RISVEGLIO INTERIORE

Tagliare alla radice il disagio esistenziale


Arriva poi il tempo in cui non si vuole dare più energia ad un genere di speculazioni intimistiche, esistenzialiste... riguardanti il disagio psicologico e spirituale che prova una persona in crisi.Oggi, non m'interessa rispondere continuamente a domande sul senso della vita individuale o ricercare risposte concettuali, filosofiche o religiose sul perché del disagio dell'ego. Lo trovo inutile e dispersivo. Essere in balia della mente discorsiva non porta lontano. Porta, in realtà, sempre più distanti dal centro dell'essere: in pratica, fa solo girare in tondo gli interrogativi, senza mai cogliere il punto fondamentale, la vera domanda, che è: Chi sono io? Quest è la domanda  di fondo da cui parte l'indagine risolutiva.La struttura cognitiva e psicologica basata su un senso di essere un ente personale è impostata su una illusione, su una fragile impalcatura fatta di pensieri e sentimenti, destinata inevitabilmente a creare insicurezze, disagio e malessere, variamente espresso.La filosofia, la psicologia e la sociologia e molte altre discipline umanistiche non fanno altro che tentare di rispondere ai quesiti scaturiti suscitati da questo disagio che cerca disperatamente risposte.Ma con quali risultati sostanziali, soddisfacenti e duraturi? Basta guardarci attorno per vederlo.Io ho preferito invece, ad un certo punto, cercare comprendere a chi apparteneva questo disagio ed andare direttamente alla radice, alle cause di questa entità esistenzialmente persa fra i mille dubbi e fra infiniti perché. Ossessivi interrogativi che oltretutto non portano altro che ad successive domande, in una sequela senza fine.Cosa ho trovato? Niente che potesse appagare la sfera mentale, ma piuttosto l'essenza della mia natura, la quale ha dissolto il disagio esistenziale, perché mi ha mostrato inequivocabilmente ciò che ero realmente rispetto a che ciò che credevo d'essere. Mi ha posto in un'ottica totalmente diversa riguardo allo sguardo precedente sulla vita, facendomi ritrovare un senso più autentico al percorso vitale umano.Purtroppo, questa realizzazione non si può trasferirla: bisogna riscoprirla in sé. Al massimo si può indicarla, alludere per metafore ad essa, ma va sperimentata direttamente: così come non si può spiegare cos'è un sapore o l'odore di una cosa, se non lo si è mai gustato o odorato prima. E' comunque alla portata di tutti, anche se quasi tutti fanno di tutto per non ricercarla e scoprirla.E, quando la si ricerca, la si va a cercare lontano, quando invece è la cosa più vicina al nostro cuore.