La parola speculazione nasce dal termine latino specula (vedetta) e da specere (osservare, scrutare), ovvero colui che compiva l'attività di guardia. Mi fa effetto vedere invece come si è degradato il significato di questo termine e di come oggi è concepito prevalentemente: attività, azione intesa a conseguire un vantaggio personale, sfruttando senza scrupoli una situazione sfavorevole ad altri. E pensare che una volta lo si considerava anche come la ricerca avente come unico scopo il conoscere senza intenti pratici o applicazioni tecniche l’attività del pensiero che si esplicava su oggetti non dati dall’esperienza. Oppure, la sua accezione dal punto di vista culturale era: studiare, indagare con la mente concettuale, con la meditazione filosofica o, anche, con l’osservazione scientifica, cercando di far luce sui "misteri della natura" e dello spirito. In sintesi era l'osservare da una posizione elevata la fenomenologia delle cose o dell'animo umano con l'intento di far crescere la nostra comprensione su ciò che si stava indagando.Se il significato etimologico del termire "speculazione" era quello di "guardare lontano" e "guardare in profondità con attenzione", trovo altresì incredibile che oggi lo si usi, soprattutto o soltanto, nella sua volgare accezione economica e politica, con riferimento al mercato finanziario, al mondo commerciale e all'ambiente politico.Questo vuol dire dunque che l'uso comune e corrente della parola "speculazione" è: ottenere profitti o vantaggi personali, anche con mezzi illeciti, poco etici, sfruttando una situazione, un fatto, ecc. a scapito di terzi; che si vuole approfittare di disgrazie, errori, ingenuità, ignoranza o buona fede altrui. Con ciò constato che, dal valore positivo di una volta, si è passati a quello negativo sempre più marcato che ha assunto storicamente.Non vorrei che fosse un altro segno dei tempi, che sta a mostrare la degenerazione a cui siamo esposti e che ci può portare alla rovina collettiva, se non si ritorna a dar valore a significati originari delle parole, delle idee, dei principi. Oggi la speculazione non guarda più lontano, guarda vicino, troppo vicino. Pericolosamente.
Speculazioni rovinose
La parola speculazione nasce dal termine latino specula (vedetta) e da specere (osservare, scrutare), ovvero colui che compiva l'attività di guardia. Mi fa effetto vedere invece come si è degradato il significato di questo termine e di come oggi è concepito prevalentemente: attività, azione intesa a conseguire un vantaggio personale, sfruttando senza scrupoli una situazione sfavorevole ad altri. E pensare che una volta lo si considerava anche come la ricerca avente come unico scopo il conoscere senza intenti pratici o applicazioni tecniche l’attività del pensiero che si esplicava su oggetti non dati dall’esperienza. Oppure, la sua accezione dal punto di vista culturale era: studiare, indagare con la mente concettuale, con la meditazione filosofica o, anche, con l’osservazione scientifica, cercando di far luce sui "misteri della natura" e dello spirito. In sintesi era l'osservare da una posizione elevata la fenomenologia delle cose o dell'animo umano con l'intento di far crescere la nostra comprensione su ciò che si stava indagando.Se il significato etimologico del termire "speculazione" era quello di "guardare lontano" e "guardare in profondità con attenzione", trovo altresì incredibile che oggi lo si usi, soprattutto o soltanto, nella sua volgare accezione economica e politica, con riferimento al mercato finanziario, al mondo commerciale e all'ambiente politico.Questo vuol dire dunque che l'uso comune e corrente della parola "speculazione" è: ottenere profitti o vantaggi personali, anche con mezzi illeciti, poco etici, sfruttando una situazione, un fatto, ecc. a scapito di terzi; che si vuole approfittare di disgrazie, errori, ingenuità, ignoranza o buona fede altrui. Con ciò constato che, dal valore positivo di una volta, si è passati a quello negativo sempre più marcato che ha assunto storicamente.Non vorrei che fosse un altro segno dei tempi, che sta a mostrare la degenerazione a cui siamo esposti e che ci può portare alla rovina collettiva, se non si ritorna a dar valore a significati originari delle parole, delle idee, dei principi. Oggi la speculazione non guarda più lontano, guarda vicino, troppo vicino. Pericolosamente.