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Post N° 236


Tazzina beige, un cucchiaino di zucchero nel caffè e l'odore di pulito.Ogni tanto mi mancano un pò di più, anche se so che potrei venire a riprendermi scampoli di quel tempo in pochi minuti, attraversare la strada tappezzata di foglie gialle, volare su per la salita e chiederti di aprire chiamandoti dalla finestra. Attaccarmi al campanello una volta sbarcata al quarto piano, sapendo che scuoterai la testa di fronte alla mia solita bambinesca scampanellata e al saluto di festa.Ho pensato che non potesse essere più, forse non lo sarà per molto ancora, almeno finchè la vita non smetterà di scombinare i vuoti ed i pieni delle giornate dai tempi in differita. Ho pensato che l'azione del silenzio e della distanza, a volte imposta, altre cercata o inevitabile, avesse levigato il passato fino a renderlo un reperto da tenere sotto una teca di vetro, ormai solo da guardare.Credo, con sollievo e un pò di sole nel cuore, di aver pensato male, ed anche se non verrò oggi a bussare alla tua porta, anche se passerà altro tempo ed altri silenzi prima del prossimo viaggio in ascensore, so che mi aprirai ugualmente con la stessa espressione di sempre, scuotendo la testa e prendendomi in giro.Ti lascerò rimproverare le mie dimenticanze e sottolineerò gli errori puerili del saggio, ascolterò le avventure del tuo cuore sempre mai innamorato e tu i racconti del mio, sempre iperattivo, e battibeccando metterai su il caffè.