Le mie pareti

Post N° 136


come se non bastasse. ritorni nel mio io astuto e adunco.come se il tempo fosse morto andato ballando sotto la pioggia.eccoti vestita di nero di sandali smerigliati.eccoti scostante e artificiale ascoltare i miei respiri.in una notte fantastica "la bambina" attende il tremore delle prime lucciole. e allora la vedi vestirsi di sale bruciato alle caviglie. passeggiare sui corridoi curvilinei della mente. pensa. pensa. e pensa di un pensiero del latte fresco. un pensiero di quel bianco sporco e coprente nel suo ventre. ascolta un respiro che non c'è. la vedi sfiorasi le ginocchia di ghiaia ferita. la senti cantare alle notti una domanda esile come filo di seta. di una finestra una luce. nervo di calore. nervo di potere. e allora si sdraia a terra. freddo sulle gambe. gelo sui palmi ardui. è così che si calmano le tempeste. trafiggo l'aria che mi circonda. mi riscopro diversa avendo paura. sconosciuta pensando. e chi ascolta trascrive la legge. leggendomi appassiranno le stagioni. ascoltando le mie mani in un cammino di fiele affonderanno le vecchie certezze.ma forse è solo paura di non avere una mezza copia di me medesima.