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LA TERZA REPUBBLICA DI SCILIPOTI, SAYA E TOMMASI

Post n°217 pubblicato il 20 Marzo 2012 da chinasky2006
 

Foto di chinasky2006

Uno di quegli epocali eventi destinati a cambiare le sorti della storia. In un confortevole albergo due stelle di Giardini Naxos, si tiene un gran confronto tra menti superiori. Geniali luminari di medicina, politologia, scienze della prostituzione di lusso, astrologia, finanza applicata alle stelle, padri dell'economia anale e di ogni materia dello scibile umano, si ritrovano faccia a faccia, per dare esaurienti e rivoluzionarie risposte alle domande che affliggono i cittadini del globo terra. Una su tutte: "Il sesso anale è davvero contro natura?".
Gioviale anfitrione e prodigo organizzatori dell'incontro tra menti sfuggite al Nobel solo per mera invidia o congiura comunista, Domenico Scilipoti. Per i devoti e riconoscenti amici, "Mimmo".
L'ex dipietrista che ha visto la luce, rinascendo ad immagine e somiglianza rimpicciolita del Dio Silvio per salvare le sorti della patria, non sta nelle mutande dalla contentezza. Gli invitati giungono alla spicciolata nell'albergo-pensione adibito a cinema porno o sala convegni del neo movimento libertario creato dal politico siciliano. Troneggiano gigantografie del mentore di Arcore, poi quadri del duce, foto a grandezza naturale del Fuhrer che si mescolano a scollacciati poster di film hard anni '70. Il nostro Mimmo, pur deluso e con luttuosa fascia al braccio dopo la caduta del governo Berlusconi, non s'è perso d'animo. Non manca l'inventiva al logorroico e geniale scienziato di medicina alternativa che anzi sembra voler ricalcare fedelmente le orme dell'unto squilibrato, conducendo il paese alla terza Repubblica. Lui, stretto in un fantozziano cappottino, dall'altro del suo metro e ventidue centimetri fa spallucce e si schernisce: "Via, non esageriamo, un Berlusconi piccolo, al limite...". Ma in realtà sembra davvero riportare alla luce gli aspetti salienti della tirannide masso-mignottesca appena sollevata. Il nocciuolo vitale del quasi ventennio appena trascorso, pur con mezzi economici infinitamente minori.
I convenuti, malgrado la gotta, s'alzano in piedi di slancio e cantano l'inno del partito, scritto e cantato dai Cugini di Campagna, con collaborazione dello stesso Scilipoti (che è anche cantautore, piccolo). Mancano i potentissimi piduisti, ma arrivano una dozzina di ottuagenari economisti vestiti da piccoli balilla. Poi un drappello di cacciatori con doppietta a tracolla reclutati all'ultimo momento, mentre nelle prime file si assiepano una trentina di ultra sessantenni bagascioni rastrellati in tangenziale. Si nota un recruiting più spartano rispetto a quello certosino posto in atto dalla triade: Mora/Fede/Minetti.
Ovvio che rispetto ai cardini del berlusconismo, v'è anche qualche altra piccola differenza: Nessuna alleanza con le Lega nord xenofoba, ad esempio. La fa invece da padrone tal Gaetano Saya, capo delle milizie della Guardia nazionale. I patrioti ultranazionalisti cingono la sala. Controllano con piglio severo, garantendo l'ordine e la disciplina. Petto in fuori, sguardo di demente fierezza, baffetto hitleriano, cappello e bastone che rimandano al Terzo Reich in un trionfo di stilemi del nazionalfascismo, simboli esoterici, aquile naziste e quant'altro, il Saya arringa la folla con veemenza. Pochi, e ben chiari concetti. Inizia col tema che tanto sta a cuore all'elettorato: I negri e gli invasori in genere. Essi, secondo le dotte disquisizioni del Saya, andrebbero rimpatriati. Gli altri, respinti con l'uso delle armi. Comprese donne pregne di vil prole straniera ed infanti. Un colpo a bordo, un colpo a prua. La democrazia è semplice, a volte. Ma guai a chiamarlo fascista. Arriva quindi a toccare lo spinoso tema dei "recchioni". Che lui la parola gay non la conosce. Questi, secondo lui, sono malati gravi. Il bubbone della società sana ed operosa. V'è però incertezza sul rimedio alla frociaggine. Curare, condurre in campi recintati da filo spinato, o sopprimere. Pare che Giovanardi abbia ricevuto la tessera d'onore del movimento.
Esaurito l'applauditissimo intervento del politico nazionalfascista (ma non diteglielo, che si emozionerebbe troppo), ecco che Mimmo introduce la Dottoressa Sara Tommasi, economista di scuola Bocconiana. Stessa scuola di Monti, insomma. Solo che rispetto alla mummia, è giovane, ci ha una bella presenza ed una patonza assai disponibile. La prodiga bocconiana, senza la malvagia e persecutoria campagna antiberlusconiana degli invidiosi e tristi comunisti, ora occuperebbe qualche poltrona importante. Ha lo sguardo fisso ed inquietante, vaneggia, straparla, non riesce a concludere una frase di senso compiuto. Poi ride. Schiamazza. Piange, ride di nuovo e si dà feroci pugni in testa. E' il quadro della sanità mentale. Ma anche istantanea della lucidità. Secondo pettegole voci del gossip e qualche indegna intercettazione vilmente pubblicata, pare abbia sopito i bollenti spiriti di diversi anziani, decrepiti e potenti, con le sue indubbie doti da provetta Bocconiana. Provateci voi a farvi schiappettare da quei nauseabondi e maleodoranti esseri dalle carni avvizzite e marce, imbottiti di viagra come tossici. Due alternative: O vi drogate come cammelli subsahariani o andate fuori di melone. Quella ha fatto entrambe le cose. Se non Ministra della Economia, il sultano non avrebbe lesinato, almeno, un sottosegretariato alla Dottoressa, così abile nelle lingue. Un sottosegretariato val bene una dozzina di boccagli elargiti a chi si prodiga per il bene della patria. Lo sappiamo. Mica occorre scandalizzarsi o sembrare moralisti.
Ecco che l’insigne Dottoressa Tommasi ammalia gli astanti con lucidissime teorie di stretta economia. Da vera bocconiana doc: "La passera mi si asciuga...ihihihi...huhuhu...bu...bu...bu...bleahhhh....hehehe...oh-oh-oh...". "Dottoressa, dottoressa, e lei come lo risolverebbe il problema del lavoro?", le chiede una giornalista di telepadrepio. "Ihihih...il lavoro è importante, io voglio diventare ricca, riccaaa...ricchissimissimaaaa....uhaihaiiiiihhh...". Risponde quella, che sfilate le mutande per concentrarsi maggiormente, conchiude l'illuminante soluzione per uscire dalla crisi: "Bisogna abolire tutte le tasse.". Applausi incontenibili e cori di giubilo. La dottoressa raccoglie anche qualche prenotazione per visite a domicilio, da parte di estasiati ottantenni con bava alla bocca.
Insomma, l'incontro è un vero trionfo. Ma come ogni convegno che si rispetti, ecco la degna chiosa del padrone di casa che torna allo spinoso tema iniziale: "Rapporto anale, che fare? E' contro natura o no?". Mimmo sentenzia: "E certo che è contro natura...". "Anche quello tra uomini e donne?", chiede uno dalle prime file. E lui, con sorriso conturbante, da Berlusconi piccolo: "Eh, non ho detto quello, eh...".
Applausi scroscianti, e la terza repubblica che nasce sotto i migliori auspici. Ma un filo di magone ci coglie, nel pensare a come questa gente ci avrebbe condotto fuori dalla crisi.
Se poi pensate che invento cazzate:

 
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