![]() |
Creato da Plastificata il 20/12/2005
Rumoreggiante
|
Area personale
Cerca in questo Blog
La Recherche
Menu
Ultimi commenti
Chi può scrivere sul blog
Perchè talvolta ne hai proprio bisogno.
Di rimettere i piedi in quelle orme ancora ben delineate, lontano dal mare, ma non sperse nella sabbia asciutta.
Hai bisogno di sapere "That it will fit".
Che le suole corrispondono a quella forma.
E non chiedermi perchè,
é solo fottutissima
Umanità.
Ho bevuto un caffè freddo alle sei del trascorso pomeriggio:
non lo farò mai più.
Tirilin tirilon:
"La felicità compensa in altezza ciò che le manca in lunghezza".
Anche no.
![]() |
"Ci pensi mai a come ti sentirai quando tutto questo sarà finito?"
Silenzio.
Schiude le labbra per dire, ma le parole si fermano prima di poter prendere forma.
Si siede e accavalla le gambe.
L'ha appena visto percorrere il vialetto fiorito di casa sua.
Se n'è andato, così, senza tante cerimonie e con un lungo abbraccio.
:- Mi raccomando, stai attenta!-
Questo è stato il suo saluto.
Da trent'anni lo stesso, anche quando lei scendeva un attimo per andare a prendere qualcosa dimenticata in macchina.
Come se qualche alieno, arrivato in volo dall'altro capo dell'universo, avesse potuto portarsela via in pochi istanti.
Lei stamattina è rimasta affacciata, tendendosi sul balcone, finchè non l'ha visto girare l'angolo.
La
casa è ancora piena del suo profumo. Fahrenheit, che è sempre meglio di
quella maledetta acqua di Colonia, Fresco, che lui si dava addosso in
quantità industriali senza accettare il fatto che si trattasse di un
puzzo, mascherato da una bottiglietta di attraente vetro verde.
Per lei è sempre la solita storia.
E il futuro un po' la spaventa.
Vive
lontana e talvolta sogna una casa di 20 stanze in cui trasferire la
vita frammentata ed i suoi connessi affetti, dove costruire la famiglia
Bradford versione orecchietteconlecimedirapa, dove poter ritrovare gli
odori, gli sguardi ed i "mi raccomando" ogni volta che lo desidera.
"Resta qui, non andare".
Dirlo è diverso dal pensarlo.
E
lui, con la sua aria sempre paciosa ed intenerita, si aggiusta il
colletto della camicia sempre prefettamente stirata e dice :- Dillo a
tua madre, io te la impacchetto e ci veniamo qui!-
Dirlo è diverso dal pensarlo.
![]() |
Ci pensavo qualche giorno fa.
Come fosse la scoperta dell'uovo di colombo.
La tachicardia mi sconvolgeva con 104 battiti al minuto.
Prenditi una camomilla e respira a fondo. Senti il tuo corpo.
Dalla testa ai piedi.
Sei tu, sei sempre tu.
Non farti fregare dalla giostra e dalla sua stupida vertigine.
Scendi e ricomincia.
Senza paura.
Perchè la paura ti fa dimenticare ogni tuo suono.
La vita forse cambia.
Ma sono io la padrona.
Sono io che la cambio.
![]() |
All'ombra delle Due Torri, neanche fosse stato settembre di alcuni anni fa in quel paese lontano lontano, che poi tanto lontano non è, mi ritrovai ad assistere all'invasione degli alieni.
Il pensiero mi aveva sfiorato mentre, osservando il cielo, avevo visto un aereo volare radentissimo ai comignoli della città. Un dejà-vu...
Con il naso verso l'alto, scrutando con attenzione il tabellone dei treni, percepì una folata rumorosa.
Su tutti gli sportelli della biglietteria era apparso in simultanea un cartello di carta appiccicato là con lo scotch: "Pagamento solo in contanti".
Non solo sciopero del sindacato di Iddiosàcosa, per cui le tratte ferroviarie parevano trasformarsi in un rovi spinosi, ma anche impossibilità di pagare con quel comodo magnete.
Poco male, da brava egoista pensai.
Il biglietto ce l'ho già.
Riguadagnavo la strada per i portici affollati.
Poi una mutanda attrasse la mia attenzione ed oltrepassai il dorato varco fatto di pizzi e merletti.
Pagare avrei voluto, ma anche lì il magnete non voleva collegarsi.
Mi condussi fiduciosa ad uno sportello bancario.
Fuori uso. "Carta non abilitata, rivolgersi al proprio istituto". Un paro de cojoni non abilitata.
Secondo sportello.
Fuori uso.
Terzo sportello.
Fuori uso.
Niente mutanda.
Ed alfine l'ho visto:
il panico stava serpeggiando per la gaudente Bologna, tra sguardi sbigottiti e scontrini a ciclo continuo emessi da impazziti bancomat.
La povera bancaria si disperava.
La mutandara si disperava.
La parrucchiera aveva disinnescato il timer dei colpi di sole: niente colore a chi non pagava.
E Rosa, la guatemalteca che puliva con convinzione il vetro imbrattato del Sanpaolo di Torino, mi ha detto:- E' la fine del mondo!-
Ho deciso di aspettare il grande evento dormendo, baciata da un tiepido raggio di sole.
Non è ancora successo nulla?
![]() |
Cara Valentina il tempo non fa il suo dovere
e a volte peggiora le cose
credimi pensavo davvero di avere superato
il momento difficile
ed ancora adesso non mi è chiaro lo sbaglio che ho fatto
se il vero sbaglio è stato il mio
perchè dai miei trent'anni ti aspettavi un uomo
col senso del dovere
perchè chi s'innamora non deve dirlo a nessuno
oppure un'imprudente enfatica demenza
nel farti le carezze girata dall'altra parte
Ho la strana sensazione di un amore acceso
esploso troppo presto fra le mani
e cara Valentina che fatica innaturale perdonare a me stesso
di essere io di essere fatto così male
cara Valentina il tempo non fa il suo dovere
e a volte peggiora le cose
E tu sarai il pretesto
per approfondire
un piccolo problema
personale di filosofia
su come trarre giovamento
dal non piacere agli altri
come in fondo ci si aspetta che sia
Per esempio non è vero
che poi mi dilungo spesso
su un solo argomento...
![]() |
![]() |
Per colpa di un accento
Per colpa di un accento
un tale di Santhià
credeva d'essere alla meta
ed era appena a metà.
Per analogo errore
un contadino a Rho
tentava invano di cogliere
le pere da un però.
Non parliamo del dolore
di un signore di Corfù
quando, senza più accento,
il suo cucu non cantò più.
G.Rodari
Sara o Sarà?
![]() |
Cosa succede in città?
L. è depressa e mi chiama alle quattro del mattino, minacciando suicidi che mai commetterà.
D. guarda apaticamente il mondo, pur attendendo vorace la sua prossima preda. Non è un caso che lo si chiami "Shark".
S. si lamenta del fatto che alla tenera età di 38 anni ci sia necessità di cominciare a lavorare. Non è per lui la fatica. Gli piacerebbe trascorrere l'esistenza amando tutte le donne.
L. ha bisogno del mare ed oggi, che ce l'ho portato, ha testato la resistenza del suo vestiario in un tuffo a tradimento. Domani probabilmente avrà la febbre. Machissenefrega!
A. è partita, ma i suoi ricci sono ancora aggrappati qui sul mio cuscino, e Gatta vorrebbe ancora tutte le sue carezze. Presto tornerà.
M. combatte con l'amore a distanza, non è facile si sa, ma quando una donna è mestruata i chilometri raddoppiano.
P., che sarei io, guarda la sera che scende sulle onde, sui sassi, sulle fanfole politiche, sul pc inchiodato, sulla musica nuova ed antica che ha ripreso a scorrere, su questo mondo che continua a divertirla ed incuriosirla.
Spera solo che non ci sia più bisogno di troppe parole.
![]() |
Alle ore 15 in punto del 10 aprile 2006 il sole si fatto spazio tra le nubi.
Intendo ciò come chiaro, chiarissimo, segno premonitore.
Hasta siempre.
![]() |
71 Euro.
Grazie.
Più 3 euro e 20 per le spese obbligatorie di notifica.
Ah...
E pagamento entro sessanta giorni, altrimenti dovrà il doppio.
...
La foto sulla patente irriconoscibile, dopo 6 passaggi per la lavatrice.
La carta d'identità dimenticata in uno scanner a cinquecento chilometri da qui.
Il passaporto lasciato a casa, perchè se (essendone profondamente capace!) dovesse andar perso, mi ritroverei senza più alcuna identità.
La tangenziale, chiusa al traffico di notte, sulla quale transitavo cantando a squarciagola "Occhi da orientale" di Silvestri.
Tre pattuglie in fila della Polizia Municipale.
Ho accostato e mi sono arresa, consegnadomi consapevolmente colpevole, alle forze dell'ordine.
![]() |
« Precedenti | Successivi » |
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 09:33
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 09:02
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 08:50
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 07:25
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 06:53