Polly

Post N° 506


IL PONTE DELL'ARCOBALENO Quando muore una bestiola che è stata particolarmente cara a qualcuno, questa bestiola va al ponte dell'arcobaleno.Ci sono prati e colline per tutti i nostri amici tanto speciali così che possano correre e giocare insieme. C'è tanto cibo, acqua e sole, ed essi sono al caldo e stanno bene. Quelli che erano vecchi e malati sono ora forti e vigorosi. Quelli che erano feriti o storpi sono di nuovo integri e forti, come noi li ricordiamo nel sogno dei giorni e dei tempi passati. Sono felici e contenti, tranne che per una piccola cosa: ognuno di loro sente la mancanza di qualcuno molto amato, qualcuno che hanno dovuto lasciare indietro... Corrono e giocano insieme, ma un bel giorno uno di essi improvvisamente si ferma e guarda lontano, verso l'orizzonte. I suoi occhi lucidi sono attenti, trema per l'impazienza: tutto ad un tratto si stacca dal gruppo e comincia a correre, volando sul verde prato, sempre più veloce. Ti ha riconosciuto, e quando finalmente sarete insieme, vi stringerete in un abbraccio pieno di gioia, per non lasciarvi più. Una pioggia di baci felici bagnerà il tuo viso; le tue mani accarezzeranno di nuovo l'amata testolina e fisserai ancora una volta i suoi fiduciosi occhietti, per tanto tempo lontano dalla tua vita ma mai assente dal tuo cuore. Allora attraverserete,insieme , il Ponte dell'Arcobaleno....... 18 settembre 1990.Da qualche giorno è ricominciata la scuola. Quest’anno sono in seconda media, le mie compagne e i compagni di classe mi sono simpatici ma ogni tanto mi annoiano. Da quest’anno riesco anche a fare le lezioni di pianoforte così posso divertirmi con Massimiliano! Oggi pomeriggio c’è un bel sole, in televisione non fanno niente di interessante e non ho neanche compiti da fare. Mamma e papà sono a lavoro. Suona il telefono alle ore 14.30 ed è la mamma … “Romy, porto a casa un gattino, sei contenta?” E io “no, lo sai che voglio un cane, i gatti non mi piacciono. Poi per colpa di mia sorella dobbiamo darlo via come il cane l’anno scorso” “no Romy dai non preoccuparti, è bellissimo. E’ piccolo piccolo, ci sta dentro il palmo di una mano. E’ bianco e grigio scuro ed ha una macchiolina grigia sul musino, come se fosse un neo. Ero andata a portare degli esami del sangue in laboratorio, mentre aspettavo l’ascensore ho sentito miagolare. Ai miei piedi questo piccolo gatto si strusciava, mi ha seguita dentro l’ascensore. Poi sono stata costretta a lasciarlo fuori dall’ospedale. Dopo qualche ora sono ritornata li, e lui era sdraiato, quando mi ha vista è corso goffamente verso di me e mi ha seguita, intanto io gli dicevo di andarsene ma lui restava li. Non ce l’ho fatta e così l’ho preso in braccio. Nel frattempo è arrivata una mia collega e mi ha detto di portarlo in ufficio che lo curavamo insieme. E così abbiamo recuperato una scodellina, una scatola di cartone dove metterlo … ma poi non ce l’ho fatta e ho deciso di portarlo a casa. Appena vado a prendere tua sorella all’asilo te lo faccio vedere e lo portiamo dal veterinario, sei contenta?” Io molto freddamente ho acconsentito. Alle 17 circa arrivano tutti insieme, il micino, mamma e mia sorella tutta gasata, per di più continuava ad urlare come una forsennata che LEI aveva un gatto. Mamma ha messo la scatola sul tavolo della cucina, e ha tirato fuori un gatto, un magnifico gatto, spettacolare, tenerissimo, un cucciolo troppo fantastico!!! Non era un cane ma mi piaceva molto!!! Lo abbiamo fatto scendere ed è scappato subito sotto il tavolo della sala. Lo stesso punto dove, 17 anni dopo, sei andato a posarti per farci capire che eri arrivato al capolinea. Quel punto per te è sempre stato “significativo” per te. Ogni volta che volevi stare solo, quando non stavi bene, andavi sempre li. E ora vedo quel punto e le lacrime non possono non uscire dai miei occhi. Abbiamo provato a chiamarti in tanti modi “Birillo, Chissifour, Neo” ma non ti giravi con nessun nome, uffa … poi la mamma ti ha guardato mentre andavi a fare la pipì nella vaschetta e ti ha detto “Bravo Chicco”. E tu ti sei girato!!!! Ripetevamo Chicco, Chicco e te ti giravi … ebbene si hai scelto tu uno dei nomi più comuni … ma a te piaceva. E così appena ti sei scelto il nome siamo andati dal veterinario. Ti hanno visitato, fatto vaccinazioni e ci hanno detto che la tua età era quasi due mesi!!!! Tutti si erano innamorati di te!!! Tornate a casa ti abbiamo dato da mangiare, cercavamo di metterti tutto il necessario e pensavamo a come dirlo a papà che era a lavoro. La sera siamo andate a letto prima che papà fosse rientrato da lavoro. La mamma ha scritto un cartello gigante sulla porta della cucina chiusa “Tesoro, apri piano la porta dietro c’è Chicco.” Ricordo che io ero in dormiveglia perché volevo dirlo io a papà Appena è arrivato mi sono alzata e sono saltata addosso a papà! “Papà papà la mamma ha portato un gattino piccolo” Appena abbiamo aperto la porta, Chicco era li. Appena ti ha visto ti è venuto sui piedi miagolando, tu lo hai preso in braccio e …. Da allora si innamorò perdutamente. 18 novembre 2007 17 anni e 2 mesi dopo sono qui a scrivere con le lacrime agli occhi. Lacrime di felicità e di dolore. Felicità perché mi hai accompagnato nel mio cammino di vita dai 12 ai 29 anni. Non si possono raccontare le tante cose fatte, le emozioni, l’amore incondizionato che ci hai dato e che ti abbiamo dato. Ho dei flash. A volte guardo un oggetto e ricordo te. A volte guardo la tua poltrona e ricordo quando tu ci andavi. A volte guardo i vestiti e ricordo a quando ti ci sdraiavi su riempiendoli di peli. A volte guardo mamma e vedo la disperazione che ha ora. A volte guardo papà e carpisco che per andare avanti deve fare finta che tu stai dormento. A volte guardo ogni angolo della casa e li, in ogni angolo tu ci sei. Perché in 17 anni tu sei stato in ogni millimetro quadrato della casa. Chicco perdonaci se puoi, ma non avevamo altra scelta, e lo sai. Te hai lottato fino all’ultimo secondo, graffiando e arrabbiandoti contro quel maledetto veterinario che non ti conosceva e non ci conosceva. Non abbiamo neanche potuto aspettare il pomeriggio di mercoledì 14 novembre perché arrivasse il tuo dottore perché il dolore era troppo. Perdonaci se ora non sei qui con noi, perdonaci perché nonostante tutto tu eri davvero forte, perdonaci se non abbiamo lasciato che il tuo cuore si fermasse da solo, perdonaci ma non potevamo vederti soffrire ancora. Perdonaci se ora siamo a pezzi per la tua assenza, perdonaci se continuiamo a piangere per te, perdonaci se ti ricordiamo in tutto e per tutto. Perdonaci per tutto … noi invece ti ringraziamo per averci regalato 17 anni indimenticabili. Grazie per avermi fatto cambiare idea sul “gatto”, grazie per avermi fatto conoscere il vero amore per gli animali, grazie per essermi sempre stato vicino anche quando stavo male. Grazie per avermi ascoltato quando volevo raccontarti tutto, amori, delusioni, felicità, insomma tutto!!!! Grazie perché quando rimanevo a casa da sola anche di notte, io non ero sola perché te dormivi vicino a me, facendomi sempre compagnia. Grazie per TUTTO piccolo Scacciu mio!!!!! Mi manchi, anzi ci manchi da stare male! Ieri ho messo su un cd tutte le foto che sono riuscita a farti negli ultimi due anni, ma non sono tutte belle perché fotografarti era impossibile. Quando vedevi il cellulare o la digitale scappavi o ti giravi e io ogni volta scleravo!!!! Stasera e le prossime sere cercherò le foto delle vacanze di anni fa, dove sicuramente ci sarai anche tu, poi farò io per te una cornice e troverò il posto per te. Non perché non ti pensiamo o ricordiamo ma perché anche tu, come i parenti, avrai la foto! Ora spero vivamente che … tu abbia trovato un altro padrone che ti ami almeno la un quarto dell’amore che ti abbiamo dato noi. Vai e cerca Massimiliano, il mio migliore amico, cerca anche Nicky, il cane di Paola. Non potrò MAI dimenticarti. La mamma continua a ripetere che come te non ci sono altri gatti, e ha ragione. Sei e sarai l’unico!!! Chicco ti ameremo per sempre, ora senza di noi cerca di farti valere.non sei mai stato un giorno senza qualcuno di noi, so che ora hai paura, ma vedrai che ce la farai! P.S. Scacciu, negli ultimi tre anni in tanti mi dicevano che avrei dovuto prepararmi perché eri grande, perché dimagrivi a vista d’occhio etc etc. Io ci pensavo ma eliminavo immediatamente la sola idea di non vederti più!! Non era contemplata per me. Da luglio, purtroppo ci ho pensato in maniera diversa, sapevo che sarebbe accaduto. Ma non ci si prepara MAI a questo! Perdonami se non sono riuscita ad affrontare tutto come ti avevo promesso…. Scusami!