RISVEGLIO INTERIORE

Questo è Tutto!


Dopo aver scritto riferendomi alla Luce e simbologie spirituali varie ci tengo a ribadire che sono solo metafore che indicano stati di coscienza, i quali però non sono staccati dalla realtà; che non sono concetti idealistici disconnessi dal nostro vivere quotidiano. Perciò ora voglio ritornare con i piedi a terra, per fami capire meglio, dopo i voli nel mondo dell’immaginazione, della allegoria. Noi forse non lo sappiamo ma siamo diventati delle entità che vivono nella separazione. Siamo costantemente abitati da una sensazione di perdita, di mancanza. La formazione di una identità separata, dell’io, del pensiero io, crea colui che poi vorrà conoscere se stesso. Quando diveniamo adulti proviamo a costruire un mondo o un’esistenza nelle quali cerchiamo di consolarci da quella sensazione di perdita che mai ci abbandona. Questo tentativo prende diversi strade: denaro, carriera, famiglia, ideali… Ma niente serve. Qualsiasi cosa cerchiamo di fare, qualunque sia la riuscita che ci accreditiamo, rimane una sensazione di mancanza, qualcosa di cui siamo alla ricerca. Quando, nonostante tutti i nostri tentativi, niente di ciò che facciamo ci appaga, allora molti si rifugiano nella religione. Quando anche questo fallisce, alcuni si orientano verso alcune forme di terapia psicologica… e quando anche lì c’è un fallimento, un piccolo numero di noi si mette in cerca di qualcosa chiamato illuminazione. Allora ci rivolgiamo ad esperti di illuminazione che presumono l’esistenza di un’entità separata, che, s’immaginano, abbia la scelta di fare qualcosa per avere l’illuminazione… Così la ricerca prosegue, fortificata dall’idea che ci sia qualcuno che può aspirare a qualcosa chiamata illuminazione… Tutta questa idea è radicata nell’ignoranza di chi siamo e non fa che rinforzare la ricerca e intensifica la sensazione dell’io o del me che cerca. Ma la realtà è che non c’è nessuno. Non c’è realmente un io o me. La conseguenza di questa realizzazione, che accade in un momento di grandissima intuizione nel bel mezzo della ricerca, è che niente può essere fatto e che non può essere operata nessuna scelta per raggiungere l’illuminazione. E’ altrettanto chiaro che non c’è niente da diventare, nessun luogo dove andare e niente da scoprire. Questa è lo shock che stende l’ego al tappeto! Ora non ha più spazi per raccontarsi storie. Anche il desiderio dell’illuminazione è stato mollato da questo improvviso risveglio! Quindi, dopo che è accaduta questa istantanea comprensione, non cerchiamo più ciò che possiamo fare, ma ci rendiamo conto che la vita si produce, semplicemente, e che non si manifesta per nessuno in particolare. Un’altra realizzazione che arriva dal risveglio è che non c'è destino, niente è mai avvenuto, niente avverrà mai. Perchè tutto quello che c'è è questo. E’ tutto. E’ veramente questo il messaggio, molto semplicemente. La mente per sua stessa natura non può mai realizzare il Sé. Ciò che è il Sé è sempre realizzato e non ha mai bisogno della realizzazione di una qualunque persona. Ciò che noi siamo essenzialmente non ha assolutamente bisogno di nessun cambiamento. E ciò che cambia invece fa parte di questa terra di ombre effimere, di impressioni sensoriali e instabili, del mondo fenomenico. La manifestazione parrebbe portare energie positive e negative in conflitto permanente. Ma in effetti si equilibrano sempre esattamente. La totalità delle cose si equilibra. Tutto ciò che fa l’esistenza sembra solo essere in cambiamento e in progressione, ma, in realtà, tutto è totalmente neutro e in quiete. E’ il mistero dell’Esistenza che siamo chiamati ad onorare. Esistenza, che se accettata con tutto il nostro essere e vista con occhi e spirito nuovi, pur nella sua ordinarietà, fatta di una miriade di aspetti apparentemente contraddittori, più o meno belli o brutti, è indiscutibilmente una meravigliosa avventura sia per il corpo che per lo spirito. Non manchiamola quindi sognando altro dal ciò che è qui adesso davanti a noi.