POLITIK SKORRETT

Per il giorno degli smemorati


Per il giorno degli smemoratiNell'odierno Giorno della memoria, si ricorda “l'orrore di crimini di inaudita efferatezza, commessi nei campi di sterminio creati dalla Germania nazista”, “specialmente dell’annientamento pianificato degli ebrei” e anche quanti “a rischio della propria vita, hanno protetto i perseguitati, opponendosi alla follia omicida” ha detto Papa Benedetto XVI. Le “innumerevoli vittime di un cieco odio razziale e religioso, che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte in quei luoghi aberranti e disumani” sono state ricordate oggi da Benedetto XVI che ha pregato perché “la memoria di tali fatti, in particolare del dramma della Shoah che ha colpito il popolo ebraico, susciti un sempre più convinto rispetto della dignità di ogni persona, perché tutti gli uomini si percepiscano una sola grande famiglia. Dio onnipotente illumini i cuori e le menti, affinché non si ripetano più tali tragedie”.  
 Mentre in Italia si ricorda l’Olocausto e in Parlamento si avviano indagini sull’antisemitismo, c’è un rapporto che dovrebbe allarmare i sepolcri imbiancati della memoria: “Era dalla Shoah che in Europa non si vedeva tanto antisemitismo”. A diffonderlo è l’Agenzia ebraica guidata dall’ex dissidente sovietico Nathan Sharansky. Il rapporto denuncia “l’alleanza fra sinistra e islamisti”, e spiega come Iran, Turchia e Venezuela siano i principali sponsor del nuovo odio. Giorni fa il mentore di Ahmadinejad, l’ayatollah Mesbah Yazdi, ha definito gli ebrei “i più corrotti della terra”. Dice il rapporto che “per il 43 per cento degli europei, gli ebrei sfruttano il passato per estorcere denaro”. Nel vecchio continente spicca l’Olanda per incidenti antisemiti. In Francia ci sono stati 631 attacchi, contro 431 dell’anno precedente.Certa politica – purtroppo anche di sinistra – ha fatto uso della peggiore propaganda per sminuire la legittimità d’Israele come stato ebraico e questa propaganda oggi permea l’opinione pubblica occidentale”, recita il rapporto. “L’Europa occidentale è diventata una piattaforma dei gruppi musulmani estremisti che pianificano attacchi contro obiettivi ebraici”. Nell’informazione si equiparano sempre più “ebreo, sionista e nazista”, mentre Israele è come l’“apartheid”. Anche in ambito cattolico – spiace dirlo – affiorano i vescovi negazionisti, ma più che il folclore neonazista e il tetro clericalismo antigiudaico, è la saldatura fra mondo progressista e diaspora islamica europea a intimorire l’Agenzia di Sharansky, che così definisce il nuovo antisemitismo: “Le tre D: demonizzazione, delegittimazione e doppia misura”. Tutta la nostra vigilanza morale veglia sugli ebrei morti ed espone i vivi alla violenza genocida.Sugli ebrei morti nella shoah siamo quasi tutti d'accordo, almeno in occidente. A prevalere è il sentimento del cordoglio e il rifiuto dell'orrore nazista. Tutto bene, dunque? Non proprio. C'è qualche considerazione ulteriore da fare. Primo, che questo atteggiamento non è poi così universale come si potrebbe pensare. Infatti, illuminati governanti come l'iraniano Ahmadinejad non si vergognano di esprimere apertamente il proprio anti-semitismo. Secondo, che perfino l'Onu è pronto ad ascoltare più Ahmadinejad che Israele. Terzo, che l'Onu fa così anche perché le menti più illuminate dell'occidente si sono convertite da tempo in massa al dogma filo-palestinese. Quarto, che va diffondendosi il negazionismo, ideologia secondo cui la shoah non è mai esistita. Quinto, che l'insieme di tutto questo porta ormai troppa gente ad accettare tranquillamente l'accostamento folle tra gli ebrei e i nazisti, e tra lo Stato ebraico e l'"Apartheid".