PoEsIa NeLL'AnImA

Post N° 60


                                           LA GUERRA Erano le 23 di un tetro giorno di novembre dell’anno 1944 .L’ombra scura dei pochi fanali abbrunati , segnavano una scena apocalittica , erano le ombre dei pini che ingigantite dal chiarore lunare , riflettevano il loro gigantesco tronco verso terra e con maestria artistica , il vento scompigliava il tutto .Mentre fuori regnava il silenzio imposto dagli uomini , in uno scantinato adibito ad abitazione , una misera famiglia , composta da tre persone e qualche vicino di casa , attendeva pazientemente attorno ad una stufa accesa l’eventuale segnale d’allarme aereo .Il padre , sessantenne e cocciuto , poco istruito e semi analfabeta , discendeva da famiglia contadina. Il suo vanto era quello di aver lavorato per qualche anno in uno stabilimento tedesco , ed aver colà appreso quello che non era riuscito ad apprendere altrove in quarant ‘ anni di lavoro . Vantava i germanici , li portava in auge . Guai a contraddire le sue opinioni , era insomma il despota della piccola e misera casa .La madre , poco più giovane , era umile ma energica , non azzardava contraddire il consorte , si occupava della sua casa e accudiva alla pulizia di altre abitazioni , di altri , ma non dei suoi capi di vestiario .  Il figlio , diciottenne , era preso dagli eventi bellici ed aiutava la famiglia , arrangiandosi come poteva , ma sempre onestamente .Biografie misere , insignificanti .Si conversava appunto coi vicini di casa , e si pelava qualche castagna arrostita , quando ad un tratto  il discorso cadde nell’argomento della politica e subito padre e figlio incominciarono un energico battibecco . Gli astanti , mezzi assonnati , dovettero aprire ben bene gli occhi , quando , l’ignorante deposta , scattando in piedi , con un urlo bestiale dette un sonoro schiaffo a suo figlio .Che cosa è accaduto ?  Richiedevano i pigri vicini .Batti e ribatti , soffia e sventaglia sul fuoco , i tizzoni quasi spenti , si erano di colpo accesi , forse il figlio aveva offeso politicamente il padre , e , questi accecato dall’ira politica , aveva picchiato il suo sangue .  Dalla bocca del giovane , non uscì parola , ma con un nodo alla gola , si recò nella stanza adiacente , con fare misterioso , tornò con un pacco di fogli dattiloscritti ed ebbe il coraggio materiale di buttarli sul tavolo , dove sua madre serviva il pane quotidiano .Bastò un’occhiata a quella carta scritta e all’anziano padre passò nel cervello una sua immaginaria tragedia ;  il figlio leggeva e forse distribuiva manifestini della Resistenza . Le frasi furono avvilenti, umilianti ,  e terminarono con ripugnanti parole : “ SEI UN RIBELLE “, vattene , ti maledico . E , mentre la madre ammutolita seguiva inconscia la scena , ed i vicini di casa , senza profferire parola , abbandonavano la casa , AM , questo era il nome del nostro giovane , bruciò con atto per lui eroico , i bianchi e compromettenti manifestini . Baciata la madre e ricevuto da questa la benedizione , prese qualche cianfrusaglia ed uscì dalla casa paterna , con gli occhi iniettati di sangue, chissà forse per il pianto , forse per l’ira . La luna era alta , ed il nostro mezzo eroe , sfidando il coprifuoco , si avviò con passo molto svelto , verso la stazione ferroviaria . Fortuna volle che non incontrasse nessuna pattuglia militare , la benedizione della madre , cominciava a servire . Erano di già le una dopo la mezzanotte , quando AM , si sdraiò esausto su di una ruvida panca della sala d’attesa di terza classe ; era sfinito e si addormentò subito .All’improvviso , sentì una mano che lo scuoteva , era un militare vestito in nero con dei gradi rossi sul braccio sinistro . – Giovanotto , disse , cosa pensi di fare , forse un bel viaggio ? AM , preso alla sprovvista , si strofinò gli occhi e con voce balbuziente , rispose al bel militare : - Devo andare da una mia zia in Piemonte .  – Fammi vedere le carte - , disse il biondo graduato , mentre tutto attorno, un nugolo di accoliti , con fucili spianati , come se si trattasse di un pericoloso bandito , seguivano la scena . Svelto e sorridente , il giovane tirò fuori di tasca la carta d’identità , e  facendola breve tutto andò liscio .Il primo treno che gli potesse servire , anche facendo gli appositi trasbordi , partiva alle sei del mattino ,  e lui tra un pisolino e l’altro , fece arrivare l’ora prestabilita.Si procurò un biglietto e , salendo a stento su di un carro bestiame , riuscì a sedersi su di un mucchio di paglia.  Il viaggio fu lungo ed estenuante ; aerei a bassa quota , trasbordi , controllo dei documenti , perquisizioni , ma fortunatamente AM , era minorenne e perciò , sempre in regola . La zia materna , lo accolse , con entusiasmo e stupore , ed infine fu indotto a spiegare tutta la sua passione . Rifocillato e pulito per bene , trascorse qualche giorno in campagna , aiutando i suoi parenti , ma il destino volle che incontrasse un suo amico concittadino , un renitente alla leva , il quale gli spiegò che , su qualche monte attorno alla regione , vi erano delle squadre di partigiani , che , riunite in folti gruppi , formavano delle autentiche compagnie militari . AM aveva sempre desiderato combattere contro gli invasori della sua Patria  e non si lasciò sfuggire l’occasione .  Il cammino , fu duro e lungo e strada facendo i due incontrarono difficoltà di ogni sorta . Dovevano nascondersi nei fienili di giorno e marciare di notte verso i monti e chiedere , nei cascinali quasi l’elemosina di un pezzo di pane per sfamarsi . Fortunatamente , incontrarono sempre degli italiani desiderosi di far del bene ad altri italiani .Nel loro cammino , passarono villaggi distrutti dal fuoco , si imbatterono in alberi che le forche inglesi non avevano nulla da invidiare . La distruzione , il flagello della guerra , era passato da quei posti .  Una pattuglia partigiana intimò l’alt ai due patrioti , erano uomini rudi , invecchiati , sebbene sopra le loro barbe , spuntassero quasi infantili . Dopo gli accertamenti del caso i due furono condotti in un bosco , dove la neve ed il gelo , avevano costruito splendidi arabeschi .AM , non passava più alla famiglia , in lui era nato il desiderio di servire a qualche cosa , di essere utile alla Patria , alla sua Patria invasa e calpestata dalle discendenze teutoniche .L’istruzione , in quel distaccamento era strettamente militare , moschetto , giberne , e pallottole ; i vestiti scarseggiavano ma fortunatamente , il suo cappotto era pesante , e dovette a malincuore tagliarlo per fare una cappotta e con gli avanzi si imbottiva ben bene la notte .Azioni militari , per il momento , non se ne faceva , i patrioti si limitavano a raggiungere qualche isolata cascina per procurarsi del cibo e qualche preziosa informazione .Un giorno toccò anche ad AM ;  scese a valle lungo i ripidi e scoscesi sentieri assieme ad altri cinque patrioti . La neve arrivava fino al polpaccio , il camminare era pesante , ma il loro spirito di corpo era enorme , possente , anche perché essi sapevano di trovare conforto .Quel giorno i tedeschi non si erano fatti vivi , e la pattuglia partigiana poté rifocillarsi  tranquillamente in una bettola di campagna chiamata  “ BAR “ .Improvvisamente si sentirono urla , poi venne dato l’allarme : “ rastrellamento , i tedeschi “…Zaini in spalla , fucili spianati , i sei uomini varcarono la porta del bar come ossessi, AM non vide più gli altri cinque compagni e dovette astutamente cercare un nascondiglio . Dietro il fabbricato vi erano accatastate un’infinità di fascine di secca legna , senza pensarci su , vi si buttò dentro a capofitto e fra uno sforzo e l’altro , riuscì a nascondersi  per bene . Solo il suo cuore rompeva quell’agghiacciante silenzio sepolcrale , tutti erano fuggiti , tutti si erano rintanati nelle case . Le fascine gli premevano sulla testa , lo zaino gli rompeva le reni , mentre la canna del suo fucile , bersagliata da un raggio di sole , luccicava come un diamante . In quell’istante pregò .Pregava Dio , pregava sua madre , gli passarono per la mente i bei giorni trascorsi in famiglia , i suoi giochi infantili , la pace travolta degli uomini e pregava , ed il cuore gli batteva forte , aveva paura , comprensibile paura , era giovane e naturalmente attaccato alla vita , anche se in quel periodo era una vita da cani .Qualcuno , girando per il cortile , sussurrò parole incomprensibili , certamente non era tedesco , era dialetto piemontese , poi , da sotto il nascondiglio vide un suo amico d’armi che confabulava  con un contadino , la bufera mongola era passata ed era arrivata la sospirata ora di uscire da sotto le fascine .Un poco si vergognava , nascondersi non era bello , avrebbe voluto combattere , ma non era ancora giunto il momento . A passo cadenzato ripresero la via dei monti e ben presto arrivarono al distaccamento partigiano , quel giorno era andato tutto bene , lo spirito benedetto della madre , vigilava . I giorni trascorrevano lenti ed il freddo , era il peggiore nemico .Apprendevano dalle staffette , gli orrori della guerra , le città distrutte , gli uomini degenerati e l’essere umano ridotto a bestia , e loro , pur con le armi in pugno , non potevano fare niente ; dovevano aspettare .  Ma una mattina , arrivò un ordine dal Comando Regionale , bisognava scendere in pianura e distruggere le attrezzature dell’ Aeroporto locale . Le armi furono scrupolosamente esaminate , furono distribuite le munizioni , impartite le istruzioni e ben presto tutti erano pronti per l’azione . Al campo sarebbero rimasti solamente il “ Toscano “ , un vecchio di settant’ anni , e il “ Boccia “ che si era rotto una gamba cadendo in un fosso , gli altri , tutti indistintamente , sarebbero scesi in tre gruppi distinti ed avrebbero attaccato la guarnigione dell’aereoporto . AM , faceva parte del secondo gruppo , cioè , era uno dei venti uomini che non sarebbero entrati subito in azione , ma avrebbero aspettato gli eventi , nascosti ai margini del campo , coprendo poi , la ritirata dei compagni . Il primo gruppo aveva il compito di circondare i baraccamenti dove alloggiavano i militari stranieri e metterli a tacere . Il terzo gruppo , era composto di cinque specialisti in balistica , i quali avevano ordine di opporre le cariche , con l’involucro di paraffina , nei punti nevralgici dell’ aereoporto , inoltre , dovevano distruggere o danneggiare gli aerei al suolo . L’azione , tutto calcolato , doveva durare circa venti minuti , avendo poi , previsto l’arrivo dei rinforzi tedeschi dalla vicina cittadina , due uomini avrebbero minato il ponte sulla strada carrozzabile . Tutto andò come prestabilito , tranne che per il ponte , il quale , guardato a vista da tre sentinelle germaniche , rimase intatto . Le baracche furono circondate ed in silenzio , le sentinelle del campo fatte prigioniere . Dopo questa operazione , i cinque , entrarono in azione , e cominciarono a collocare le cariche ad orologeria . Intanto nell’interno delle baracche , si svolgeva un’altra operazione , cioè , il sequestro dei documenti , il prelievo di armi , la caccia alle scatolette di carne . La prima esplosione , squarciò l’aria , quello era il segnale di ritirata . Il primo gruppo , si ritirò con calma , portando seco prigioniero il più alto graduato del campo , un sergente della Luwbafen , il quale venne preso in custodia da tre dei cinque uomini guastatori , gli altri due , “ Pece” e “Riso” , si fermarono nell’interno dell’ aeroporto , per danneggiare gli aerei .Si venne poi a sapere che “Riso” fu ucciso dai rinforzi precipitatisi dopo la prima esplosione , mentre “ Pece” e i due del ponte , si rifugiarono in casa di fedeli amici .Frattanto AM ed il secondo gruppo ; dopo avere atteso il passaggio di quasi tutti i componenti del primo e terzo gruppo , presero velocemente la via dei monti . Anche in quell’occasione  , il nostro uomo , non aveva sparato un colpo , la sua era stata una missione di vigilanza a protezione dei suoi compagni . La reazione germanica , fu violenta , e per due giorni , furono cannoneggiati i picchi dei monti circostanti , ed i valorosi patrioti , furono costretti a rintanarsi in grotte e buche .Nel frattempo , nella sua città natale , gli invasori la facevano da padroni e suo padre aveva ignorantemente denunciato la scomparsa di suo figlio AM ; ed i presupposti erano chiari , suo figlio era un bandito e si meritava la punizione che spettava a simili fuori – legge .  L’ignobile uomo , si vantava la  denuncia fatta , mentre la povera madre , molto ammalata , non si stancava di benedire il figlio .Vennero così i primi mesi del 1945 ed AM , non sapeva che la sua povera mamma era morta , era rimasto isolato dal mondo , ( in quel tempo non civile ) , e non giungevano notizie . La vita era diventata dura ed impossibile , continui rastrellamenti , incendi di paesi , fucilazioni in massa , deportazioni . - La sua squadra doveva spostarsi da un monte all’altro , da una valle all’altra e la posta in palio era dura , pericolosa , era la vita , la continuazione della vita , la conservazione della vita .Maledetta guerra , quando terminerai ? Quando questi stupidi uomini capiranno che cosa è la guerra?   Lui sperava sempre in bene e pensava che se fosse ritornato vincitore , avrebbe perdonato a suo padre , che certamente fu accecato dall’odio inculcato nel suo povero cervello ignorante da non si sa quale ignobile propaganda . Anche il padre , dopo la morte della moglie , aveva cambiato molte opinioni e resosi conto di cosa volesse dire guerra , invasione , distruzione , aveva smorzato i suoi bollenti spiriti . Il crepitio delle mitragliatrici era assordante , il fuoco dei boschi illuminava la grigia scena apocalittica .  Stralunato , affamato , irrigidito dal freddo , AM , temette per un attimo , nella vittoria del mostro , ma la sua mente aperta , il suo spirito accelso , reagirono vigorosi ed i suoi nervi , le sue viscere , tornarono calmi .  Impugnava il moschetto come un giocattolo da fanciullo , forse , non si rendeva conto dell’inevitabile sorte che l’attendeva .Piombavano addosso proiettili , come coriandoli a carnevale una buca , due pietre , tante preghiere .I suoi compagni erano sparsi ovunque e reagivano al fuoco del nemico , Lui , che aveva voluto tanto combattere , in quel momento era tranquillo , pensava a sua madre , alla maledizione di suo padre e non sparava un colpo , forse aveva paura di uccidere . Lui non sapeva che sua madre era morta , e con essa , forse , la sua benedizione , sicuramente era rimasta in quel frangente , la maledizione di suo padre . Il calvario fu duro e spietato , scesero a valle , umiliati e malmenati dalle orde inferocite, ogni tanto , poi , un frutto amaro attaccato ad un albero , insieme ad un cappio un essere umano ed un cartello ;  “BANDITO”…Gli interrogatori furono estenuanti e feroci , qualcuno morì ed altri istupidirono , AM resistette ancora qualche giorno , finché la razza superiore , non decretò la sentenza .Furono portati in massa , o meglio trascinati , sul picco di una montagna dal nome splendido : “BENEDETTA” , si scavarono da soli la fossa e spirarono sotto il piombo straniero , senza avere più la forza di proferire parola . “ Eran giovani e forti e sono morti “ ,  la storia si ripete .Non si ripeterà certamente la maledizione del padre , che dopo aver vagato per paesi e contrade , in cerca del figlio , incontrò sul suo cammino un cavallo rosso e colui che lo cavalcava , aveva in pugno , una grande spada , e trionfante fuggiva tra la cenere dei paesi distrutti .Trovò il corpo del figlio ; lo trovò sulla montagna “ Benedetta “ , tra fango e le ossa contorte , tra il piombo straniero ed i fiori appassiti , di là era passato il secondo cavaliere , il secondo flagello .Ma tra il fango ed i fiori appassiti , spiccava una bandiera ; il bianco simbolico delle camicie ; il rosso del sangue versato ; il verde dei prati “ Benedetti “ .Così morì AM , abbandonato dalla benedizione della madre e per fatalità trucidato sul monte Benedetto . Il padre lo pianse , il suo cervello non era più ignorante , era diventato cenere ; vedeva fantasmi , sognava enormi cavalli , possenti cavalieri . Guerra vinta dall’ ideale del figlio , perduta per la maledizione del padre . Che avvilimento nell’animo nostro , che susseguirsi di domande che le nostre menti pongono .Perché deve scorrere il sangue umano ?Perché l’uomo distrugge il suo simile ?Perché si inventano ordigni per poter eliminare l’umanità il più rapidamente possibile ?E per pronta risposta , altri uomini fanno altre guerre , fomentano altre rivoluzioni .Obbiettivamente devo dire : Sporco commercio…L’industria pesante è ferma , non lavora , logicamente non si forgiano più cannoni , non si costruiscono più carri armati , come risolvere il problema ? Semplicissimo .In tutto segreto , si riuniscono due , tre potenti uomini e , decidono che il Sud-Est , deve invadere il Nord-Ovest . Battaglie di spie , dio agitatori politici , attentati a catena . Infine la tanto sperata guerra arriva , ( nel mondo attuale , le guerre , le rivoluzioni , si sviluppano , cosa strana , in mezzo ai popoli poco progrediti ) ; e le due o tre nazioni in gioco , giocano la loro carta , cioè , vendono armi alla nazione loro amica e magari anche alla nazione loro nemica .Le industrie pesanti , ricominciano a giostrare e l’oro entra a getto continuo , nelle varie casse organizzate . Non sto qui a citare esempi , che ben tutti conoscerete , voglio solo che i vostri cervelli si orientino , in questo campo , ad essere pessimisti . L’ottimismo lo otteniamo , per i debellatori della peste , della tubercolosi , del cancro ; perché sono conquiste ottimistiche ; il pessimismo lo teniamo per tutte le azioni che possono rendere  l’uomo schiavo di se stesso , speculatore , falso , intollerante , incivile . Il grado di civiltà raggiunto dai vari popoli progrediti , è buono , però vi sono ancora in mezzo a questi popoli progrediti , delle grandi piaghe , come : - le ingiustizie sociali , la disoccupazione , le malattie , la miseria , la fame ; tutto questo , l’essere umano dovrebbe eliminarlo facendo un lungo esame di coscienza , pensando che ogni essere umano ha il sacrosanto diritto di vivere civilmente . Vi è chi nasce fortunato , chi nasce sfortunato , chi la fortuna se la crea , chi la fortuna la spera ;  vi è chi tiene al lusso , al lavoro , al guadagno , vi è invece chi non badando alle leggi umane , si degrada a tal punto da divenire quasi una bestia .“ E quando ebbe aperto il terzo suggello , io udii la terza creatura vivente che diceva : - Vieni .Ed io vidi , ed ecco un cavallo nero ; e colui che lo cavalcava , aveva una bilancia in mano .E udii , come una voce in mezzo alle quattro creature viventi che diceva : - Una Chenice di frumento , per denaro e tre chenici d’orzo per un denaro ; e non danneggiare né l’olio , né il vino .”   << La civiltà , e ancora più quella cristiana , non è costituita né dal numero , né dalla forza , né dal denaro , ma dal desiderio paziente , appassionato , vivo , ostinato che ci sia sulla terra  MENO INGIUSTIZIA , MENO DOLORE , MENO DISPERAZIONE>>.                                                 (Raoul Follerau)