Sogni d'inchiostro

Trovare un senso, trovare un tesoro


Può capitare che attraversi un momento che non ti appartiene, come rimanere soli dopo una vita passata con qualcuno, è come quando sei costretto ad indossare giacca e cravatta dopo aver vissuto in jeans e maglietta. Non ti ci ritrovi, non ti senti nel tuo elemento, ti chiedi quando ti ci abituerai. Io sono stato per un certo periodo solo con me stesso, a fare quello che un tempo ritenevo importante e che agognavo, dalle cose più stupide come stare il sabato sera a casa in mutande a bere birra e lessarsi gli occhi con un videogame. Oppure uscire con gli amici a fare bisboccia, parlando degli argomenti più idioti. Poi però l’eco dei ricordi, le vecchie abitudini che magari una volta ti pesavano non poco tornano a galla e ti accorgi che valevano la pena di essere vissuti e assaporati. Ho subìto due colpi durissimi a breve distanza, una sequenza destro, sinistro da stendere un toro in corsa. E come spesso succede, la svolta, l’icona della rinascita arriva senza bussare, nel momento più improbabile, ti tende la mano, tu la afferri senza pretese e senza accorgertene ti rendi conto di essere uscito dalla palude, più lindo e pulito di prima. Grazie a Renata ho di nuovo un bel tesoro da proteggere con cappa e spada e ogni cosa che faccio ha di nuovo un senso. Al destino puoi dare una mano agevolandogli il compito ma non lo puoi comandare. Cerchi la svolta e un motivo valido per esistere? Non cercarlo, ma tendi bene le orecchie e spalanca gli occhi, non farti ferire dal passato, perché esso non lascia ferite ma insegnamenti. Gli errori ti chiudono per sempre delle porte, ma ti indicano quali aprire in futuro...