Sogni d'inchiostro

Vecchia fiaba...


Scrissi questa fiaba 5 anni fa per una amica e stamattina, digitando il mio nome in rete, l'ho ritrovata. l'avevo dimenticata...Bluwarrior 10/12/2001BREVE FIABA C'era una volta un bimbo dal visetto tondo e dallo sguardo curioso e spaesato che camminava incerto tra le foglie morte cadute dagli alberi del bosco, i suoi piedini nudi calpestavano quel soffice tappeto e il tramestio riecheggiava tra le fronde spoglie denudate dall'incombente vento invernale.Si meravigliò che i suoi timidi passi potessero creare quel rumore così insistente che andava rompendo il silenzio atavico del bosco, se ne meravigliava, si guardò indietro e con una certa inquietudine si rese conto che non ricordava da dove veniva e dove stesse andando……"perché sono qui?", si domandò….."cosa faccio da solo nel bosco?"…….rimase in silenzio per un po'….." ma io non sono mai stato in un bosco! "……." Eppure so che questo è un bosco!"…."come faccio a sapere che questo è un bosco?" , forse me lo ha detto qualcuno, pensò il bimbo….."ma chi?".Continuò a camminare guardandosi intorno e lasciandosi scappare di tanto in tanto un'esclamazione di stupore, attorno a se la foresta si rianimava e rumori furtivi lo accompagnavano ed egli si fermava improvvisamente cercando con lo sguardo l'origine di quei rumori…….." Cosa sono questi rumori?" Sorrise……." In fondo è normale che in un bosco vi siano rumori…non ci sono solo io nel bosco, ci sono molti animali che ci abitano…" Ma come faceva lui a sapere che in un bosco ci sono gli animali?………"non so come mi chiamo ma so che questo posto si chiama bosco, non so perché mi trovo qui ma so che qui ci sono gli animali……come faccio a sapere tutte queste cose…" Proseguì nel suo cammino e con lo sguardo corrucciato, preda dei suoi pensieri evitava sterpi e radici sporgenti, poi ad un tratto il suo viso si illuminò e si fermò : " Ma certo! Deve essere stata la mia mamma ad insegnarmi tutte queste cose……ma certo, la favola della bimba che si perde nel bosco per andare dalla nonna! " Soddisfatto delle sue conclusioni riprese il cammino tra la penombra boschiva…..alcuni temerari raggi solari provano a trafiggere la spessa barriera delle fronde fitte come una maglia e solo alcuni riuscivano a gettare in terra labili e timidi spicchi di luce , il bimbo con i riccioli umidi di sudore decise di andargli incontro per scaldarsi i piedini ma un pensiero improvviso gli impose di fermarsi di nuovo……" ma io ce l'ho una mamma?…….e che cosa è una mamma? Sento che dovrei avere una mamma ma non riesco a ricordare cosa sia……che forma abbia, sicuramente devo avere una mamma, altrimenti come faccio a sapere che questo posto si chiama bosco?……e perché sono qui, da solo? E dove sto andando? "Assorto tra mille pensieri il bimbo raggiunse una piccola radura scaldata dai raggi del sole scesi attraverso un buco tra i rami degli alti fusti, il bimbo con le sue guance arrossate dal venticello pungente vi trovò ristoro e si adagiò su di un tappeto di foglie e respirò a fondo credendo di poter catturare con il respiro il tepore di quelle strane luci che egli non sapeva come chiamare………dopo alcuni minuti davanti a lui fece la sua comparsa una figuretta piccola come lui ma con i soffici e scarmigliati capelli rossi che incorniciavano un visetto roseo punteggiato di candide lentiggini, la bimba esibì un pomposo inchino e gli si avvicinò senza alcuna remora: " Anche tu stai cercando qualcosa?"…….il bimbo si alzò in piedi e la guardò smarrito senza rispondere." Tu sai come si chiamano questi cosi che scaldano i piedini? " Continuò la bimba accarezzando l'aria sferzata dai raggi del sole……." No, non so cosa siano, però mi piacciono e mi fanno stare bene"" Forse dobbiamo dargli noi un nome……" , ci pensò un po' su…" Ecco! Li chiameremo raggi! " sentenziò soddisfatta la piccola." Raggi?"……."mi piace ma, che vuol dire? " Replico il bimbo dubbioso." Non lo so, ma suona bene non credi? "………." SI " rispose alla fine il bimbo soddisfatto, poi le domandò: " Dove stai andando? "" Non lo so…..e a dire il vero non ricordo come sia arrivata qui……è tanto che cammino e i piedi mi dolgono……beati quei cosi li sui rami che non devono camminare……….il bimbo guardò verso l'alto e notò per la prima volta gli uccelli che volavano da un ramo a un altro leggeri e liberi……" Ma noi non siamo uccelli, non possiamo volare! "" Come fai a sapere che quelli sono uccelli? " domandò stupita la bimba…….."non lo so, mi è venuto così……uccelli suona bene non credi?" Come fai a sapere che noi non possiamo volare?" Chiese la bimba confusa." Forse gli uccelli volano perché nessuno gli ha mai detto che non possono farlo…..se tu non lo dici che io non posso scommetto che posso volare anche io! " Esclamò risoluta la bimba, e così dicendo cominciò ad agitare le mani e con sommo stupore del bimbo vide la bambina staccarsi da terra e librarsi tra le fronde leggera come un uccello………" Prova anche tu, non è difficile"Il bimbo imitò la bimba e libratosi nell'aria si presero per mano e si lasciarono alle spalle quel bosco freddo e pieno di foglie morte, volarono attraverso le nuvole e entrambi cercavano di afferrarle sfoderando un certo disappunto nel constatare che di esse non rimaneva nulla tra le loro manine…." Proviamo a volere che le nuvole si possano afferrare" propose il bimbo e la sua compagnetta annuì, attraversarono una nuova nuvola ma quest'ultima non ne voleva sapere di farsi acchiappare……." Ci sono cose che si possono ottenere e altre no" sentenziò amara la bimba…….." perché mai?" replicò il bimbo confuso e imbronciato……" Non lo so…forse qualcuno un giorno ce lo spiegherà"…………Volarono finché ad un tratto sotto di loro si stagliarono decine di puntini di luce…………" Cosa sono?" Domandò il bimbo indicando sotto di loro……….." Credo siano case…….è dove vive la gente" rispose sicura la bimba……….."Case?" " Anche noi veniamo da lì? …..e perché si chiamano case? ……e la gente, a che serve?" Il bimbo era sempre più confuso." Non so a cosa servano ma sento che è in una di quelle case che io devo andare……. Rispose la bimba lasciando la manina del suo compagno………" Posso venire anche io? " " Solo se senti che devi……forse devi cercare la tua casa, vedi quella col tetto rosso? E' li che devo andare……tu continua a volare e vedrai che prima o poi troverai anche tu la tua casa…….addio bimbo e buona fortuna……" Ella volò giù tanto rapidamente che venne subito inghiottita dal buio della notte e il bimbo rimase lì, solo soletto a domandarsi cosa mai potesse essere la fortuna!……….…….Da quel momento una bella bambina di li a poche ore sarebbe nata mentre altri, nascosti tra i riverberi delle stelle aspettano che qualcuno li chiami per venire al mondo………………………….