RISVEGLIO INTERIORE

TRASFORMARE, NON TRASLARE


Il mondo volgare urla già e con un chiasso tanto assordante che le voci più giuste sono appena udibili. Il mondo materialista deborda di pubblicità, d’attrazione d’incitazioni urlanti, di commercio che strilla, di vagiti di benvenuto, d’inviti provocanti. Lungi da me l’intenzione di essere duro: è importante onorare gli impegni minori, ma non si può ignorare che “l’anima” è diventata la parola più deprecata nei titoli delle migliori vendite in libreria. Pertanto l’anima di cui parlano questi libri non è che un travestimento dell’ego. Nell’appetito divorante dell’avidità translativa, la parola “anima” ha assunto il significato non di ciò che è eterno in noi, ma di ciò che in noi si dibatte con grandi gemiti in questo basso mondo. Così, anche se ciò può sembrare assurdo “prendersi cura della propria anima” ha finito per non significare altro che concentrarsi intensamente sul nostro ego ardentemente separato. La parola “spirituale”, è su tutte le bocche ma per non riferirsi generalmente che a un sentimento profondamente egoico, come “cuore” finisce per significare ogni sensazione sincera di contrazione interiore. Tutto questo, in verità, non è che il buon vecchio gioco della translazione che si mette in ghingheri per andare in città. Questo sarebbe più che accettabile senza il fatto allarmante che tutte queste manovre translative sono dotate aggressivamente del nome di trasformazione, quando in effetti non sono che delle violente translazioni. In altri termini sembra che in questo gioco di fare di ogni translazione una grande trasformazione, ci sia ahimè una profonda ipocrisia. (Ken Wilber) Tratto da: http://www.sviluppocoscienza.it/wilber1.htm