LE POZZANGHERE DEL PETTEGOLEZZO E LA PIETA' Per commentare le recenti vicende politico-sessuali-gossip (che brutto neologismo!), mi avvalgo innanzi tutto delle lucide osservazioni di Annalena Benini [www.ilfoglio.it ] “Un attacco centrato sui sanitari del cesso è la definizione geniale di Marco D’Eramo [Il Manifesto] per le vicende erotiche utilizzate come arma politica. Le foto scattate in bagno col telefonino da un paio di ragazze sono state sui giornali per mesi, in effetti, corredate da pensosi commenti. Tutti chiamati a discutere di puttane, di morale e adesso di viados e di Tor di Quinto. Con un’esaltazione sospetta, tra l’altro. Il fatto è che la lotta nel fango è irresistibile: segreti da svelare, vizi di cui adesso ci si vergogna meno se sono anche quelli di tizi importanti, nuovi nomi che sbucano all’improvviso, meschinerie totali, scandali all’ombra, l’improvvisa e spontanea riabilitazione della banalissima amante. Siamo tutti servette, adoriamo rotolarci nei pettegolezzi, sbaviamo per un segreto. Siamo tutti servette ma questo è fango da rotocalco, non da discorso politico. Ci divertiamo e allo stesso tempo ci vergogniamo, e lo si può fare da sincere servette, senza contaminare la discussione pubblica, scegliendoci luoghi adeguati, pause pranzo, cene con altre servette, fino a che anche la pozzanghera verrà a noia. Ma elevare a cose serie i sanitari del cesso, quello no. Fingere che sia necessario intervistare le escort per avere un governo migliore, o inseguire un viados e farsi raccontare le abitudini dei vip per fare chiarezza sull’amministrazione della regione Lazio, è ridicolo. Anche moralizzare sui corpi in vendita è da servette. La differenza fra i due tipi di pozzanghere è la consapevolezza o meno di sguazzarci dentro.”
Le pozzanghere del pettegolezzo e la pietà
LE POZZANGHERE DEL PETTEGOLEZZO E LA PIETA' Per commentare le recenti vicende politico-sessuali-gossip (che brutto neologismo!), mi avvalgo innanzi tutto delle lucide osservazioni di Annalena Benini [www.ilfoglio.it ] “Un attacco centrato sui sanitari del cesso è la definizione geniale di Marco D’Eramo [Il Manifesto] per le vicende erotiche utilizzate come arma politica. Le foto scattate in bagno col telefonino da un paio di ragazze sono state sui giornali per mesi, in effetti, corredate da pensosi commenti. Tutti chiamati a discutere di puttane, di morale e adesso di viados e di Tor di Quinto. Con un’esaltazione sospetta, tra l’altro. Il fatto è che la lotta nel fango è irresistibile: segreti da svelare, vizi di cui adesso ci si vergogna meno se sono anche quelli di tizi importanti, nuovi nomi che sbucano all’improvviso, meschinerie totali, scandali all’ombra, l’improvvisa e spontanea riabilitazione della banalissima amante. Siamo tutti servette, adoriamo rotolarci nei pettegolezzi, sbaviamo per un segreto. Siamo tutti servette ma questo è fango da rotocalco, non da discorso politico. Ci divertiamo e allo stesso tempo ci vergogniamo, e lo si può fare da sincere servette, senza contaminare la discussione pubblica, scegliendoci luoghi adeguati, pause pranzo, cene con altre servette, fino a che anche la pozzanghera verrà a noia. Ma elevare a cose serie i sanitari del cesso, quello no. Fingere che sia necessario intervistare le escort per avere un governo migliore, o inseguire un viados e farsi raccontare le abitudini dei vip per fare chiarezza sull’amministrazione della regione Lazio, è ridicolo. Anche moralizzare sui corpi in vendita è da servette. La differenza fra i due tipi di pozzanghere è la consapevolezza o meno di sguazzarci dentro.”