Sogni d'inchiostro

Chi regge la propria sensibilità?


Credi di essere forte, asettico a qualsiasi forma di debolezza, ma è proprio quando hai bisogno di tutta la tua risolutezza che scopri di essere vulnerabile alla vita stessa, al destino degli altri. Magari riesci a convivere con te stesso e a domare le tue pene, ma quando non riesci a toglierti dalla mente la miseria che ti vive intorno, che si alimenta dei destini altrui, è allora che ti chiedi se sei sensibile o semplicemente debole. Passiamo tutti delle fasi dove ci si chiede che fine faremo, se siamo fieri di noi stessi, se lasceremo qualcosa di noi dopo di noi. E se non troviamo le risposte che ci rinfrancano allora cerchiamo di non pensarci più e di voltare pagina, indossiamo i panni dei cinici e ci sforziamo di farci scivolare tutto addosso. Vi capita mai di osservare la carcassa di un cane sul ciglio di una superstrada e di trattenhere una commozione viscerale? Di domandarvi se una volta quel cane avrebbe mai immaginato che colui che una volta gli comprava i croccantini e lo portava a correre nel parchetto sotto casa lo avrebbe poi barattato con 2 settimane al mare? Vi siete mai chiesti, guardando una anziana malferma che raccatta immondizia che immagazzina in grosse buste, sporca e affaticata, se una volta andava a fare la spesa e collezionava i punti del latte? Se una volta dormiva in una vera casa, litigava coi vicini, programmava brevi ferie con il marito? Vi siete mai sentiti con un vuoto nello stomaco all'idea che un giorno sarete come il vecchietto solitario che occupa la stessa panchina da anni, pensionato, vestito del solito completo di lana usurato in molti punti, senza più scopi, responsabilità, aspirazioni, ma sveglio mentalmente e coscente dell'avvicinarsi della fine, le cui uniche gioie sono l'uscita settimanale della settimana enigmistica o la passeggiata dal dottore, pretesto per parlare di qualcosa con qualcuno e non sentirsi in più. Non sentitevi deboli se dentro piangete per gli altri, non ci si deve mai vergognare della propria sensibilità. Questo mondo chiede troppe volte di dimostrare di essere qualcosa di diverso, almeno lo spirito lasciatelo libero di essere se stesso...