RISVEGLIO INTERIORE

Una tendenza inevitabile: il neo pauperismo come scelta?


Prima che accada l’infarto sociale, economico, ecologico, globale, dovremmo tutti insieme rinsavire. Chi più chi meno, ma un salto evolutivo coscienziale va fatto su larga scala. Non è possibile far finta di niente, stordirci con tutti i mezzi possibili per non voler vedere e cambiare lo stato delle cose. E questo lo possiamo fare solo se tutti insieme, o almeno una gran parte di noi, saremo consapevolmente in grado "impoverirci" materialmente e ripensare un nuovo modo di stare insieme in questo mondo. In pratica un neo pauperismo.Se saremo in grado di impoverirci volutamente, riducendo i nostri indotti consumi, godendo della semplicità, saremo anche in condizione di poterci arricchire spiritualmente e vivere qualitativamente meglio. Impoverirsi per scelta è l'opposto dell' immiserirsi per costrizione. Non è comunismo materialista ma comunionalismo spirituale e umano. Condivisione consapevole e compassionevole. L’essere prima dell’avere. L’utopia necessaria che può salvare il genere umano e la vita cosciente sulla Terra. Ciò non nega l'individuo e le sue peculiarità ma lo esalta nei suoi aspetti più nobili e profondi. E' ovvio che questa esortazione vale per la parte dell'umanità che vive nell'opulenza e spreco, nell'abbondanza sotto mille forme e non chi già è povero o lo sta diventando non può farsi carico di questo cambiamento.E questa nuova austerità, nel senso che cambia il modello di uso e consumo delle risorse, è quanto di meglio ci possa accadere, anche se la parte più greve, oscura ed egoistica di noi tende ad occultarci questa verità. Non dovremmo temere a fare dei passi indietro e imboccare strade più virtuose, benefiche per noi stessi e per tutti. Se vogliamo pace e giustizia durature. Dovranno essere la  lungimiranza e saggezza ad aiutarci a non precipitare in un mondo di violenza diffusa, di paura e aggressività dilagante. La riscoperta dei valori profondi, di un’etica di convivenza più alta oltre a nuove prospettive di vita dovranno illuminare il nostro cammino comune. Pena la caduta di tutti nel conflitto e scontro permanente, purtroppo, a tutti i livelli di convivenza.La strada su cui siamo incamminati, come umanità, ci sta portando, secondo me, verso l'abisso. I sistema psicologici e socio-economici nei quali siamo inseriti ci riducono a rotelline di un immenso ingranaggio che ci induce e spinge ad essere strumenti passivi di una impossibile crescita illimitata e complici della distruzione di risorse non rinnovabili. Se non accade un ampliamento diffuso della consapevolezza non sarà possibile, a mio parere, invertire la cieca,  ossessiva e delirante corsa verso il baratro possibile. Diventando invece consapevoli della nostra responsabilità di uomini, che tra l'altro si ritengono evoluti, potremo salvarci la vita e contribuire a far rifiorire questo martoriato e mostruosamente sfruttato pianeta, del quale siamo ingrati e irriconoscenti figli. Solo così la meraviglia del sogno che crea l'esistenza, giorno dopo giorno, non si trasformerà in un incubo in cui andremo sprofondando, se perseveriamo nella disconnessione dalla Luce della coscienza, la sola che ci deve e può ispirare creativamente. Non dimenticando il rispetto verso la Natura potremo allora continuare a celebrare e condividere il grande dono della Vita che ci è stato offerto su questo pianeta. Si dice che la speranza sia l’ultima a morire ma spesso è la prima ad ammalarsi. Attenzione, dunque, perchè ora la speranza è molto malata e forse non lo sappiamo nemmeno. Urgono su scala mondiale prossime e urgenti risposte.Comunque i primi segni che aprono a tendenze virtuose, non di nicchia, di un certo ravvedimento e presa di coscienza si incominciano a scorgere: sono il co-housing, il car-sharing, lo swap party, la ricerca del low cost, la riscoperta del baratto...