incanto e disincanto

una bambina guarda la luna


ho sepre ammirato la luna, fin da bambino. Fino a pochi anni fa vedevo nei suoi crateri occhi e bocca. non è una metafora: non ricordo quado ho razionalizzato che si trattava semplicemente di crateri... ma mi sembra ieri quando la sua immagine era familiare e antropomorfa. Sono passati alcuni mesi dacchè la sua primitiva immagine è riemarsa, attraverso lo sguardo splendido di una bimba a cui, sebbene lontanissima, voglio bene. Si chiama Federica, ha quatro anni e vive in Pennsylavania. l'auotobus era talmente affollato che, non essendoci posto, dovetti tenerla sulle ginocchia. lei era stata adottata l'anno precedente. Il suo vissuto, brevissimo, era già stato segnato da notevoli traumi e vicissitudini. Ricordo che giocavamo con la condensa sul vetro, disegnando faccine e smile. Poi, fra gli alberi del bosco che attraversavamo (le autostrade in pennsylvania solcano la foresta come la matita sul foglio bianco)  apparve lei. Placida e immobile. Federica richiamò la mia attenzione e mi disse in un orecchio: " ella me mira y me quiere!"Provai una nostalgia insansata. Evocò uno sguardo che non conoscevo da tempo ma che sapevo mi appartenne. Questa notte ho guardato la luna e ho pensato a Federica.