per lucrare e trarre vantaggi personali. E' difficile cacciarli altrimenti ti fanno fuori e quindi c'è da subire.
 
 
siddharta2005
siddharta2005 il 27/12/05 alle 12:35 via WEB
... sono perfettamente daccordo con te, leggo dal tuo profilo che sei Buddista...e la cosa mi fa piacere... solo vorrei sapere come fai ? nel nostro mondo occidentale anche questa diventa una moda sulla quale girano interessi speculativi.... come dicevi tu sull'am bientalismo.... ma insisti....ciao a presto Antonio
 
Mellville
Mellville il 10/01/06 alle 15:08 via WEB
Proposte per l’energia.(dal blog di beppe grillo) L’efficienza con cui si usa l’energia in Italia è molto bassa. Almeno la metà dei consumi è costituita da sprechi che si possono evitare utilizzando tecnologie economicamente mature. Riducendo gli sprechi e aumentando l’efficienza non soltanto si ottiene la massima riduzione possibile delle emissioni di CO2 a parità di investimenti, ma in misura direttamente proporzionale si riducono le importazioni di fonti fossili e i risparmi che si ottengono consentono di pagare gli investimenti senza ricorrere a finanziamenti pubblici. La crescita dell’efficienza e la riduzione degli sprechi costituiscono anche il pre-requisito per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, che, allo stato attuale, costano di più e rendono meno delle fonti fossili. Solo se si riducono gli sprechi e si accresce l’efficienza il loro contributo alla soddisfazione del fabbisogno energetico diventa significativo e si recuperano i capitali necessari a sostenerne i costi. Il consumo delle fonti fossili che importiamo si suddivide in tre grandi voci pressoché equivalenti: - il riscaldamento degli ambienti - la produzione termoelettrica - i trasporti. Se venisse applicata rigorosamente la legge 10/91, per riscaldare gli edifici si consumerebbero 14 litri di gasolio, o metri cubi di metano, al metro quadrato calpestabile all’anno. In realtà se ne consumano di più. Dal 2002 la legge tedesca, e più di recente la normativa in vigore nella Provincia di Bolzano, fissano a 7 litri di gasolio, o metri cubi di metano, al metro quadrato calpestabile all’anno il consumo massimo consentito nel riscaldamento ambienti. Meno della metà del consumo medio italiano. Utilizzando l’etichettatura in vigore negli elettrodomestici, nella Provincia di Bolzano questo livello corrisponde alla classe C, mentre alla classe B corrisponde a un consumo non superiore a 5 litri di gasolio, o metri cubi di metano, e alla classe A un consumo non superiore a 3 litri di gasolio, o metri cubi di metano, al metro quadrato all’anno. Nel riscaldamento degli ambienti, una politica energetica finalizzata alla riduzione delle emissioni di CO2, anche per evitare le sanzioni economiche previste dal trattato di Kyoto nei confronti dei Paesi inadempienti, deve articolarsi nei seguenti punti: - applicazione immediata della normativa, già prevista dalla legge 10/91 e prescritta dalla direttiva europea 76/93, sulla certificazione energetica degli edifici - definizione della classe C della provincia di Bolzano come livello massimo di consumi per la concessione delle licenze edilizie relative sia alle nuove costruzioni, sia alle ristrutturazioni di edifici esistenti - riduzione di almeno il 10 per cento in cinque anni dei consumi energetici del patrimonio edilizio degli enti pubblici, con sanzioni finanziare per gli inadempienti - agevolazioni sulle anticipazioni bancarie e semplificazioni normative per i contratti di ristrutturazioni energetiche col metodo esco (energy service company), ovvero effettuate a spese di chi le realizza e ripagate dal risparmio economico che se ne ricava; - elaborazione di una normativa sul pagamento a consumo dell’energia termica nei condomini, come previsto dalla direttiva europea 76/93, già applicata da altri paesi europei. Il rendimento medio delle centrali termoelettriche dell’Enel si attesta intorno al 38 per cento. Lo standard con cui si costruiscono le centrali di nuova generazione, i cicli combinati, è del 55/60 per cento. La co-generazione diffusa di energia elettrica e calore, con utilizzo del calore nel luogo di produzione e trasporto a distanza dell’energia elettrica, consente di utilizzare il potenziale energetico del combustibile fino al 94 per cento. Le inefficienze e gli sprechi attuali nella produzione termoelettrica non sono accettabili né tecnologicamente, né economicamente, né moralmente, sia per gli effetti devastanti sugli ambienti, sia perché accelerano l’esaurimento delle risorse fossili, sia perché comportano un loro accaparramento da parte dei Paesi ricchi a danno dei Paesi poveri. Non è accettabile di per sé togliere il necessario a chi ne ha bisogno, ma se poi si spreca, è inconcepibile. Per accrescere l’offerta di energia elettrica non è necessario costruire nuove centrali, di nessun tipo. La prima cosa da fare è accrescere l’efficienza e ridurre gli sprechi delle centrali esistenti, accrescendo al contempo l’efficienza con cui l’energia prodotta viene utilizzata dalle utenze (lampade, elettrodomestici, condizionatori e macchinari industriali). Solo in seguito, se l’offerta di energia sarà ancora carente, si potrà decidere di costruire nuovi impianti di generazione elettrica. Nella produzione di energia elettrica, una politica energetica finalizzata alla riduzione delle emissioni di CO2 anche accrescendo l’offerta, deve articolarsi nei seguenti punti: - potenziamento e riduzione dell’impatto ambientale delle centrali esistenti - incentivazione della produzione distribuita di energia elettrica con tecnologie che utilizzano le fonti fossili nei modi più efficienti, come la co-generazione diffusa di energia elettrica e calore, a partire dagli edifici più energivori: ospedali, centri commerciali, industrie con processi che utilizzano calore tecnologico, centri sportivi ecc. - estensione della possibilità di riversare in rete e di vendere l’energia elettrica anche agli impianti di micro-cogenerazione di taglia inferiore ai 20 kW - incentivazione della produzione distribuita di energia elettrica estendendo a tutte le fonti rinnovabili e alla micro-cogenerazione diffusa la normativa del conto energia, vincolandola ai chilowattora riversati in rete nelle ore di punta ed escludendo i chilowattora prodotti nelle ore vuote - incentivazione della produzione distribuita e del consumo in loco di energia termica con fonti rinnovabili (escludendo dagli incentivi la distribuzione a distanza del calore per la sua inefficienza e il suo impatto ambientale) - applicazione rigorosa della normativa prevista dai decreti sui certificati di efficienza energetica - eliminazione degli incentivi previsti dal Cip 6 alla combustione dei rifiuti in base al loro inserimento, privo di fondamento tecnico-scientifico, tra le fonti rinnovabili - incentivazione della produzione di biocombustibili, vincolando all’incremento della sostanza organica nei suoli le produzioni agricole finalizzate a ciò. Nel settore dei trasporti occorre intervenire sia a livello tecnico, incentivando lo sviluppo di mezzi di trasporto più efficienti e meno inquinanti, sia a livello organizzativo, favorendo lo sviluppo dei mezzi di trasporto pubblici e disincentivando l’uso dei mezzi privati soprattutto nelle aree urbane fortemente congestionate. Nei trasporti urbani il fulcro su cui fare leva è il potenziamento dei mezzi pubblici a uso collettivo e l’introduzione di mezzi pubblici a uso individuale, con motori elettrici alimentati da reti e non da batterie. Una versione più interessante, versatile e flessibile dei filobus tradizionali, improvvidamente abbandonati negli scorsi decenni, si può realizzare posizionando reti di cavi elettrici protetti sull’asfalto stradale. In questo modo si possono alimentare non solo mezzi di trasporto pubblici collettivi, ma anche flotte di automobili pubbliche a uso individuale con pagamento al consumo mediante scheda elettronica prepagata. L’effetto combinato di queste misure tecniche e organizzative può consentire di porre limitazioni sempre più rigorose al traffico privato accelerando al contempo la velocità degli spostamenti e ricostruendo la possibilità di realizzare la funzione «da porta a porta», che nelle aree urbane le automobili hanno ormai perso da tempo. A partire da queste premesse acquisiscono una utilità effettiva in termini di riduzione dei consumi di fonti fossili e di impatto ambientale tutte le innovazioni tecnologiche finalizzate a ridurre le emissioni inquinanti delle automobili e ad accrescere il numero dei chilometri percorsi per litro di carburante.
 
superfelici
superfelici il 18/03/08 alle 14:06 via WEB
ciao ti ringrazio del tuo complimento da me... stavo scrivendo un post impegnativo quando mi hai lasciato il tuo commento. Ti ringrazio comunque. Un abbraccio
 
cappuccino_rosso
cappuccino_rosso il 18/03/08 alle 18:52 via WEB
il problema maggiore secondo me è l'intorpidimento culturale in cui l'italia vive... l'energia solare, eolica ecc. sono palliativi. Credo invece che si dovrebbero abbattere i molti pregiudizi sulle centrali nucleari, di cui importiamo energia da paesi stranieri che le fabbricano sui nostri confini.ciao!
 
selvaggia_46
selvaggia_46 il 23/03/08 alle 13:24 via WEB
Infiniti auguri di Buona Pasqua!
 
selvaggia_46
selvaggia_46 il 01/06/08 alle 13:51 via WEB
Buona domenica caro..... bacionissimiiiii
 
 
siddharta2005
siddharta2005 il 30/06/08 alle 20:05 via WEB
ciao selvaggia..... vorrei risponderti su una mail... ma il tuo profilo non lascia indicazioni..... fammi sapere... ciao anche a te.... e scusa il ritardo...
 
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…pacifico è colui che porta la spada e non la sguaina !

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