RISVEGLIO INTERIORE

CREDITORE E DEBITORE


I debiti contratti liberamente andrebbero sempre pagati, fra gli uomini e fra gli stati, come principio di base e regola. Detto questo, però il buon senso lungimirante, e non il burocratismo economico finanziario degli uomini e degli stati, vorrebbe anche che si trovassero i modi più adeguati e umanamente possibili per permettere al debitore di onorare gli impegni assunti, quando questi è veramente in difficoltà e il creditore può anche permettersi di prorogare, dilazionare le scadenze di pagamento. Anche perché facendo "morire" il debitore" si perdono capra e cavoli. Anche se sembra un'ovvietà, il burocrate, il banchiere o il governante faticano a capire questa banale logica. °°° Si ricorda in questo caso l'episodio di un tale che voleva addestrare il suo asino a non mangiare. L'animale all'inizio ragliava, poi sempre più debole non riusciva nemmeno a fare quello. Lo stolto non sentendo il raglio dell'animale, credeva che l'asino avesse imparato la lezione, ed era contento. Un giorno, l'asino morì. Il padrone si lamentava: "E' morto proprio ora che aveva imparato a non mangiare!" 
 Nella democrazia rappresentativa, nelle elezioni politiche o referendum,  a prescindere dalle ragioni delle opposte fazioni, la minoranza rumorosa, la più appariscente, perde quasi sempre con la maggioranza silenziosa, la più schiva e meno incline ad esporsi. E' un'annotazione di ordine storico, fattuale. Per cui credo che domenica prossima, nel referendum greco, è molto probabile che vinca il "sì", nonostante tutto. Forse sarà troppa la paura della maggioranza della popolazione di passare dall'euro alla dracma... o forse sarà smentita stavolta, data la situazione pesante per il popolo greco, la casistica storica?