Se uno spirito si è chiuso in se stesso, nella caverna delle sue credenze, non c'è verso d'incontrarlo in spazi aperti e sconosciuti. Li rifiuta per timore di smarrirsi, di perdere l'orientamento, certezze e sicurezze. Bisogna dunque aver pazienza e aspettare che nel tempo qualche crepa cominci a formarsi nella corazza che lo tiene prigioniero. In quelle fessure allora possono passare dei piccoli raggi di luce in grado di rinnovare e vivificare ciò che è stato nutrito solo dalla penombra o da bagliori riflessi.
LA CAVERNA DELLE CREDENZE
Se uno spirito si è chiuso in se stesso, nella caverna delle sue credenze, non c'è verso d'incontrarlo in spazi aperti e sconosciuti. Li rifiuta per timore di smarrirsi, di perdere l'orientamento, certezze e sicurezze. Bisogna dunque aver pazienza e aspettare che nel tempo qualche crepa cominci a formarsi nella corazza che lo tiene prigioniero. In quelle fessure allora possono passare dei piccoli raggi di luce in grado di rinnovare e vivificare ciò che è stato nutrito solo dalla penombra o da bagliori riflessi.