Sogni d'inchiostro

Guardarsi intorno e scoprire l'umanità quotidiana


Capita che per arrotondare ogni tanto il sabato sera io faccia il buttafuori o il buttadentro in discoteche, bar e locali in genere. Sabato scorso ho passato il tempo ad osservare meglio le persone che formavano il consueto via vai dentro e fuori dal bar dove prestavo servizio e mi sono accorto di quanto, in fondo, poco ci accorgiamo delle sfumature umane con le quali stiamo spesso a contatto. Ad esempio che basta poco per capire se una coppia è recente o navigata: se dalla macchina scende la ragazza per comprare le sigarette allora stanno insieme da parecchio e l'uomo non sente più il bisogno di sfoggiare cavalleria. Oppure quando entra un gruppetto formato da: sfigatello con vestiti fuori moda e abbinamenti cromatici assurdi (tipo scarpe scamosciate marroni con suola bianca di gomma, camicia a quadretti grandi con due tonalità di salmone dentro e giacchetto blu di tela sopra), il secchione che dimostra dieci anni di più che cammina ingobbito, lo pseudo belloccio del gruppo che si sente tale solo perchè ha i capelli lisci e lunghi ( ma con carnagione cinerea, spallucce a bottiglia, all star ai piedi sotto pantaloni di velluto marroni), senza dimenticare il cicciottello immancabile, che cerca di snellire le forme ovoidali co jeans stra-calati alla funcky paraculs e felpona smagliata giro rotula. Ebbene, in un gruppo simile non manca mai l'unica donna presente, quasi sempre pienotta, non bella, anzi, ma che lì in mezzo subodora il ribollire ormonale dei maschiotti sopra citati che non vedono l'ora di tornare a casa per esercitarsi in bagno con la mano al pensiero della scollatura sovrabbondante dell'obesotta. La quale si sente la regina della api. Chiudo con la poetica vista che si pone davanti a me quando entra una  coppia di sessantenni, lei acchittata, lui vestito per metà, che alle 23, subito dopo il film della sera, si svagano, a braccetto, entrando al bar e consedendosi un bel caffè, sigarette per lui, latte per lei, cornetti per il giorno dopo, e vederli scomparire nel buio della notte di ritorno al loro focolare, forse stanchi di quell'abitudine priva di fascino, ammorbati all'idea di veder sfilare tanta gioventù che loro hanno perso... o forse contenti di aver raggiunto una serenità per tanto tempo inseguita, di aver mantenuto la promessa " ti amerò per sempre"...