Sogni d'inchiostro

Post N° 89


Verranno presto fredde e cupe giornate d'inverno ed in una di queste io mi farò inghiottire passivamente. Passeggerò in compagnia di me stesso e del vento pungente, stretto nel mio cappotto nero, con le mani unite a coppa nel tentativo di catturare il calore del mio alito per sciogliere le dita intorpidite. Un gelo silenzioso e persistente mi ingobbirà ed il passo sarà veloce.Una strada vale l'altra, ogni strada percorsa è più vecchia di me e ogni strada può raccontarmi tante cose. In una di queste troverò riparo e conforto, un piccolo locale affollato, terso di vapori e odori, di gente in attesa di un buon tè caldo. Ordinerò un dito di whisky scozzese e ne assaporerò l'aroma torbato. Il fuoco laverà la mia gola da artici rimasugli e il mio sguardo vagherà tra le stampe retrò appese alle pareti. Osserverò la cameriera affannata con lo straccetto in mano e mi chiederò quanti figli mantiene con quella vita o se finito il turno correrà in un'altra oasi di ritempranza per poter studiare un'altro anno. Osserverò l'avventrice seduta al tavolo d'angolo e mi chiederò cosa scrive con così tanto trasporto. Proverò una fugace solidarietà per il venditore di rose indiano appena cacciato dal gestore dall'aria pesante e mi chiederò che valore può avere la prospettiva che lo spinge a tirare avanti con il sorriso dipinto in volto. Lascerò il mio fazzoletto di spazio pubblico nello stesso modo discreto con il quale entrai e come nessuno di loro occuperà mai un posto nella mia memoria, anche io per loro morirò per sempre. Vivrò altre giornate di intima solitudine, godrò nell'osservare la mia stessa vita incastonata in altre forme simili a me, ognuno come me si sentirà il protagonista di un fotogramma senza fine. Molti come me, daranno un senso anche ad una fredda giornata d'inverno, passata a passeggiare per vicoli antichi, che tanto hanno da raccontare.