Giuseppe Ligresti

Poesia

 

POESIA E MUSICA

Le lettere d'amore(Vecchioni canta Fernando Pessoa)

http://www.youtube.com/watch?v=xnslQaGKj44

Confessioni di un malandrino(Branduardi canta Esenin)

http://www.youtube.com/watch?v=E3GI_ysk4MA

Bene (F.De Gregori)

http://www.youtube.com/watch?v=bo3Kl3KBgrk

Incontro (F.Guccini)

http://www.youtube.com/watch?v=s31PuZ6TUQk

La canzone del padre (F.De Andrè) 

http://www.youtube.com/watch?v=w75KaCK9MQo

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

IO SO...PIER PAOLO PASOLINI

 

PASOLINI-I MEDIUM DI MASSA

 

PASOLINI,SABAUDIA E LA "CIVILTA' DEI CONSUMI"

 

CARMELO BENE -SU CHIESA E CATTOLICESIMO

 

LETTERA DI LICIO GELLI

 

PASOLINI INTERVISTA UNGARETTI

 
 

PASOLINI SU MARILYN MONROE (DA LA RABBIA)

Del mondo antico e del mondo futuro
era rimasta solo la bellezza, e tu,
povera sorellina minore,
quella che corre dietro ai fratelli piu' grandi,
e ride e piange con loro, per imitarli,
e si mette addosso le loro sciarpette,
tocca non vista i loro libri,i loro coltellini,
tu sorellina piu' piccola,
quella bellezza l’avevi addosso umilmente,
e la tua anima di figlia di piccola gente,
non hai mai saputo di averla,
perche' altrimenti non sarebbe stata bellezza
Spari', come un pulviscolo d’oro.
Il mondo te l’ha insegnata.
Cosi' la tua bellezza divenne sua.
Dello stupido mondo antico
e del feroce mondo futuro
era rimasta una bellezza che non si vergognava
di alludere ai piccoli seni di sorellina,
al piccolo ventre cosi' facilmente nudo.
E per questo era bellezza, la stessa
che hanno le dolci mendicanti di colore,
le zingare, le figlie dei commercianti
vincitrici ai concorsi a Miami o a Roma
Spari', come una colombella d’oro.
Il mondo te l’ha insegnato,
e cosi' la tua bellezza non fu piu' bellezza.
Ma tu continuavi ad esser bambina,
sciocca come l’antichita', crudele come il futuro,
e fra te e la tua bellezza posseduta dal potere
si mise tutta la stupidita' e la crudelta' del presente
te la portavi sempre dietro come un sorriso tra le lacrime
impudica per passivita', indecente per obbedienza.
Spari' come una bianca ombra d’oro.
La tua bellezza sopravvissuta del mondo antico,
richiesta dal mondo futuro, posseduta
dal mondo presente, divenne cosi' un male.
Ora i fratelli maggiori finalmente si voltano,
smettono per un momento i loro maledetti giochi,
escono dalla loro inesorabile distrazione,
e si chiedono: “E' possibile che Marilyn,
la piccola Marilyn ci abbia indicato la strada?”
Ora sei tu, la prima, tu la sorella piu' piccola, quella
che non conta nulla, poverina, col suo sorriso,
sei tu la prima oltre le porte del mondo
abbandonato al suo destino di morte.

 

PASOLINI:HORROR DREAMS

 

 

« da: "Dall'invettiva all'io"da "Attestati di Morte" »

... da "Attestati di Morte"

Post n°31 pubblicato il 07 Gennaio 2012 da pierpaolopasolini3

Credevi a un malato tisico?

Invece no, vivo ancora!

Con la mia toga,

con la stessa voglia

di difendere il mio Delirio,

con le mie muse

che a volte arrivano,

violentano le mie sillabe

e inaspriscono le mie vocali

fino a stuprare l’Istante.

E vanno via

leggere

come l'Incanto,

-distrattamente distratte-

distruggendosi in un Tempo

per giocarne il Tormento,

pregando a Dio un giorno ancora

per provare a squartarmi,

per giungere al mio Urlo.

E così mi concederò

nel mio Maggio

bruciando nel rosso, nel terrore 

d’essere apparso una canaglia.

 

 

----------------------------------------------------------------------

 

Quegli occhi così azzurri

splendevano

di una Bellezza cadaverica.

 

Fiammeggiante, atavica,

girava, rigirava

tra le colonne sacre,

poggiava gli zigomi ad un capitello.

E io immaginavo di mostrarla nuda nelle trincee

o di vederla nuda

nella nostra alcova muta.

In mezzo al Tempo

giacevo con la lussuria intellettuale

predicando le distanze che

mi allontanavano da Dio,

mostravo solidarietà

per quella Dinamo disarmante

che convertiva ora il mio allarmismo, il mio Golgota,

in emozioni sub-umane,

che sfiorava appena il mio orecchio

-il silenzio ubriaco

degli estratti d’oppio-

con l’idea di estasiarmi

nel focolaio del Linguaggio nuovo.

 

Wall Street faceva ora

il bello e il cattivo tempo

e i ragazzi danzanti

si scambiavano nell’arena

baci languidi

e masturbazioni cerebrali.

 

Quegli occhi così azzurri

splenderono d’un tratto

di un’Assenza cadaverica.

 

----------------------------------------------------------------------

 

Insoliti decadenti bisogni

vennero a colpirmi 

in quel cielo di pura estate.

Venne il momento di esorcizzare i miei istinti

e non importava se il vino rosso ardeva il ventre

o se era solo un vizio quello di credermi morto;

esigenze, dolori e ancora illusioni

colpirono i miei orizzonti.

 

Genuflesso a un altare,

al Ricordo,

sprigionai la mia voce:

“Cala su di me

Tenebra ottemperata dal dolore,

raggiungimi in questa spiaggia deserta

e toccami con la Luce,

e io, naufrago di un mare in solitudine,

avvisterò immaginifici vascelli

che solcano le onde

e i rimpianti,

per inabissarsi nell’indaco

e fra le alghe della memoria”.

 

Accadde per la prima volta

che Qualcuno mi stesse a sentire

e un rantolio infinito inquinò quei dolci istanti:

Dissestare le radici

e dissacrare il Tempo

per scrutare la Potenza di Dio.

 

----------------------------------------------------------------------

 

Fu in quel giorno d’inverno,

mentre i fumi s’alzavano lesti verso cielo,

verso quel cielo che rendeva promesse,

che la vidi ai miei occhi come una reliquia,

e lei 

saltellava fra la onde e il mio giudizio.

Poi, capitò di perderla nel caldo dell’estate,

il vento che batteva ad occidente,

verso Sud,

cambiò d’un tratto direzione,

fino a spargerla come petali caduti

su un campo bellico, gelido più del marmo.

La portò a danzare altrove,

a Salonicco, a Lisbona,

scommisero di averla vista passeggiare

per le vie di Pigalle

e muovere i passi fino all’Irriconoscibile

gusto della vittoria.

Ed io stetti ancora lì

come quel giorno d’inverno,

ad assaporare l’ebbrezza di un ritorno

divenuto oramai stridente

come il suono degli addii.

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/Poesiadintorni/trackback.php?msg=10957515

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
Nessun commento
 
 
 

INFO


Un blog di: pierpaolopasolini3
Data di creazione: 08/10/2009
 

ATTESTATI DI MORTE

 

Leggere Attestati di Morte di Giuseppe Ligresti è un’esperienza odeporica, in cui il viaggio del Poeta assume tinte immaginifiche ed una consapevolezza che ci rimanda a Borges, quando scriveva che "la morte è un’usanza che tutti, prima o poi, dobbiamo rispettare". Ligresti possiede il dono di consegnarci dei versi che contengono solidi impasti, e chi è in grado di assaggiarli, saprà assaporare perfino i più dolci elementi – amalgamati con cura – nel suo panem amarum che costituisce Attestati di Morte.


Tratto dalla postfazione  "Fino a farsi Luce" di Eugenio Patanè

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

ilcamminatore6117la.vegetarianacassetta2gabriele_78blackdream2pierpaolopasolini3farfallanarranteIncosciente2.0yes69francabarone1960Quin5stonehenge_2012laudanikmaury_60
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

LA TERRA DI LAVORO-PIER PAOLO PASOLINI

 

LE CENERI DI GRAMSCI-PIER PAOLO PASOLINI

 

LA PROFEZIA-PASOLINI

 

ALLA MIA NAZIONE-PIER PAOLO PASOLINI(V.GASSMAN)

 

DARIO BELLEZZA LEGGE SE STESSO 1/3

 

DARIO BELLEZZA LEGGE SE STESSO 2/3

 

DARIO BELLEZZA LEGGE SE SETSSO 3/3

 

DINO CAMPANA-A UNA TROIA DAGLI OCCHI FERRIGNI

 

HO SCESO,DANDOTI IL BRACCIO-MONTALE

 

INNO ALLA MORTE-UNGARETTI


Amore, mio giovine emblema,
Tornato a dorare la terra,
Diffuso entro il giorno rupestre,
E' l'ultima volta che miro
(Appiè del botro, d'irruenti
Acque sontuoso, d'antri
Funesto) la scia di luce
Che pari alla tortora lamentosa
Sull'erba svagata si turba.

Amore, salute lucente,
Mi pesano gli anni venturi.

Abbandonata la mazza fedele,
Scivolerò nell'acqua buia
Senza rimpianto.

Morte, arido fiume...

Immemore sorella, morte,
L'uguale mi farai del sogno
Baciandomi.

Avrò il tuo passo,
Andrò senza lasciare impronta.

Mi darai il cuore immobile
D'un iddio, sarò innocente,
Non avrò più pensieri nè bontà.

Colla mente murata,
Cogli occhi caduti in oblio,
Farò da guida alla felicità.

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963