RISVEGLIO INTERIORE

LO STATO NATURALE


Nella traversata della vita, il senso dell'ego è la mosca cocchiera che ronza di continuo, sia che la diligenza si inerpichi su una salita, sia che non si muova. Occuparsi dell'ego è occuparsi della mosca cocchiera: è confermarle la sua importanza. La mosca cocchiera siamo noi. Essa pretende aspirarvi (alla pace), ma non può gioirne che cessando di esistere: ecco la contraddizione fondamentale. La coscienza (di sé) non è che un sotto-prodotto della memoria. La conoscenza riflessa ("io so e so che so") è solo una conoscenza di idee generali del passato. Conoscersi (sapere che si esiste) è solo un'idea generale disincarnata, un fatto di memoria che si prende per un centro di decisione, di azione, di vita. L'uomo non è un centro di coscienza che ha dei progetti, dei desideri. L'uomo è il "suo" desiderio, il "suo" progetto. A parte loro, non c'è nulla: è il desiderio che esperimenta se stesso. Il senso dell'ego - questa "intuizione" della mia esistenza - è un effetto secondario di questi desideri, paure che - facendo l'esperienza di se stessi - scoprono la loro esistenza. È il risultato di un processo, non ne è la causa. La liberazione (dall'ego) è proprio ciò che l'ego desidera, mentre la liberazione non è altro che la fine dell'ego: più esso la desidera, più esso si rinforza. Noi siamo già liberi, ma vogliamo saperlo, farne esperienza. Chi dice esperienza o conoscenza dice idea riflessa, cioè l'ego. Lo stato naturale è qualcosa che non può essere conosciuto. E' impossibile da sperimentare. (Jean Michel Terdjman)