RISVEGLIO INTERIORE

LA FESTA DELL'OBBLIGO


 E' da tanti anni che questa manfrina del Natale la sento come un greve condizionamento che ti coinvolge a vari livelli, al quale direttamente o indirettamente non si può sfuggire, volenti o nolenti, se si resta a casa. Mercatini, negozii, regali, auguri, vigilia, parenti, telefonate, ecc: un pieno d'ipocrisia sfavillante e pseudo bontà sorridente ai limiti della nausea della retorica buonista. E i media ci marciano da mattina a sera in questo periodo con film e programmi e trasmissioni impegnate in questo battage natalizio. E' una festa 'imposta' ormai, divenuta un fatto soprattutto commerciale, prettamente consumistica, la quale ha perso la sua originaria bellezza rituale e lo spirito, anche per chi ha una fede cristiana e vorrebbe celebrare l'evento della natività con una coerenza idonea, realmente religiosa. E' ovvio che poi stia alle regole del gioco, alle consuetudini, anche perchè psicologicamente forzato ad esserlo, ma in fondo in fondo non la sento, non me ne importa niente, se devo essere sincero. Comunque, data la realtà dei fatti, cerco alla fine di viverla e godermela al meglio, con il sorriso esteriore e la risata dentro.