RISVEGLIO INTERIORE

DOPO IL BRINDISI


Abbiamo brindato, promesso… invocato la fortuna, spesso senza o con finto ardore, con lo sguardo spento tra fumi colorati, tristi schiamazzi e cocci. Avanza dunque l’offerta di un altro giro intorno al sole per noi esseri brancolanti sulla terra pieni di passioni fatue e sangue disperato. Cosa abbiamo imparato da quest’ultimo orbitare che non sia il vacuo cambiare maschera e costume e trasmutare il vero con le danze false del pensiero? Forse niente o solo a dimenticare l’abisso che sta dietro l’inquieto palpitare. Barcollando su noi stessi come ubriachi non crediamo d'essere smarriti, costretti di nascita in morte a roteare intorno alla Luce primigenia fino allo sfinimento di una vanità che non sappiamo ancora domare. Senza saperlo aneliamo a quell’anno in cui il delirio tormentoso e cupo nel quale ci dibattiamo erranti si dissolva nel fuoco sacro che brucia i sogni. Di anno in anno ancora si è ripetuto un rito antico, uno psico dogma, che ormai però ha perso l’anima e lo splendore di cui era messaggero. Anno nuovo, portaci allora una presenza liberata da ogni aspettativa e vola via leggero nell’infinito Arcano, sulle ali del prezioso adesso.