RISVEGLIO INTERIORE

SE L'ALTRO SIAMO NOI


Quando la relazione con qualcuno si chiarisce in noi a livello profondo, ci si rende conto che l'altro siamo noi. Se ci accade questo, constatiamo che la relazione con l’altro, colui esterno a noi, si modifica. Ora vediamo ciò con cui l’altro si identifica, le sue idee, il suo passato, un aggregato di memorie mescolate. Non vogliamo più cambiarlo, siamo noi stessi anche noi condizionati, a modo nostro, dalla storia che abbiamo vissuto e che abbiamo preso per personale. Ascoltiamo soltanto. Non ci paragoniamo più, vediamo in noi il bisogno di essere riconosciuti dall’altro, le nostre proiezioni, la nostra rabbia… La relazione con l’altro diventa una relazione nel presente. Siamo con ciò che si presenta ora: le nostre emozioni, le nostre sensazioni... vediamo come e dove agiscono.Non domandiamo più all’altro di comprenderci né di approvarci. Vediamo in noi quando l'altro cerca di essere compreso: l’altro ci permette di vedere dove siamo con noi, nel rifiuto o nell’accettazione. Senza l’altro, ci sarebbe difficile conoscerci, l’altro è un rivelatore del nostro mondo interiore. L'altro è sempre uno specchio in cui possiamo rifletterci.L'incontro, lo scambio, con l’altro diventa una relazione... silenziosa. Perché occorre il silenzio per poter ascoltare ciò che l'altro cerca di dirci dietro le parole, per ascoltare ciò che si risveglia in noi. In quest'ascolto silente, l'altro si rivela. Sia come l'altro in noi, sia l'altro di fronte a noi.