RISVEGLIO INTERIORE

Corpo e spirito... uniti per la pelle


Chi porta avanti metodi o pratiche che implicano la mortificazione corporale per ottenere chissà quali stati di coscienza alterati o comportamenti che implicano la completa indulgenza agli stimoli dello stesso, per provare fittizi piaceri sensoriali, anche se è libero di farlo, per me usa il corpo in maniera impropria. Tali logiche estremistiche prospettano una dicotomia irriducibile fra corpo e spirito. Opposizione che in realtà, o meglio secondo me, non esiste. Anzi, è un sostanziale abbaglio della mente condizionata, repressa.Il Divino - il Tutto - ci ha fornito o donato un corpo affinché lo usassimo al meglio per celebrare l'esistenza, più che per la mera sopravvivenza, o la forsennata ricerca del piacere fine a se stesso. Ce lo ha dato per creare bellezza e amore, innanzitutto. Il fatto poi accada che l'ego identificato con il corpo ne faccia un uso completamente distorto, perdendosi nel piacere degradato o nella sua mortificazione perversa, non vuol dire che questo sia imputabile alle pulsioni dell'organismo. Il corpo in sè è sostanzialmente neutrale. E' solo la mancanza di consapevolezza che ce lo fa credere un nemico o una cosa finalizzata solo alla ricerca del piacere. E’ l’oblio di noi stessi che ce lo pensare e usare come un oggetto estraneo allo spirito, piuttosto che uno strumento operativo dello stesso. Ancora una volta invece è la via di mezzo della comprensione consapevole che può creare le condizioni per l’equilibrio, per l’uso positivo e creativo del corpo in armoniosa sintonia con lo spirito.Inoltre, andrebbe ricordato che il corpo è la dimensione manifesta dello spirito e lo spirito è quella immanifesta del corpo. E che quando c’è la vita nel corpo in realtà sono un tutt’uno.