RISVEGLIO INTERIORE

CONOSCENZA METAFISICA


La Conoscenza metafisica o Fiducia trascendentale giunge a noi attraverso se stessa. Non può venire da nessuna parte, salvo dal cuore della Coscienza. Non viene da nessuna nostra attività , non può essere compresa dalla mente umana limitata. La Realizzazione è dunque l’intuizione profonda di ciò che noi siamo. Ciò ci permette di vedere molto chiaramente i nostri meccanismi, la nostra arroganza, le nostre paure, le nostre limitazioni. Si affronta questa realtà, senza volerla cambiare: è un atto d’umiltà. La prima Realizzazione accade senza essere sollecitata, niente può farla tornare. Si capisce che è la vita che decide ogni processo. Ciò che è arrivato attraverso la Conoscenza metafisica, non può ritornare che attraverso di lei. C’è stato un momento di disponibilità, l’evidenza è apparsa. Questo deve essere compreso chiaramente. Per cui nessuna disciplina può mai condurci alla Conoscenza metafisica, ma può accadere… quando ci sono certe condizioni di fondo: quando si è totalmente senza aspettative, arresi, disponibili... Se sembra cadere misteriosamente su alcune persone e non su altre, è perché forse non osserviamo bene. E’ la nostra mancanza di consapevolezza che fa sì che non vediamo la leggerezza delle persone che, secondo le nostre fantasie, sembrano qualificate per la Conoscenza metafisica. Quelli che fanno grandi sforzi nella loro pratica spirituale non vivono che in un divenire. Non fanno che vivere nella tensione, nella sete di divenire qualcosa, di diventare liberi. Nel desiderio, non c’è posto per altro. Desiderare di essere libero, essere ricco, essere bello, possedere un’automobile di lusso, è esattamente la stessa cosa. Le poche persone che hanno osato descrivere la discesa della conoscenza metafisica in noi hanno tutte detto che in quel momento erano semplicemente silenziose e tranquille. Le nostre pretese di essere gli autori delle azioni, ci chiudono ad ogni conoscenza metafisica. Non c’è nessun autore dell’azione tranne Dio stesso. Quando vedo questo, io non sono niente; non c’è che il Divino-Tutto.