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Planet Inspired: In Italia la Protezione Civile usa Simulatori per la lotta agli Incendi

I simulatori di incendi consentono di risparmiare risorse umane ed economiche, riducendo i rischi delle sperimentazioni in campo

In Italia, Protezione Civile e Corpo Forestale si stanno dotando di un sistema ad alta tecnologia, basato su modelli matematici di propagazione del fuoco in contesti boschivi mediterranei, con funzioni tattiche e operative. Gli scenari 3D geo-referenziati sono adattabili a seconda dell’ambiente preso in esame e consentono di ottimizzare l’impiego dei mezzi aerei.
Nel mondo dei videogiochi impazzano quelli in cui ci si improvvisa pompieri, e bisogna intervenire su diversi incendi, anche delicati, come quello di un camion di prodotti chimici ribaltato sulla strada. Si tratta di creare barriere per allontanare i curiosi, preparare le manichette antincendio, e ovviamente guidare il camion.

La Protezione Civile usa invece simulatori d'incendio boschivo che non sono videogiochi, ma computer di ultima generazione, con una grafica in 3D, derivante dallo sviluppo dei simulatori di volo, dell'intrattenimento cinematografico e dei giochi da console.
Il primo è stato Farsite, nordamericano, poi sono arrivati FMIS, modello greco e "Tattica di Fuoco", sviluppato dai Vigili del fuoco francesi.

In Italia, anche la nostra Protezione Civile e il Corpo forestale dello Stato si stanno dotando di un sistema ad alta tecnologia, basato su modelli matematici di propagazione del fuoco in contesti boschivi mediterranei, con funzioni tattiche e operative .
Il sistema in fase di sperimentazione è un simulatore con scenario tridimensionale foto-realistico su 360°, dedicato all'addestramento per la lotta agli incendi boschivi con simulazione del fronte del fuoco che si estende secondo il vento e il territorio, con fumo, effetti audio, ecc…

Gli scenari 3D geo-referenziati sono adattabili a seconda dell'ambiente preso in esame, con l'obiettivo di ottimizzare l'impiego dei mezzi aerei nelle attività di spegnimento degli incendi.
I modelli tridimensionali degli oggetti coinvolti nelle simulazioni (velivoli, autoveicoli, personale, edifici, vegetazione, ecc.) sono personalizzabili a seconda delle necessità didattiche.

Si possono così sviluppare, su scenari simulati virtuali, modelli previsionali sull'andamento del fenomeno, in relazione ai diversi ecosistemi naturali interessati, al fine di predisporre protocolli operativi condivisi per la gestione ottimale delle attività di spegnimento nonché per affinare le tecniche investigative per l'individuazione di chi appicca incendi dolosi.
Numerosi sono gli studi alla base dei simulatori, impiegati per la modellazione delle situazioni operative e per l'individuazione degli algoritmi più idonei ad analizzare il processo di propagazione di un incendio boschivo.

Al TechFOr, il Salone internazionale delle Tecnologie per la sicurezza, che si è svolto quest'anno a Roma, la Forestale ha presentato il progetto del simulatore che potrebbe essere inserito in un complesso edilizio, sottratto alla disponibilità della criminalità organizzata, a Castelvolturno, che accoglierà presto la "Scuola di Formazione Antincendio Boschivo".
Le tecniche di simulazione rappresentano certamente una delle principali fonti da cui ottenere rilevanti informazioni consentendo un notevole risparmio di risorse, sia umane che economiche, e riducendo i rischi che derivano dalle sperimentazioni in campo.

Fonte: Planet Inspired

 
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Planet Inspired: Smart Cities occorrono investimenti in ricerca e innovazione

Post n°5 pubblicato il 15 Agosto 2012 da planetinspired
 

Si fa presto a dirsi smart: per diventare davvero città intelligenti occorrono investimenti in ricerca e innovazione

Un convegno organizzato da BAIA (Business Association Italy America), cui hanno partecipato Thales Italia e SELEX Elsag, ha visto i relatori concordi sul fatto che ci sono tutti gli strumenti per ricostruire in modo intelligente le nostre città, rispettando le loro specificità.
L'uso crescente delle tecnologie ICT in settori quali i trasporti, la gestione dell'energia, la sanità e il monitoraggio ambientale, porterà allo sviluppo di un nuovo modello di città sostenibile, dove i cittadini usufruiranno di servizi più accurati, grazie a sensori disseminati nell'ambiente urbano e alla disponibilità di una notevole quantità di dati relativi al funzionamento e all'utilizzo delle infrastrutture urbane. Un importante convegno svoltosi presso la Camera dei Deputati ha fornito l'occasione per approfondire i temi più attuali relativi allo sviluppo delle Smart Cities in Italia.

Organizzato da BAIA (Business Association Italy America), l'evento ha visto i relatori concordi sul fatto che ci sono tutti gli strumenti e le "regole del gioco" per ricostruire in modo intelligente le città, pur tenendo conto che sono molte volte di dimensioni ridotte, e che sono costruite intorno a un centro storico in parecchi casi considerato dall'Unesco patrimonio mondiale dell'Umanità.

Imprese come Telecom, Cisco, Enel, Carrick-Bend, Thales Italia e SELEX Elsag hanno presentato le loro soluzioni per le Smart Cities, mentre il professor Carlo Maria Medaglia (coordinatore CATTID – Università La Sapienza di Roma) ha illustrato la filosofia di queste città del futuro.

"Due buoni esempi di città all'avanguardia sotto il profilo tecnologico e dei servizi possono essere a mio avviso (anche se di scale completamente differenti) Amsterdam, che ha come obiettivo l'abbattimento delle emissioni di CO2, e Paredes una piccola città portoghese che entro il 2015 potrebbe essere la prima città al mondo interamente connessa attraverso una rete di 100 milioni di sensori che gestiranno il traffico, l'illuminazione, il verde pubblico, ed innumerevoli altri servizi" ha detto Medaglia.
"Per procedere su questa strada occorrono investimenti nazionali in ricerca e innovazione, ma non basta. L'innovazione e la tecnologia devono essere non il fine ma lo strumento attraverso il quale sviluppare conoscenza e competitività, puntando sul risparmio energetico, sulla produzione di energia da fonti rinnovabili, sulla mobilità sostenibile, sull'attivazione di nuovi servizi attraverso l'ottimizzazione delle risorse, e sul coinvolgimento e la partecipazione attiva dei cittadini" ha concluso il professor Medaglia.

Fonte: Planet Inspired

 
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Planet Inspired: Arrivano le Sentinelle per proteggere la Terra

Post n°4 pubblicato il 13 Agosto 2012 da planetinspired
 

Dal 2013 aiuteranno a individuare gli inquinanti, gestire catastrofi, mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. Vi raccontiamo in anteprima come funzionerà la rete di controllo orbitante, con base a Frascati.

 

«Le Sentinelle cambieranno il nostro modo di aver cura della Terra, ci aiuteranno a gestire meglio l'ambiente, a conoscere e a mitigare gli effetti del cambiamento climatico, e ci garantiranno anche quella sicurezza civile di cui abbiamo bisogno». Volker Liebig, che da anni dirige i programmi di osservazione della Terra dell'Agenzia spaziale europea Esa e il centro Esrin di Frascati dove sono elaborate le conoscenze ambientali raccolte dai satelliti, spiega l'importanza di un piano con il quale l'Europa vuol guidare un' operazione di salvaguardia del Pianeta. I cinque satelliti "Sentinel" rileveranno dati sull'ambiente secondo il "Piano Gmes" (Global Monitoring for Environment and Security). E ogni cinque giorni forniranno un completo scandaglio dell'intera Europa.

Ma che differenza ci sarà rispetto alle altre osservazioni fin qui compiute dall'orbita?

«Sarà un cambio decisivo » precisa Volker. «Finora si spedivano lassù degli osservatori che controllavano in maniera specialistica, ma ristretta, alcuni aspetti ambientali. Le Sentinelle, invece, primo sistema del genere al mondo, effettueranno un lavoro di routine, di costante osservazione, mostrandoci ciò che accade sulla terra, sui mari, nell'atmosfera. Ma che cosa ci trasmetteranno per essere tanto utili e necessari? «Nei mari» spiega Volker «misureranno senza sosta il loro aumento ». Ma nello stesso tempo controlleranno la qualità delle acque, gli occhi spaziali sorveglieranno edifici e monumenti, soprattutto in quelle aree soggette a modifiche del suolo capaci di compromettere la stabilità delle strutture.

Altrettanto si farà con il territorio per monitorare cambiamenti rischiosi. «Per esempio, con questi metodi abbiamo misurato un abbassamento di circa dieci centimetri di una pista dell'aeroporto di Fiumicino» aggiunge Volker. «Rilievi del genere sono importanti nella costruzione di metropolitane ma anche per collocare condotte elettriche, sistemare impianti eolici o solari, installare gasdotti».

Un'informazione ancora più sofisticata riguarderà il mondo dei ghiacciai, che possono ridurre gli spessori e scorrere più rapidamente per l'aumento della temperatura sottostante. Naturalmente nelle condizioni delle emergenze determinate da disastri naturali, in tempi brevi, sarà possibile valutare le conseguenze e facilitare gli interventi.

Tutti questi compiti verranno soddisfatti da Sentinelle di diverso tipo costruite da Thales Alenia Space e Astrium, dotate di radar, sistemi ottici e un'ampia varietà di altri sensori. La loro gestione sarà inizialmente curata da Esa e Eumetsat.

Sentinel-1 è quasi completato e se ne prevede il lancio nella seconda metà del 2013. I dati saranno raccolti da vari centri europei e per l'Italia è installata la prima stazione al centro di Matera della Telespazio che con la consociata e-Geos elaborerà i dati inviati poi all'Esrin di Frascati. «Ci stiamo preparando sia per migliorare i servizi per le emergenze e per la sicurezza marittima, fornendo indicazioni in 30 minuti, sia nella produzione di mappe ambientali di varia natura» racconta Federica Mastracci, responsabile delle applicazioni in e-Geos. «La quantità di informazioni che riceveremo sarà enorme ma gli archivi raccolti consentiranno di affrontare i problemi ambientali come mai era avvenuto finora».

Fonte: Planet Inspired

 
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Smart Nature: Il Robot Dei Mari (Planet Inspired)

Post n°3 pubblicato il 09 Agosto 2012 da planetinspired
 

L'eccellente connubio tra mondo accademico e sviluppo tecnologico

Un piccolo grande progetto della WASS per l’esplorazione sottomarina utile all’industria, ma che sarà soprattutto amico dell’ambiente.
L'ambiente e la lotta all'inquinamento del mare hanno un prezioso alleato. WASS, la società Finmeccanica che prende il nome dal suo fondatore Robert Whitehead, inventore del siluro, ha ampliato il proprio bacino d'intervento al campo civile. Essere leader a livello globale nell'ingegneria dei sistemi integrati sottomarini (solo nell'ultimo biennio ha depositato oltre 30 brevetti), con un background ultracentenario, ha reso possibile l'ampliamento delle proprie capacità a nuove e promettenti aree di business. Lo dimostra appieno il progetto "V-Fides", primo prodotto "dual use" sviluppato dall'azienda livornese.

Si tratta di un' iniziativa finanziata dalla Regione Toscana, dove WASS agisce da capofila di un raggruppamento comprendente Kayser Italia, altra impresa livornese ad alta vocazione in ricerca e sviluppo, ed il Crim (Centro di Ingegneria Microelettronica) della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.

Si tratta di un piccolo robot (solo di dimensioni!) subacqueo, in grado di analizzare le specificità chimico-fisiche dell'acqua a diverse profondità, consentendo una mappatura molto dettagliata del grado di inquinamento da mercurio dei mari in cui si trova a operare.

Dietro la sigla che dà il nome al prototipo si cela un avanzatissimo ingranaggio filoguidato, mirato all'identificazione, la ricognizione e l'esplorazione sottomarina. Questo "piccolo computer dei mari" è in realtà un dispositivo ad altissima tecnologia che integra sistemi complessi e la cui caratteristica principale sarà senza dubbio la flessibilità d'impiego. Il veicolo sottomarino potrà infatti svolgere i compiti più vari, dall'esplorazione dei fondali attraverso sensori acustici e non acustici integrati a bordo, alla sorveglianza e raccolta di informazioni per la sicurezza e la manutenzione delle installazioni industriali. Una bella invenzione, che attraverso il connubio tra ricerca e innovazione valorizza l'ambiente riconoscendone il ruolo di primo piano nella comunità mondiale. Le risorse e le competenze di un grande Gruppo industriale si manifestano così, anche nella realizzazione di attività di ricerca nel campo della robotica subacquea, per applicazioni civili rivolte alla sicurezza dei trasporti e alla tutela della fauna e flora marine.

Fonte: Planet Inspired

 
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Smart Moving: India, la nuova frontiera (Planet Inspired)

Post n°2 pubblicato il 06 Agosto 2012 da planetinspired
 

Quarta economia del mondo, potrebbe presto superare la Cina

Finmeccanica è presente da tempo in India, in particolare nel settore dei trasporti, nel quale sono previsti forti investimenti per le linee di metropolitana e la rete ferroviaria. L'energia è un'altra sfida da vincere per una crescita sostenibile
L'India, tra i Paesi in via di sviluppo, rappresenta una delle realtà più favorevoli per gli imprenditori stranieri: al vantaggio di una manodopera qualificata e a basso costo (con una diffusa conoscenza della lingua inglese), si affianca l'estrema concretezza del sistema istituzionale-burocratico che favorisce gli investimenti e la presenza di una solida struttura bancaria e finanziaria.

A differenza della Cina, il sistema indiano si regge principalmente sulle capacità tecnologiche, sul lavoro qualificato e sull'eccellenza delle università. Bisogna considerare poi che l'India ha una popolazione attuale di oltre 1,1 miliardo di persone e tassi di crescita che porteranno il Paese a eguagliare il numero di abitanti della Cina entro il 2030.

Quarta economia del mondo per Pil a parità di potere d'acquisto, è una delle poche potenze che ha mantenuto tassi di crescita – da oltre 20 anni – costantemente sopra il 6 %, l'India rappresenta un grande bacino per esportazioni, ma soprattutto un grande Paese dove fare investimenti produttivi.

Finmeccanica ha intrapreso da tempo una strategia specifica per affacciarsi sul mercato indiano con le proprie competenze, i propri prodotti e i propri sistemi. Gli uffici del Gruppo a New Delhi sono la testimonianza della crescente attenzione verso il Paese allo scopo di realizzare il decisivo salto di qualità nelle relazioni con i referenti locali, passando alla creazione di partnership e joint venture con attori nazionali.

Nell'elicotteristica civile, tutti i modelli dell'attuale gamma dei prodotti commerciali di AgustaWestland, ossia l'AW119, l'AW109 Power, il Grand e l'AW139, hanno ottenuto un significativo successo in India negli ultimi cinque anni, con ordini per oltre 30 unità. Tra le principali applicazioni operative di questi ultimi modelli vi sono il trasporto VIP/corporate, le attività di medical evacuation e il trasporto offshore.

Nel settore trasporti su rotaia, Ansaldo STS svolge un ruolo molto rilevante nel Paese, dove detiene oltre il 60 per cento del mercato del segnalamento ferroviario. Un anno fa l'azienda ha firmato il suo primo contratto nel segmento metropolitane per il segnalamento e controllo della metropolitana di Kolkata. Gli enormi investimenti indiani in infrastrutture potrebbero concretizzarsi in diversi ulteriori contratti. Numerose sono le opportunità che si stanno perseguendo, sia per il solo segnalamento sia per i sistemi di trasporto, per quanto riguarda le metropolitane.

Il sistema ferroviario indiano, poi, è gigantesco, un'eredità della dominazione britannica: ancora oggi i treni sono il principale mezzo di trasporto dell'India. Le Ferrovie indiane stanno programmando forti investimenti per le linee merci e l'alta velocità e per l'implementazione di tecnologie destinate alla sicurezza quali il train protection warning system sulle principali linee del Paese. Ansaldo STS è così presente in India con oltre 200 dipendenti e la sede principale a Bangalore.

Particolarmente interessante è poi il presidio del mercato indiano avviato dal Gruppo Finmeccanica, un punto di riferimento fondamentale per tutte le aziende del Gruppo che puntino all'India.
La robusta crescita economica che sta caratterizzando il Paese pone l'India tra i maggiori consumatori a livello mondiale di risorse energetiche primarie: i consumi energetici dell'India dal 1990 al 2010 sono più che raddoppiati. L'obiettivo del governo è infatti soddisfare l'ingente domanda energetica civile ed industriale con piani di sviluppo volti a diversificare le fonti energetiche e incrementare le rinnovabili, anche per far fronte alla grave carenza di generazione elettrica che serve solo il 55% della popolazione


Fonte:
Planet Inspired

 
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