L'UOMO: (inteso come essere maschile)
Nasce per essere il "Timoniere", il "Braccio", la "Mente"....
Da sempre lascia le faccende domestiche alla compagna, crescere i figli, badare alla casa, curare le ferite fisiche e dell'animo del suo compagno, il "Pilastro".
Egli difende, preserva, cura, se stesso e la sua famiglia.
Il tempo ha dimostrato che egli è la dannazione di se stesso.
Ha smesso di essere il "Timoniere", il "Braccio", la "Mente".
Questo ha portato a perdere potere, a cedere, ad abbandonarsi alle frivolezze delle cose facili, allettato dal minimo sforzo per sopravvivere...
Ed ha scatenato il meccanismo che lo poerterà alla sua rovina.
Ha perso la propria virilità, ha smesso d'essere attraente, solido, il "Pilastro".
Ha evidenziato le proprie fragilità con eccessiva fanciullezza che non gli si compete.
La DONNA (intesa come essere femminile)
La Natura L'ha dotata del dono più importante, "Procreare".
Da sempre lasciata al gravoso compito di curarsi della famiglia, crescere i figli, educarli, curare il proprio compagno dalle ferite fisiche e morali, "il Bastone".
Ella sta alla base della famiglia.
Ha visto il proprio uomo mancare nelle caratteristiche che egli deve possedere ed ha cominciato a svolgere compiti che non Le competevano, con ottimi risultati.
Ella ha acquisito forza, orgoglio, la consapevolezza della propria femminilità al servilizmo dell'arrivo sfruttando la debolezza del maschio, ma ha perso la propria natura di madre.
L'estrema ricerca del bello, del successo, del denaro, del vanto, l'ha condotta ad operare spesso scelte di comodo, annullando il significato del sentimento.
L'UOMO (Inteso come essere vivente)
Egli non ha più schemi. Si adatta a ciò che lo circonda come l'acqua al proprio recipiente, insapore, inodore, con la sostanza che lo plasma essere nullo.
Egli non scorre nel suo naturale letto, non scava nella profondità dell'animo alla ricerca della fonte migliore per se, non lascia alcuna traccia indelebile nel suo percorso...
Egli provoca solo la sua evaporazione.