RISVEGLIO INTERIORE

IL LIBERATO SPIRITUALE


IL REALIZZATO D - Lei è un Liberato in vita? R - Si comprende quanto la sua mente voglia confrontarsi con simboli molto alti, è gratificante poter dire che si pratica il cammino con un Realizzato. E' successo a molti e, ancora, alle volte succede. Che importanza ha se questo ente abbia sciolto o meno l'individuazione? D - Quando parla usa parole che non vengono dai libri e che manifestano quanto lei conosce ciò che dice perchè l'ha sperimentato e non certo perchè l'ha saputo o letto. R - Perchè si occupa dell'altrui realizzazione? Lei ha bisogno di credere in qualcuno, di appoggiarsi, di sgravarsi della responsabilità di discriminare da solo: "Ecco faccio quello che dice Tizio, così sono a posto." Cosa le interessa sapere chi o cosa sia l'essente che ha di fronte? Se anche le si rispondesse "Si", che riscontro potrebbe averne? Potrebbe trattarsi di un furbo o un millantatore abbastanza abile nel gabbarla. Se lo si negasse e, invece, questo ente fosse ciò che il mondo chiama "Realizzato", cosa cambierebbe? Alcune delle più grandi anime erano considerate folli dai loro contemporanei o conterranei. Dicono che solo chi ha esperito il Sè possa riconoscere chi ha esperito il Sè. Dicono che muti la consapevolezza, che l'io scompaia e, agli occhi degli uomini, l'io che si vede, sia solo apparente. Dicono che un Realizzato sia esattamente uguale ad ogni altro uomo. Come vede non è dato mezzo per comprendere se chi le sta di fronte abbia sperimentato il Sè. Occorre una predisposizione, occorre discriminazione, occorre che sia lei a realizzare ciò che é. D - Chiunque ha sperimentato il Sè è un Liberato? R - La Dottrina afferma che il Realizzato è colui che sia fermamente stabilizzato nel Sè.dal libro: "Dialogo dIstruzione" di Premadharma - Edizioni I Pitagorici tratto dal forum: Pitagorici.it