Le porte dei mondi

"LE PORTE DEI MONDI" - Il LUX


Un turbinio d’aria calda invase l’ambiente ed un fuoco tumultuoso sembrava ora ardere al centro mentre gli occhi enormi dei Grigi brillavano muti. Perfino il Sei Dita volse lo sguardo e sembrò farsi piccolo e spento. Tutti, in religioso silenzio, contemplavano ora il suo luminoso riverbero.Alto più di due metri, fluttuante ed avvolto dal suo campo di forza lucente, con il volto perennemente offuscato da un intenso bagliore, l’Essere di Luce apparve tra loro come una terrificante e sinistra visione.Con movenze assolute e solenni volse lo sguardo intorno cercando il capo. Lo vide e, nell’atmosfera colma dell’estasi dei suoi schiavi adoranti, si rivolse a lui suo ministro soltanto:“Possono partecipare al cerchio solo quei servitori che in nome dell’Inconoscibile hanno conseguito la gloria, che sono chiari, sgombri da nubi e devoti al Suo bene. Quelli che non sono vinti e non distinguono differenze e per i quali le cose sono tutte uguali. Coloro che sono fedeli ai giuramenti prestati e realizzano sempre il compito affidato”.Si era fatta tremula e diafana ora la luminescenza del Sei Dita al cospetto del Signore emerso dalla dimensione oscura e non poté far altro che accoglierlo con la formula protocollare prevista:“O Tu, la cui forma è in questo Universo!  Io m’inchino a Te ed a Te solo. Tu sei Quello e Quello è Te. Ancora io m’inchino…”Senza rivelare emozione alcuna l’Essere di Luce lo interruppe:“Anche quando non lo vuole l’uomo vaga senza posa, inutilmente trascinato dal vortice dell’azione. A causa dell’azione gode la felicità e, per essa, soffre. Nasce, vive e muore così in schiavitù e, fintanto che continuerà a perdersi nel suo vano agire, non potrà giungere alla vera conoscenza e non conseguirà la liberazione finale.Anche se pratica la via della consapevolezza ed affronta cento austerità egli é nostro.È liberato dai legami dell’azione, e dal nostro dominio, quell’uomo che, rinunciando a nome e forma, giungerà alla conoscenza completa dell’Eterno e Immutabile Sè.Egli possiede l’anima e, come il vuoto dentro ad un’anfora rimane uguale anche dopo che questa si rompe, così l’anima rimane la stessa anche se il corpo é distrutto. Come un Sole quando si riflette su specchi d’acqua diversi sembra moltiplicarsi, così è per l’Anima Eterna e Immutabile che, pur essendo una, nei diversi corpi in cui abita sembra essere molte.Le Entità Senza Tempo hanno tentato, con i loro emissari, di preservare i molti per custodire l’Uno. Quell’Uno a cui noi non possiamo partecipare e del quale, con tutta la potenza di cui disponiamo, è negato godere dell’eterna ed immota armonia.Era tuo unico obbligo fermare il prescelto carpendole l’Anima … ma hai fallito!” … Un raccapricciante silenzio riempì quindi l’aria ed un vortice di fuoco cominciò a risucchiare, prima l’eterea e bianca figura, e poi tutto quanto era intorno, tra lamenti e gemiti alieni che si spandevano in aria manifestando un infinito e indicibile dolore.