POVERO EGITTO! E POVERI NOI!Stando ai primi risultati, da verificare, i Fratelli Musulmani hanno conquistato fra il 40 e il 50 per cento dei voti in Egitto. Al secondo posto i talebani salafiti. I Fratelli Musulmani sono dei rivoluzionari antisemiti e antioccidentali in nome dell’utopia coranica, una visione attualizzata del ritorno al XII secolo salafita. Sono i leader egemoni dell’islam contemporaneo, dal Cairo a Gaza, da Londra al Sudan. Paul Landau, in “Le Sabre et le Coran”, descrive Hassan al Banna, fondatore dei Fratelli Musulmani, come un personaggio paragonabile a Hitler. Nella loro storia spicca Haj Amin al-Husseini, il Mufti di Gerusalemme che, alleato di Hitler, aiutò ad organizzare una divisione musulmana delle Waffen-SS e, dopo la guerra, quand’era ricercato per crimini di guerra riuscì a fuggire in Egitto grazie proprio all’aiuto di al Banna. Al Banna elaborò un doppio motto sull’importanza della morte come obiettivo del jihad: “L’arte della morte (fann al mawt) e “la morte è arte” (al mawt fann). Vogliono costruire un nuovo Egitto ostile ai cristiani (al-dallin, “coloro che vagano nell’errore”), agli ebrei, agli atei, agli eterodossi, ai trasgressori della morale islamica e alle donne, da sottomettere in tutto e per tutto per ricostruire dalle fondamenta una società assolutamente conforme alla sharia, la legge di Allah, che deve essere imposta con ogni mezzo. Nel maggio 1936, in Egitto, i Fratelli Musulmani invitarono, come i nazisti in Germania, a boicottare i prodotti e i negozi ebraici servendosi di volantini e sermoni carichi d’odio. Così cominciarono i pogrom. Secondo uno dei testimoni del processo di Norimberga, il Muftì avrebbe personalmente incontrato Adolf Eichmann anche all’interno del campo di Auschwitz e "incitato la guardie a incrementare l’uso delle camere a gas". Questa settimana al Cairo i Fratelli Musulmani sono tornati a promettere che "uccideremo tutti gli ebrei".
POVERO EGITTO! E POVERI NOI!
POVERO EGITTO! E POVERI NOI!Stando ai primi risultati, da verificare, i Fratelli Musulmani hanno conquistato fra il 40 e il 50 per cento dei voti in Egitto. Al secondo posto i talebani salafiti. I Fratelli Musulmani sono dei rivoluzionari antisemiti e antioccidentali in nome dell’utopia coranica, una visione attualizzata del ritorno al XII secolo salafita. Sono i leader egemoni dell’islam contemporaneo, dal Cairo a Gaza, da Londra al Sudan. Paul Landau, in “Le Sabre et le Coran”, descrive Hassan al Banna, fondatore dei Fratelli Musulmani, come un personaggio paragonabile a Hitler. Nella loro storia spicca Haj Amin al-Husseini, il Mufti di Gerusalemme che, alleato di Hitler, aiutò ad organizzare una divisione musulmana delle Waffen-SS e, dopo la guerra, quand’era ricercato per crimini di guerra riuscì a fuggire in Egitto grazie proprio all’aiuto di al Banna. Al Banna elaborò un doppio motto sull’importanza della morte come obiettivo del jihad: “L’arte della morte (fann al mawt) e “la morte è arte” (al mawt fann). Vogliono costruire un nuovo Egitto ostile ai cristiani (al-dallin, “coloro che vagano nell’errore”), agli ebrei, agli atei, agli eterodossi, ai trasgressori della morale islamica e alle donne, da sottomettere in tutto e per tutto per ricostruire dalle fondamenta una società assolutamente conforme alla sharia, la legge di Allah, che deve essere imposta con ogni mezzo. Nel maggio 1936, in Egitto, i Fratelli Musulmani invitarono, come i nazisti in Germania, a boicottare i prodotti e i negozi ebraici servendosi di volantini e sermoni carichi d’odio. Così cominciarono i pogrom. Secondo uno dei testimoni del processo di Norimberga, il Muftì avrebbe personalmente incontrato Adolf Eichmann anche all’interno del campo di Auschwitz e "incitato la guardie a incrementare l’uso delle camere a gas". Questa settimana al Cairo i Fratelli Musulmani sono tornati a promettere che "uccideremo tutti gli ebrei".