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EDEN


EDENMetà dei cristiani in Iraq è già in esilio. Si ripete la storia degli ebrei fuggiti dai paesi arabi dopo il 1948. E' in atto un piano di pulizia etnica dei cristiani dal medio oriente. L'ultimo massacro alla cattedrale siro-cattolica di Baghdad è stato esemplare con preti, bambini e donne incinte assassinate. All’indomani dell’11 settembre 2001, le televisioni di tutto il mondo trasmisero un video di propaganda di al Qaida. Un drappello di jihadisti fa irruzione in una casa, marcia sotto lo stendardo nero, spara contro un bersaglio. E' una croce cristiana. Simbolo da polverizzare, come i Buddha afgani e la Tomba ebraica di Giuseppe a Nablus. La storia della persecuzione cristiana in medio oriente è proibita in Europa, nelle scuole nessuno ne parla e in Vaticano c'è tanta codardia. Meglio dare la colpa all'"occupazione" d'Israele. La famosa eterogeneità mediorientale si sta riducendo alla piatta monotonia di un’unica religione. Gli stessi cristiani sono vittime di una spaventosa amnesia: gente spossessata della propria storia, cultura, identità, tradizione, condizionati alla subalternità, non si mettono più nemmeno in relazione di eguaglianza con i musulmani. Lo sfregio dell'Iraq è angosciante perché quella è la terra di cui si narra la presenza dell’Eden e dell'albero di Adamo che cambiò la storia dell'uomo, da Ur proveniva Abramo e Ninive, l’antico nome di Mosul, è la città del profeta biblico Jonah, qui è passato il profeta Daniele, qui riposa il profeta Ezechiele, quello della visione della valle di ossa che rivivono. Qui caldei e assiri, i più antichi abitanti dell’Iraq, pregano ancora in aramaico, la lingua di Gesù. Presto tutto questo diverrà polvere. Volti pieni di sangue e lacrime.Giulio Meotti http://www.ilfoglio.it/zakor/718 -