RISVEGLIO INTERIORE

CONTEMPLAZIONE E INNOCENZA


Il contemplativo non è l’asceta che si dispone a lavorare su se stesso, sugli altri o sui fini nobili. Il contemplativo gode la vita perché la vita è gioia e brahaman, ananda e sa scorgere in un singolo fiore un intero giardino: è capace di vedere la bellezza dei gigli del campo anche se i campi sono improduttivi. Il contemplativo ha spontaneamente il potere di trasformare una situazione per la pura gioia di aver intravisto il segno luminoso nell’intreccio altrimenti fosco degli avvenimenti umani....La nuova innocenza non è una seconda innocenza, non è una ripetizione della prima, non è una sua seconda edizione, nemmeno riveduta e corretta. E’ nuova, così nuova che non si ricorda d’essere seconda, perché non lo è; non è l’innocenza perduta recuperata, perché quella perduta è proprio perduta. Ho già detto che la nuova innocenza non è l’aver trovato il paradiso perduto. La nuova innocenza non viene dopo la prima. Viene dopo quello che ho chiamato primo punto, dopo l’ascesi, la purificazione.Brani tratti da: "La nuova innocenza - Innocenza cosciente" di Raimon Panikkar - Editore Servitium (collana Il sale della terra)