Fuori dall'Eurozona, per mille motivi peculiari al nostro carattere e psicologia, vedo il il grande rischio che l'Italia possa diventare, prima o poi, una dittatura reale. Altro che un paese con un governo provvisoriamente tecnocratico, per motivi contingenti ed emergenziali! Per cui oggi, malgrado tutto, con fatica e sacrificio, possiamo ancora restare nel novero dei paesi democratici e avanzati. E' bene restarci, facendo però sentire, con chiarezza e senso di responsabilità verso l'Europa comunitaria, la nostra voce e far valere i nostri interessi nelle sedi idonee. Fuori dall'Europa, secondo me, andremmo presto verso il precipizio dell'ingovernabilità, il caos generale, per poi lnvocare un "capo" autoritario che plachi l'anarchia sociale emergente, l'ansia popolare e l'insicurezza sia individuale che collettiva, derivante dal disastro economico finanziario in cui sprofonderemmo, date le problematiche attuali che comunque ci porteremo appresso. Per cui, per non ripetere gli errori storici che hanno provocato già spaventosi danni, non conosciuti o dimenticati, soprattutto dalle nuove generazioni, invito a riflettere, prima di sventolare la bandiera del "tanto peggio tanto meglio", facile da urlare, più diffile poi da gestirne le conseguenze. Spero che tutto ciò nessuno lo auspichi. Nemmeno il più politicamente miope.
ATTENZIONE AL PERICOLO!
Fuori dall'Eurozona, per mille motivi peculiari al nostro carattere e psicologia, vedo il il grande rischio che l'Italia possa diventare, prima o poi, una dittatura reale. Altro che un paese con un governo provvisoriamente tecnocratico, per motivi contingenti ed emergenziali! Per cui oggi, malgrado tutto, con fatica e sacrificio, possiamo ancora restare nel novero dei paesi democratici e avanzati. E' bene restarci, facendo però sentire, con chiarezza e senso di responsabilità verso l'Europa comunitaria, la nostra voce e far valere i nostri interessi nelle sedi idonee. Fuori dall'Europa, secondo me, andremmo presto verso il precipizio dell'ingovernabilità, il caos generale, per poi lnvocare un "capo" autoritario che plachi l'anarchia sociale emergente, l'ansia popolare e l'insicurezza sia individuale che collettiva, derivante dal disastro economico finanziario in cui sprofonderemmo, date le problematiche attuali che comunque ci porteremo appresso. Per cui, per non ripetere gli errori storici che hanno provocato già spaventosi danni, non conosciuti o dimenticati, soprattutto dalle nuove generazioni, invito a riflettere, prima di sventolare la bandiera del "tanto peggio tanto meglio", facile da urlare, più diffile poi da gestirne le conseguenze. Spero che tutto ciò nessuno lo auspichi. Nemmeno il più politicamente miope.
