Creato da siddharta2005 il 31/10/2005

by-siddharta....

Arti Marziali e filosofie ORIENTALI ... scuole di vita e di pensiero....

 

Ultimi Commenti

siddharta2005
siddharta2005 il 30/06/08 alle 20:05 via WEB
ciao selvaggia..... vorrei risponderti su una mail... ma il tuo profilo non lascia indicazioni..... fammi sapere... ciao anche a te.... e scusa il ritardo...
 
selvaggia_46
selvaggia_46 il 01/06/08 alle 13:51 via WEB
Buona domenica caro..... bacionissimiiiii
 
selvaggia_46
selvaggia_46 il 23/03/08 alle 13:24 via WEB
Infiniti auguri di Buona Pasqua!
 
cappuccino_rosso
cappuccino_rosso il 18/03/08 alle 18:52 via WEB
il problema maggiore secondo me è l'intorpidimento culturale in cui l'italia vive... l'energia solare, eolica ecc. sono palliativi. Credo invece che si dovrebbero abbattere i molti pregiudizi sulle centrali nucleari, di cui importiamo energia da paesi stranieri che le fabbricano sui nostri confini.ciao!
 
superfelici
superfelici il 18/03/08 alle 14:06 via WEB
ciao ti ringrazio del tuo complimento da me... stavo scrivendo un post impegnativo quando mi hai lasciato il tuo commento. Ti ringrazio comunque. Un abbraccio
 
Mellville
Mellville il 10/01/06 alle 15:08 via WEB
Proposte per l’energia.(dal blog di beppe grillo) L’efficienza con cui si usa l’energia in Italia è molto bassa. Almeno la metà dei consumi è costituita da sprechi che si possono evitare utilizzando tecnologie economicamente mature. Riducendo gli sprechi e aumentando l’efficienza non soltanto si ottiene la massima riduzione possibile delle emissioni di CO2 a parità di investimenti, ma in misura direttamente proporzionale si riducono le importazioni di fonti fossili e i risparmi che si ottengono consentono di pagare gli investimenti senza ricorrere a finanziamenti pubblici. La crescita dell’efficienza e la riduzione degli sprechi costituiscono anche il pre-requisito per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, che, allo stato attuale, costano di più e rendono meno delle fonti fossili. Solo se si riducono gli sprechi e si accresce l’efficienza il loro contributo alla soddisfazione del fabbisogno energetico diventa significativo e si recuperano i capitali necessari a sostenerne i costi. Il consumo delle fonti fossili che importiamo si suddivide in tre grandi voci pressoché equivalenti: - il riscaldamento degli ambienti - la produzione termoelettrica - i trasporti. Se venisse applicata rigorosamente la legge 10/91, per riscaldare gli edifici si consumerebbero 14 litri di gasolio, o metri cubi di metano, al metro quadrato calpestabile all’anno. In realtà se ne consumano di più. Dal 2002 la legge tedesca, e più di recente la normativa in vigore nella Provincia di Bolzano, fissano a 7 litri di gasolio, o metri cubi di metano, al metro quadrato calpestabile all’anno il consumo massimo consentito nel riscaldamento ambienti. Meno della metà del consumo medio italiano. Utilizzando l’etichettatura in vigore negli elettrodomestici, nella Provincia di Bolzano questo livello corrisponde alla classe C, mentre alla classe B corrisponde a un consumo non superiore a 5 litri di gasolio, o metri cubi di metano, e alla classe A un consumo non superiore a 3 litri di gasolio, o metri cubi di metano, al metro quadrato all’anno. Nel riscaldamento degli ambienti, una politica energetica finalizzata alla riduzione delle emissioni di CO2, anche per evitare le sanzioni economiche previste dal trattato di Kyoto nei confronti dei Paesi inadempienti, deve articolarsi nei seguenti punti: - applicazione immediata della normativa, già prevista dalla legge 10/91 e prescritta dalla direttiva europea 76/93, sulla certificazione energetica degli edifici - definizione della classe C della provincia di Bolzano come livello massimo di consumi per la concessione delle licenze edilizie relative sia alle nuove costruzioni, sia alle ristrutturazioni di edifici esistenti - riduzione di almeno il 10 per cento in cinque anni dei consumi energetici del patrimonio edilizio degli enti pubblici, con sanzioni finanziare per gli inadempienti - agevolazioni sulle anticipazioni bancarie e semplificazioni normative per i contratti di ristrutturazioni energetiche col metodo esco (energy service company), ovvero effettuate a spese di chi le realizza e ripagate dal risparmio economico che se ne ricava; - elaborazione di una normativa sul pagamento a consumo dell’energia termica nei condomini, come previsto dalla direttiva europea 76/93, già applicata da altri paesi europei. Il rendimento medio delle centrali termoelettriche dell’Enel si attesta intorno al 38 per cento. Lo standard con cui si costruiscono le centrali di nuova generazione, i cicli combinati, è del 55/60 per cento. La co-generazione diffusa di energia elettrica e calore, con utilizzo del calore nel luogo di produzione e trasporto a distanza dell’energia elettrica, consente di utilizzare il potenziale energetico del combustibile fino al 94 per cento. Le inefficienze e gli sprechi attuali nella produzione termoelettrica non sono accettabili né tecnologicamente, né economicamente, né moralmente, sia per gli effetti devastanti sugli ambienti, sia perché accelerano l’esaurimento delle risorse fossili, sia perché comportano un loro accaparramento da parte dei Paesi ricchi a danno dei Paesi poveri. Non è accettabile di per sé togliere il necessario a chi ne ha bisogno, ma se poi si spreca, è inconcepibile. Per accrescere l’offerta di energia elettrica non è necessario costruire nuove centrali, di nessun tipo. La prima cosa da fare è accrescere l’efficienza e ridurre gli sprechi delle centrali esistenti, accrescendo al contempo l’efficienza con cui l’energia prodotta viene utilizzata dalle utenze (lampade, elettrodomestici, condizionatori e macchinari industriali). Solo in seguito, se l’offerta di energia sarà ancora carente, si potrà decidere di costruire nuovi impianti di generazione elettrica. Nella produzione di energia elettrica, una politica energetica finalizzata alla riduzione delle emissioni di CO2 anche accrescendo l’offerta, deve articolarsi nei seguenti punti: - potenziamento e riduzione dell’impatto ambientale delle centrali esistenti - incentivazione della produzione distribuita di energia elettrica con tecnologie che utilizzano le fonti fossili nei modi più efficienti, come la co-generazione diffusa di energia elettrica e calore, a partire dagli edifici più energivori: ospedali, centri commerciali, industrie con processi che utilizzano calore tecnologico, centri sportivi ecc. - estensione della possibilità di riversare in rete e di vendere l’energia elettrica anche agli impianti di micro-cogenerazione di taglia inferiore ai 20 kW - incentivazione della produzione distribuita di energia elettrica estendendo a tutte le fonti rinnovabili e alla micro-cogenerazione diffusa la normativa del conto energia, vincolandola ai chilowattora riversati in rete nelle ore di punta ed escludendo i chilowattora prodotti nelle ore vuote - incentivazione della produzione distribuita e del consumo in loco di energia termica con fonti rinnovabili (escludendo dagli incentivi la distribuzione a distanza del calore per la sua inefficienza e il suo impatto ambientale) - applicazione rigorosa della normativa prevista dai decreti sui certificati di efficienza energetica - eliminazione degli incentivi previsti dal Cip 6 alla combustione dei rifiuti in base al loro inserimento, privo di fondamento tecnico-scientifico, tra le fonti rinnovabili - incentivazione della produzione di biocombustibili, vincolando all’incremento della sostanza organica nei suoli le produzioni agricole finalizzate a ciò. Nel settore dei trasporti occorre intervenire sia a livello tecnico, incentivando lo sviluppo di mezzi di trasporto più efficienti e meno inquinanti, sia a livello organizzativo, favorendo lo sviluppo dei mezzi di trasporto pubblici e disincentivando l’uso dei mezzi privati soprattutto nelle aree urbane fortemente congestionate. Nei trasporti urbani il fulcro su cui fare leva è il potenziamento dei mezzi pubblici a uso collettivo e l’introduzione di mezzi pubblici a uso individuale, con motori elettrici alimentati da reti e non da batterie. Una versione più interessante, versatile e flessibile dei filobus tradizionali, improvvidamente abbandonati negli scorsi decenni, si può realizzare posizionando reti di cavi elettrici protetti sull’asfalto stradale. In questo modo si possono alimentare non solo mezzi di trasporto pubblici collettivi, ma anche flotte di automobili pubbliche a uso individuale con pagamento al consumo mediante scheda elettronica prepagata. L’effetto combinato di queste misure tecniche e organizzative può consentire di porre limitazioni sempre più rigorose al traffico privato accelerando al contempo la velocità degli spostamenti e ricostruendo la possibilità di realizzare la funzione «da porta a porta», che nelle aree urbane le automobili hanno ormai perso da tempo. A partire da queste premesse acquisiscono una utilità effettiva in termini di riduzione dei consumi di fonti fossili e di impatto ambientale tutte le innovazioni tecnologiche finalizzate a ridurre le emissioni inquinanti delle automobili e ad accrescere il numero dei chilometri percorsi per litro di carburante.
 
siddharta2005
siddharta2005 il 27/12/05 alle 12:35 via WEB
... sono perfettamente daccordo con te, leggo dal tuo profilo che sei Buddista...e la cosa mi fa piacere... solo vorrei sapere come fai ? nel nostro mondo occidentale anche questa diventa una moda sulla quale girano interessi speculativi.... come dicevi tu sull'am bientalismo.... ma insisti....ciao a presto Antonio
 
siddharta2005
siddharta2005 il 27/12/05 alle 12:31 via WEB
... la ricerca scientifica va aanti, ma si scontra con li interessi ecoomici e politici....diceva Zichichi che il problema sta nelle volontà dei governanti ( potere economico e potere politico ) ma non dimentichiamo che i govenanti nelle democrazie li eleggiamo noi..... comunque parliamone ancora.... insisti.... e passaparola Ciao a presto Antonoo
 
siddharta2005
siddharta2005 il 27/12/05 alle 12:28 via WEB
.... sono daccordo sullo scetticismo generale, ma non dobbiamo mollare !!! passaparola.... ciao sviluppa il discorso fra conoscenti amici e fatti sentire. Antonio
 
rocinante
rocinante il 29/11/05 alle 18:53 via WEB
A questa goccia aggiungo che ci siamo. Siamo in pochi ad avere coscienza di questi argomenti, ma ci siamo. Io mi scontro quotidianamente con la burocrazia e la politica per poter realizzare impianti eolici. Ti assicuro che tra noi, con volontà di dipendere sempre meno dal petrolio, ci sono infiltrati farabbutti che usano l'ambiente come pretesto per lucrare e trarre vantaggi personali. E' difficile cacciarli altrimenti ti fanno fuori e quindi c'è da subire.
 

DELAJ LAMA

 

la violenza è l'arma dei deboli...

la non violenza quella dei forti!

(GHANDI)

 

IL BUONO

Il fine delle arti marziali è la non violenza…un antico Samurai citava questa massima :

 

 “Il buono è colui che potendo fare il male  sceglie il bene,

il pacifico è colui che potendo fare la guerra sceglie  la pace,

essere significa, quindi, scegliere di essere e non dover essere.

Non mi direte che un vegliardo è casto,

che un povero è parsimonioso,

che un neonato è pacifico,

…pacifico è colui che porta la spada e non la sguaina !

… chi non porta la spada non saprà mai se è pacifico”      

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SAMURAI

 

ANCHE DIPINGERE .... RINFRANCA LO SPIRITO...

 

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

FACEBOOK

 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

the.orthopedicmiluriaseinelkuorepsicologiaforensenearly_bluesublazevicjamy2006siddharta2005a271078giocavallarodavide_imparatocirococopablo.cibriziemaxlioda
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

IL BUONO

Il fine delle arti marziali è la non violenza…un antico Samurai citava questa massima :

 

 “Il buono è colui che potendo fare il male  sceglie il bene,

il pacifico è colui che potendo fare la guerra sceglie  la pace,

essere significa, quindi, scegliere di essere e non dover essere.

Non mi direte che un vegliardo è casto,

che un povero è parsimonioso,

che un neonato è pacifico,

…pacifico è colui che porta la spada e non la sguaina !

… chi non porta la spada non saprà mai se è pacifico”      

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

un invito a visitare il sito:

www.domizia.it

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963