Pollo

proviamo


Sto scrivendo per la prima volta sul blog di qualcuno....il mio!Io sono Pollo e amo vedere le cose secondo il punto di vista di un uovo.uovo all'occhio di bue, strapazzato, frittata, lesso, alla cok(così si scrive?), crudo con un buchino per berlo eccecc....è nato prima l'uovo o la gallina, siamo uova o caporali, un uovo al giorno leva il medico di torno, tre uova contro tre uova.chi non ha mai fatto la scarpetta con il tuorlo dell'uovo?....in più è pieno di proteine, ed è buono. Sono Toscano, Pisano, ibrido Livornese. Perchè?(nessuno se lo starà chiedendo, solo io a me stesso). Mi sembra di star scrivendo per nessuno, non sò se si pubblica questa roba e non sò se mi interessa farla vedere ma sò di essere confuso e di non sapere esattamente cosa sto facendo.(che bel periodo senza punto e pieno di punteggiatura....ma tanto non serve). riporterò qua sotto qualche mio scritto di utilità forse inutile ma utilissima da utilizzare per usare utile spazio inutile. Racconto per chi vuole deprimersi pensando ad un 2012 un apocalittico futuro e un apocalisse immediata e felice.Anno 3045; la terra è stata ormai travolta dal calore del sole, l’ozono è distrutto, l’acqua si è ammalata; ogni forma di vita sembra estinta ma, per uno strano segreto legato al dna, la razza dei topi e quella dei cani sono sopravvissute alle temperature che incombono sul pianeta.E’ scontato ma inevitabile che la rivalità sia scoppiata tra queste due razze (proprio dovuta alla mancanza di gatti), guerre atroci percorrono i territori desolati della terra: una corsa continua per la conquista degli ultimi giacimenti di caffè, preziosa sostanza che ha ormai creato negli animali una dipendenza e schizofrenia inaudite, bevendone tutti almeno cinque litri al giorno a causa del prosciugamento delle acque. Tra questi due (chiamiamoli cosi!) clan la cultura di fondo era la religione (il sole, con i suoi raggi ardenti, aveva bruciato ogni forma letteraria esistente tranne le bibbie rilegate in pelle di tricheco) e proprio per questo motivo i rispettivi capi carismatici portavano l’appellativo di “cardinali”. Dalla parte canina avevamo Don Bartolomeo Pelosi, un pastore tedesco ormai stanco ma con una grande intelligenza (riusciva a contare fino a tre) e dall’altra, Padre Capibara, un capibara appunto, roditore tipico dell’america latina dalla stazza elevata quanto la sua codardia. Ciascuno dei due voleva primeggiare sull’altro attuando una serie di “guerre sante”; in fondo, entrambi sapevano che da qualche parte sul pianeta c’era ancora acqua! La leggenda diceva: “Quando la donna celeste dalle forme espanse sgonfierà il suo ventre una pioggia dorata, cristallina, darà nuova luce alla terra”. Per tutti questi validi motivi iniziò un lungo periodo di massacri: i topi squagliavano i cani col formaggio fuso e i cani facevano di loro le loro ore pasto mangiandoli allo spiedo, arrosto o lessi a seconda delle preferenze; da entrambe le parti c’era così un continuo afflusso di cadaveri orrendamente mutilati e alle volte si arrivava a veri e propri atti di cannibalismo. Allo stesso tempo si era alzato il prezzo del caffè (fino a ben tre monete!); visto che fra tutti Don Bartolomeo Pelosi era l’unico che riuscisse ad intendere il concetto di quantità, anche se in modo molto ristretto, aveva deciso un prezzo equivalente alla sua massima unità di misura.Questa situazione durava ormai da due anni. I cardinali vivevano in bunker per scampare agli attentati e il cielo, un tempo azzurro, aveva assunto un colore grigio, denso, aveva odore di cimitero.Ma alle prime luci dell’alba del Giugno del 3047, nel bel mezzo di uno scontro campale accadde qualcosa che spostò l’attenzione di tutti verso il cielo: i loro volti, pieni di sgomento, si illuminarono e qualcuno gridò – E’ la donna grassa, quella della leggenda! –Una enorme palla azzurra si stava facendo strada tra le nubi; avanzava dritta verso di loro diventando sempre più grande. Un san bernardo allo stremo delle forze, impaurito da quella visione, caricò il suo bazooka e fece partire un colpo: Un coro di voci subito esplose gridando: -Assassino!!! - ma era troppo tardi. Il missile colpì la superficie del grande corpo celeste e qualcosa di dorato sembrò zampillarne fuori… Tutti gli occhi erano inchiodati sulla donna; quello che usciva non era l’acqua salvatrice ma un fiotto denso di magma! Quella che un attimo prima era sembrata speranza si trasformò in un ammasso di roccia infuocato dall’atmosfera. L’impatto fu improvviso, i volti divennero maschere di carbone contratte in smorfie di malinconia; tutto cadde in un silenzio eterno. Ora si sentiva solo il fruscio del vento. Ad un tratto, con un fracasso di lamiere, le porte blindate dei bunker dei cardinali crollarono al suolo. Le figure di Don Bartolomeo Pelosi e Padre Capibara si stagliarono immobili sulle loro soglie, gli occhi gonfi di frustrazione davanti a quel mare nero pece che era stato il loro popolo. Per un attimo i loro sguardi si incrociarono. Entrambi mossero un piede e cominciarono a camminare l’uno verso l’altro, sporcandosi con la carne bruciata che era nell’aria.Arrivati quasi a sfiorarsi il naso bagnato di lacrime, si strinsero in un sommesso abbraccio scivolando lentamente al suolo.                                                       Piccolo futuro