RISVEGLIO INTERIORE

LA PRETESA E L'UMILTA'


Per quelli che hanno l’umiltà di sentire quanto sono indegni di ricevere la grazia (perché vivono solo nella pretesa) e che realizzano la loro incapacità di fermare il dinamismo, questa visione chiara è in sé la grazia. Non arriva niente. Quando credo che, perché praticolo yoga, perché medito, perché faccio questo o quello, dovrei ricevere la grazia, non faccio che vivere nella mia pretesa. Certo, in un senso molto profondo, tutto è la grazia: cercare la grazia e cercare il denaro sono sottesi dalla grazia. Non dobbiamo cambiare le nostre vite: se si desidera praticare lo yoga; se si desidera guadagnare del denaro, si dovrà andare avanti. Osserviamo semplicemente che le nostre motivazioni derivano dalla nostra propria mancanza di chiarezza. A un certo momento, non si domanda più niente all’attività. Si compie da sola. La grazia non è altro che questa evidenza. Non consiste nel vedere un elefante bianco o nel contemplare la figura di Vishnu; consiste nel vedere le nostre pretese. Non si può essere altro che questo. E’ la visione ultima. (Eric Baret)